Ad Avola è stato fatto il passo più importante: il cognome Crapula non è più un tabù!

Ad Avola il passo più importante è stato fatto, il cognome Crapula non è più un tabù. Con una metafora cara alla parte più bella del cielo, le donne, potremmo dire che “è stato rotto il tetto di cristallo”.

Di seguito l’articolo di Nuovo Sud:
Una sala gremita di persone ieri mattina ha ascoltato in silenzio assoluto le parole del giornalista Paolo Borrometi.
“Un candidato alle regionali ha richiesto ed ottenuto voti al clan Crapula, e intendo il clan. Ha chiesto i voti e li ha pagati inizialmente 30 euro a voto. Poi gli stessi affiliati al clan hanno fatto lo sconto di 5 euro, abbassando a 25 euro essendo un candidato di fuori. Questo signore ha pagato 25 euro a voto. Il problema è: se qualcuno compra i voti dai mafiosi, il nostro voto vale molto meno. A me non interessa niente dei partiti. Le vere rivoluzione si possono fare nella cabina elettorale con una scheda e una matita.” A denunciare un presunto caso di voto di scambio politico –mafioso, questa mattina ad Avola, durante il suo intervento al convegno culturale per la presentazione del libro del senatore Mario Michele Giarrusso e dello scrittore Andrea Leccese, dal titolo “ Voto di scambio politico-mafioso”, svoltosi nella sala-conferenze del Centro Giovanile di viale Mattarella, è stato il giornalista Paolo Borrometi, il quale non ha mancato di raccontare e ricordare delle sue inchieste giornalistiche sulla mafia ad Avola e della vicenda del candidato poi eletto consigliere comunale in una delle liste collegate al sindaco Cannata , alle amministrative dell’11 giugno scorso, per la quale ha ricevuto diverse querele. La denuncia fatta pubblicamente da Borrometi sul presunto caso di scambio di voti tra il candidato all’Ars alle elezioni del 5 novembre scorso, scoperta ad Avola pare da indagini investigative, ha in qualche modo scosso l’entourage di qualche politico. Il candidato comunque non dovrebbe essere avolese. . Rivolto platea di persone che affollava la sala, Borrometi, non prima di portare la sua solidarietà al sindaco Cannata per la minaccia ricevuta per lettera una settimana fa, ha concluso il suo intervento lanciando un messaggio: “ Io oggi sono qui ad Avola, perché Avola siete voi, non sono i Crapula”. All’inizio del suo intervento Borrometi, giornalista costretto da tempo a vivere sotto scorta per le ripetute minacce di morte ricevute dagli affiliati dei clan ragusani e siracusani , aveva denunciato e sollevato come “ Avola è sotto la cappa mafiosa di qualcuno.” E’ stato un incontro molto affollato di gente ( oltre 200 persone in sala), ma anche blindatissimo per la presenza dentro e fuori il locale di forze dell’ordine in divisa e in borghese, iniziato con la presentazione di Roberto Anzalone, del meetup del movimento 5 Stelle di Avola, e del referente della libreria Mondatori di Avola Giuseppe Inserra A parlare sul tema del libro e dell’argomento , chiarendo il motivo e perché è stato scritto il libro, è stato il senatore Mario Giarrusso del Movimento 5 Stelle.
(FONTE: NUOVOSUD)

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