“Adesso basta, ecco le ragioni che mi spingono a scrivere…”

Le ragioni che mi spingono a scrivere sono tante ed a questo punto non posso esimermi. Fino ad ora ho preferito il silenzio, ma adesso è stato superato il limite della decenza.

Ho letto delle gravi accuse politiche e personali da parte di esponenti del primo circolo nei confronti del Presidente della Commissione Provinciale per il Congresso (CPC) a cui va tutta la mia solidarità e un messaggio in cui il Sig. Carfì, iscritto al primo circolo di Ragusa, insinua la stragrande maggioranza dei componenti della Commissione – di cui, peraltro, ne faccio parte – di aver avuto un “atteggiamento mafioso”. Accuse gravissime, che non intendo tollerare, nei confronti di chi, invece, ha sempre cercato di garantire la massima trasparenza senza discriminare nessuno. Il problema è esclusivamente politico. La questione dei delgati non cambia, in nessun caso, l’esito del congress provinciale. Quindi nessuno ha posto in essere un “furto” nei confronti di Calabrese che tende sempre ad essere la vittima creando un clima teso e invivibile all’interno del Pd. Non gli è bastato distruggere il partito ragusano, adesso, visto che ha perso vorrebbe distruggere quello ibleo. La CPC, che rappresenta tutte le aree (Civati, Cuperlo e Renzi) e lavora in perfetta armonia, ha approvato (nella seduta del 14 ottobre) a stragrande maggioranza (11 a favore e 2 contro) la proposta di procedere alla assegnazione dei delegati ai tre circoli di Ragusa mediante la applicazione del criterio di ripartizione del voto contenuto nel comma 6 dell’art.3 dello stesso Regolamento Regionale. Qualcuno ha voluto presentare illegittimamente (non potevano farlo membri singoli della CPC, come previsto da regolamento) il ricorso contro la delibera della CPC e la Commissione Nazionale per il Congresso lo ha rigettato dandoci ragione.

Tra l’altro la delibera della Commissione Regionale, di cui parlano tanto Calabrese e company, non è mai pervenuta in Commissione Provinciale, motive per cui i membri della stessa, di cui faccio parte, hanno continuato serenamente il loro lavoro convocando il Congresso Provinciale. A tal proposito ci tengo a precisare che la Commissione Regionale per il Congresso ha travalicato da ogni suo potere pronunciandosi su ricorsi palesemente inammissibili, su materie escluse dalla propria competenza, emanando un atto estraneo alle dinamiche proprie del sistema di controllo e impugnazione secondo le quali all’organo di secondo livello spetta solo il potere di accogliere o meno, integralmente o parzialmente un ricorso ma non di sostituire la propria discrezionale, sino al limite dell’arbitrio, decisione a quella espressa dalla Commissione Provinciale su materia di stretta ed esclusiva competenza di quest’ultima. Quindi se c’è qualcuno che non ha rispettato le regole di certo non siamo noi ma la Commissione Regionale per il Congresso (gestita a maggioranza da un gruppetto) che dovrebbe garantire l’imparzialità assoluta nel valutare tutti gli atti (i ricorsi) posti in essere dai proponenti e che invece ha cercato in tutti i modi di favorire gli “amici” del Segretario Regionale, Giuseppe Lupo ovvero Giuseppe Calabrese e la Senatrice Venerina Padua che per ricambiare l’aiuto dell’ex segretario del Pd di Ragusa sta facendo di tutto e di più.

E cosa ancora più grave è che queste persone, di fronte al deliberato nazionale, non arrendendosi e non accettando l’ennesima sconfitta, hanno fatto ricorso alla Commissione Regionale di Garanzia violando le norme statutarie che prevedono che il primo grado di appello deve essere fatto alla Commissione Provinciale di Garanzia.

Pertanto, veniamo a conoscenza, nella giornata di venerdì 15 novembre, che  si riunisce la Commissione Regionale di Garanzia  che ci obbliga a rispettare la “direttiva” del 16 ottobre (sempre quella ache non è mai arrivata e di cui non conosciamo il contenuto). Ovviamente, la CPC ha presentato ricorso alla CNC impugnando la delibera della Commissione regionale di garanzia.

Cosa ancora più grave è accaduto nella serata dell’altro ieri quando alla fine della seduta della Commissione Nazionale per il Congresso il Segretario Regionale, Giuseppe Lupo, ha chiesto di commissariare la Commissione provinciale per il Congresso minacciando, nel caso contrario, le sue dimissioni dalla stessa Commissione di cui fa parte. Per fortuna che i componenti della CNC sono persone serie e corrette e hanno rigettato la proposta dell’illustre Segretario Regionale facendo presente – tra l’altro – che c’è un ricorso della CPC pendente e di cui si dovrà discutere nei prossimi giorni. Pertanto se c’è qualcuno che sta giocando in modo “sporco”, utilizzando metodi e toni a dir poco sconvolgenti e arroganti, è il Segretario Regionale, Giuseppe Lupo che invece di occuparsi dei vari disastri accaduti in Sicilia e delle gravi irregolarità commesse in alcune province si è accanito contro la Provincia di Ragusa cercando di favorire a tutti i costi il suo fedelissimo Giuseppe Calabrese e la sua Senatrice Venerina Padua.

Non accettiamo più questo diktat regionale che costituisce un’arbitraria ed intollerabile intromissione nella vita democratica del PD della provincia di Ragusa e mortifica l’autonomia e l’intelligenza dei suoi gruppi dirigenti e degli organismi  liberamente eletti dagli iscritti al Partito. Per non parlare del fatto che ci sta consegnando un partito in stato davvero pietoso.

Non c’è che dire, siamo di fronte ad una classe dirigente inetta ed incapace, più propensa a realizzare i propri interessi che il bene comune. E se qualcuno pensa che noi ci arrendiamo e molliamo la presa – subendo questi soprusi – si sbaglia di grosso. Andremo avanti, nel rispetto delle regole, per la costruzione di un partito, quello ibelo, ancora più forte e partecipato di ora.

Colgo l’occasione per ringraziare L’On. Pippo Civati per aver attenzionato tutta la vicenda facendosi garante del rispetto delle regole all’interno della Commissione Nazionale per il Congresso attraverso il suo rappresentante.

Valentina Spata (Coordinatrice Regionale area Civati)

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