Ci sono delle strane e drammatiche assonanze tra l’aggressione di Ostia al giornalista Rai, #DanielePiervincenzi, e le minacce di legnate inviate con un post sonoro a Paolo Borrometi. Al di la del fatto che gli aggressori sono entrambi fratelli di boss (uno del boss di Ostia e l’altro del boss di Siaracusa) e entrambi sono appassionati di pugilato; questi personaggi hanno utilizzano le telecamere e i social per far passare un messaggio chiaro: non abbiamo paura di nulla, le nostre famiglie sono forti e radicate nel tessuto sociale, siamo cercati e rispettati e nessuno può e deve mettere in discussione il nostro potere.
Mai come oggi in questo Paese la parola scritta, la denuncia, è diventata pericolosa. Le mafie lo hanno capito da tempo e oramai minacciano pubblicamente non solo per intimidire ma soprattutto per dimostrare che non hanno nessuna paura dello Stato e delle sue Istituzioni. Il messaggio è chiaro e forte: anche se hai la scorta ti raggiungiamo come, dove e quando vogliamo.
La sfida è questa e va combattuta con tutti i mezzi, sapendo che certa politica – che controlla anche le istituzioni – ha rapporti con queste gente per organizzare e incanalare il consenso elettorale. Si vedano le dichiarazioni del procuratore Gratteri: “sono i candidati che cercano i boss” .
di Giorgio Stracquadanio