“Accatastati l’uno sull’altro”, così le 45 vittime a Pozzallo. Oggi le autopsie

“Accatastati l’uno sull’altro, come in una fossa comune, che ricorda Auschwitz”. Cosi’, nelle parole del Capo della Mobile di Ragusa, Nino Ciavola, profondamente scosso. 

La polizia di Ragusa ha trovato i 45 cadaveri degli immigrati morti di asfissia sul pescherecchio rinorchiato nel porto di Pozzallo. Soffocati nel vano ghiacciaia, un locale di appena tre metri per tre dove si conservava il pesce durante la navigazione prima che questo scafo in legno diventasse il guscio sul quale gli scafisti senza scrupoli avevano ammassato 611 persone, 566 delle quali sono sopravvissute. Enormi le difficolta’ per riuscire ad arrivare al luogo angusto dove erano stipati i corpi senza vita dei profughi. 

I vigili del fuoco di Ragusa hanno lavorato dalle 15 sino alle 19,30 di ieri per allargare in un primo momento la botola di accesso e quindi per scardinare l’intera coperta della imbarcazione. Un peschereccio tutto blu, con una unica linea al centro nera, di una ventina di metri, dove erano stipati le centinaia di profughi soccorsi domenica dalle navi “Chimera” e “Grecale” della Marina militare. La fregata “Grecale” ha completato in nottata lo sbarco dei 566 profughi, tra i quali 45 minori e 28 donne. Per quanto riguarda le indagini, sono due i presunti scafisti fermati dalla polizia di Ragusa. Il fascicolo dell’inchiesta e’ seguito in prima persona dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia. Secondo quanto si apprende, in questo momento, si ipotizzano i reati di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Solo dopo le autopsie, infatti, il procuratore Petralia decidera’ quali imputazioni formulare per l’atroce fine dei 45 immigrati: le possibilita’ comprendono le accuse di morte come conseguenza di un altro reato e l’omicidio volontario. Stamane i medici legali eseguiranno le autopsie sui 45 corpi, che sono stati deposti in una cella frigorifera messa a disposizione dalla protezione civile. 

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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