“Bisogna aiutare subito Mariella Russo. La sua salute e la sua vita appartengono a tutti i siciliani e lei, signor assessore, assieme al presidente Crocetta, rappresenta tutti i siciliani”. Sono le parole scritte di pugno (e con passione) in una lettera che il segretario generale della Cigl di Ragusa, Giovanni Avola, ha inviato all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, a seguito dell’incontro che avvenne un mese fa con la ventottenne ragusana Mariella Russo, con la quale vennero assunti degli impegni, ad oggi disattesi. “Nel corso dell’incontro, al quale ho assistito anch’io, la signora Russo con grande dignità ha raccontato la sua immensa sofferenza causata dalla malattia che l’ha già colpita e dalla impossibilità a continuare a curarsi a Londra, per l’indisponibilità economica. Infatti, per ogni ciclo terapeutico londinese, servono circa 30mila euro e l’assessorato alla Salute ha rimborsato solo il 50%”. Oggi la famiglia di Mariella non può più garantire alla giovane le costose cure a Londra. “Sino ad oggi la famiglia della signora Russo, per le cure, ha dovuto alienare gli immobili di proprietà e recentemente si è pure indebitata. Dunque la signora Russo è vittima di due drammi – scrive Giovanni Avola: quello della sua brutta malattia (tuttavia curabile a Londra) e quello di non disporre delle necessarie risorse per le relative cure. Tra l’altro non è stata assicurata nemmeno la sala di rianimazione da parte dell’ASP ragusana dove, alla bisogna, potrebbe intervenire l’odontoiatra Tapparo, noto luminare per gli ammalati di Mcs”. Ed ecco l’attento e duro richiamo del segretario generale della Cgil, agli impegni che erano stati assunti. “In entrambe le circostanze c’è stato l’impegno della Regione, ma i riscontri non sono ancora arrivati. La pubblica opinione, solidale con la famiglia Russo, è incredula e non può accettare che in un paese civile si possa rischiare, giovanissimi come Mariella, di morire per mancanza di qualche migliaio di euro”. La conclusione del segretario Giovanni Avola, è tutta dedicata al richiamo normativo, “giusto impegno” dei sindacati. “L’attuale normativa regionale impone che, per le cure di particolari patologie effettuate all’estero, dovrà essere rimborsato almeno il 70% delle spese. Dunque è possibile il rimborso totale come avviene in Sardegna. La Presidenza della Regione Sicilia dispone, inoltre – conclude Avola -, di fondi speciali che possono essere attivati per casi particolarmente gravi. Sicuramente quella di Mariella è una di queste e bisogna agire subito”.
Ma è lo stesso Giovanni Avola che disse (in quell’occasione) che il problema di Mariella era “solo una semplice questione burocratica facilmente e celermente risolvibile” ?