Amministrative: Bindi, allarme infiltrazioni mafia in enti locali

“Vogliamo lanciare un vero allarme perche’ le amministrazioni locali sono il primo varco di penetrazione delle mafie nel politica e nella pubblica amministrazione”.

Lo ha affermato la presidente delle commissione antimafia, Rosy Bindi, nel corso della seduta plenaria per l’approvazione della relazione sulla trasparenza delle candidature in occasione delle prossime elezioni amministrative.

“La situazione dei comuni sciolti per mafia, dei comuni sotto monitoraggio e dei comuni che hanno avuto commissioni di accesso vede un aumento quantitativo e una reiterata criticita’ in alcune realta’, ma ha visto anche crescere le dimensioni e l’importanza delle amministrazioni che sono state sottoposte a commissioni di accesso o addirittura a scioglimento. Si va dal comune capoluogo di Reggio Calabria, alla citta’ di Roma , dallo scioglimento del municipio di Ostia fino all’espansione al nord delle mafie e allo scioglimento dei primi comuni in Liguria, Lombardia ed in Emilia .

In tutto – ha precisato la presidente Bindi – prenderemmo in considerazione 15 comuni che interesseranno 5 regioni”.

Dalla presidente Bindi un invito anche al Parlamento ed al governo per “la carenza degli strumenti da parte dello Stato per controllare l’applicazione delle leggi che si e’ dato, in particolare la legge Severino.

Il casellario giudiziario nazionale – ha affermato la Bindi – non e aggiornato e soprattutto manca quello dei carichi pendenti ” poi “non esiste una banca dati unica di candidati e di eletti . Sostanzialmente – conclude la Bindi – c’e una totale non conoscenza del personale politico in questo Paese”.

Amministrative: Bindi,non presenteremo relazioni in zona Cesarini

“Non dobbiamo ridurci in zona Cesarini, se dovessimo arrivarci non le presenteremmo”. Lo ha affermato la presidente della commissione anti mafia, Rosy Bindi, nel corso della seduta plenaria per l’approvazione della relazione sulla trasparenza delle candidature in occasione delle prossime elezioni amministrative.

“Ancorche’ in sede giudiziaria sia stato affermato che anche nelle ultime 24 ore i cittadini hanno diritto ad essere informati – ha precisato la presidente Bindi – sulla qualita’ del personale politico che andranno a scegliere e sulle loro situazioni giudiziarie, noi sappiamo perfettamente che sul piano politico non possiamo esporre il nostro lavoro alle critiche che abbiamo ricevuto un anno fa. Ne’ possiamo permettere che vengano sminuiti, o peggio ridicolizzati, il rigore e la serita’ del lavori di informazione e conoscenza di questa commissione”.

Bindi ha, inoltre, rinnovato un appello alle forze politiche affermando che “intendiamo ribadire ai partiti ed a tutti i candidati sindaci la necessita’ di dotarsi loro stessi di strumenti per fare la prima verifica. La commissione non da’ patenti di candidabilita’ a nessuno, e’ solo tenuta a fornire un informazione al Parlamento ed ai cittadini. Sono le forze politiche che devono darsi codici etici e strumenti per selezionare la classe dirigente”. Nel corso dei lavori del commissione la Bindi ha anche annunciato che un primo risultato e’ stato raggiunto in quanto alcuni partiti come il Pd, il Idv e in ultimo Forza Italia si sono rivolti alla commissione. Cio’ “e’ dimostrazione di una maggiore sensibilita’ – ha concluso Bindi – rispetto ad un anno fa”. In ultimo “la relazione, con un esplicito riferimento a quanto affermato nel relazione della procura nazionale antimafia , evidenzia infine che le mafie rappresentano un vero attentato nei confronti della democrazia e del qualita’ della vita democratica di un Paese”. (AGI) Rmx/Sfs/Pgi

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