Avola, estorsioni ed armi: Carabinieri arrestano Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio

Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio, da tempo facevano estorsioni, servendosi di armi e della forza d’intimidazione.

L’abbiamo scritto più volte, l’ultima appena ieri, invocando più volte il loro arresto per porre fine a questi odiosi reati su Avola. Questa notte i Carabinieri di Noto, dopo attente indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, li hanno tratti in arresto. Un vero giorno di liberazione per Avola.

L’ordinanza di misura cautelare è emessa dal Gip del Tribunale di Catania per i reati di tentata estorsione in concorso e detenzione e porto illegale di arma.

Appena ieri, dopo una serie di articoli (LEGGI), scrivevamo che Paolo Zuppardo è un “criminale sfrontato che si occupa di droga (insieme a Carbè), intimidazioni ed estorsioni (insieme a Capozio) e già coinvolto in diverse operazioni di Polizia”. Zuppardo, fra le altre cose, si sarebbe dovuto sposare fra qualche giorno.

Giuseppe Capozio, invece, classe 1986, è il genero del boss in galera Toninu u Scoppiu, cioè Antonino Campisi, che è ininterrottamente detenuto dal 1993 e sta scontando una condanna definitiva all’ergastolo, quale affiliato al clan Trigila ed autore di diversi omicidi. Capozio, ha sposato la figlia Monica e ha già riportato una condanna definitiva per detenzione di armi.

IL COMUNICATO STAMPA DEI CARABINIERI

In data odierna, all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania nel settore delle estorsioni ad attività economiche, i Carabinieri della Compagnia di Noto hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di due persone accusate dei reati di tentata estorsione in concorso e detenzione e porto illegale di arma. Si tratta di Paolo Zuppardo, classe 1976 e Giuseppe Capozio, classe 1986, entrambi soggetti già noti alle forze dell’ordine per i loro numerosi precedenti penali.

I due uomini, a conclusione di mirata e complessa attività investigativa, sono stati individuati quali autori di un tentativo di estorsione in danno di un imprenditore siracusano incaricato della costruzione di uno stabile da adibire a clinica privata nella prima periferia di Avola.

L’attività d’indagine traeva origine nel mese di febbraio di quest’anno quando i Carabinieri del Norm della Compagnia di Noto apprendevano dell’esplosione di colpi di fucile in direzione di un container utilizzato come deposito per gli attrezzi all’interno di un cantiere edile. A seguito dell’informazione acquisita, i militari si recavano sul posto constatando la veridicità della notizia.

Pochi giorni dopo, il titolare dell’impresa riceveva una telefonata da una cabina telefonica in cui un uomo, presentatosi come colui il quale aveva sparato contro il container, invitava il titolare dell’impresa a cercarsi un “amico”.

L’attività investigativa, condotta con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali nonché con metodiche investigative tradizionali basate sulla conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse operativo, consentiva in breve tempo di identificare l’autore della telefonata in Capozio: fondamentale, al riguardo, l’analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti sul territorio di Avola nei pressi della cabina telefonica utilizzata per la telefonata.

Pochi giorni dopo la telefonata, si verificava il secondo episodio delittuoso in danno del cantiere: la notte tra il 12 ed il 13 marzo, infatti, dopo essersi introdotti nel cantiere, alcuni soggetti davano alle fiamme le porte del deposito attrezzi.

Il 20 aprile si verifica un ulteriore episodio di particolare rilievo: un uomo si presentava all’interno del cantiere e, dopo aver avvicinato un operaio, gli consegnava il proprio numero di telefono cellulare riferendo di essere al corrente di quanto stava accadendo, invitandolo a riferire al titolare della ditta di contattarlo. L’uomo in questione veniva identificato in Zuppardo. Sua, infatti, era l’utenza cellulare riportata sul biglietto manoscritto lasciato agli operai.

Infine, nei primi giorni di maggio, all’interno dell’autovettura utilizzata dai due indagati veniva captata una intercettazione ambientale dal contenuto inequivocabile effettuata mentre si stavano recando dall’imprenditore a offrire la loro “protezione”. Tale dialogo disvelava in maniera chiara l’intenzione di commettere un ulteriore atto intimidatorio, consistito addirittura nel far cadere un ponteggio, finalizzato a costringere l’imprenditore a cedere alle richieste estorsive corrispondendo delle somme di denaro o, in alternativa, sottostando alle indicazioni di personale da assumere.

Si evidenzia come l’impresa vittima dei danneggiamenti non abbia mai cercato mediazioni con gli autori e abbia anzi confidato nel celere e tempestivo intervento delle forze dell’ordine e della magistratura, concretizzatosi, poi, in maniera efficace, a distanza di pochissime settimane dai fatti. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati portati alla casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sono in corso ulteriori indagini al fine di acclarare il coinvolgimento di altri soggetti nell’ambito del delitto in questione nonché accertare eventuali collegamenti tra gli odierni arrestati e sodalizi criminali di stampo mafioso operanti nella zona sud della provincia di Siracusa.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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