Domani la delegazione della Commissione parlamentare antimafia, nella sua seconda giornata di visita in Sardegna, sara’ all’Asinara. “Un vero e proprio santuario per chi vuole combattere la mafia”, la definisce la presidente Rosy Bindi e il riferimento non e’ all’ex carcere di massima sicurezza. “Non c’e’ alcuna intenzione di riaprirlo”, si affretta a precisare la senatrice a Cagliari, in prefettura, al termine delle audizioni dei quattro prefetti dell’isola, del procuratore distrettuale facente funzioni Gilberto Ganassi e del magistrato di sorveglianza di Sassari. E chiarisce le ragioni del sopralluogo: “All’Asinara i giudici Falcone e Borsellino hanno vissuto un’estate in cui hanno lavorato alla preparazione del primo grande processo contro la mafia. Per la commissione e’ anche l’occasione per visitare l’ex carcere, che non c’e’ l’intenzione di riaprire. Vorrei fugare ogni dubbio sotto questo punto di vista”.
Domani la delegazione verifichera’ la possibilita’ di dedicare un ricordo e una targa, con il coinvolgimento dei familiari, in memoria del soggiorno dei due magistrati uccisi dalla mafia 25 anni fa. Un omaggio e’ previsto a Palermo il prossimo 23 maggio e 19 luglio.
Dalla Sardegna Bindi dovra’ ripartire a Roma anzitempo per una riunione in programma domattina sulla riforma delle norme sui beni confiscati, mentre restera’ sull’isola fino a domani il resto della commissione: i vicepresidente Claudio Fava, Luigi Gaetti, Marcello Taglialatela (FdI), Enrico Boemi (Psi) e Stefano Vaccari (Pd).