Avola, le estorsioni e la mafia: Luciano Capozio arrestato dai Carabinieri. Va in galera con il figlio e Zuppardo

Oltre a Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio, anche il padre di Giuseppe, Luciano, è stato arrestato dai Carabinieri di Noto e condotto in galera a Cavadonna.

La questione risale alle estorsioni che, nei nostri articoli, da tempo denunciavamo e che ha visto in un primo momento l’arresto di Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio il 6 luglio del 2017.

Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio, con l’aiuto del padre di quest’ultimo, Luciano, da tempo facevano estorsioni, servendosi di armi e della forza d’intimidazione.

Più volte avevamo scritto (LEGGI) che Paolo Zuppardo fosse un “criminale sfrontato che si occupava di droga (insieme a Carbè), intimidazioni ed estorsioni (insieme a Capozio) e già coinvolto in diverse operazioni di Polizia”.

Giuseppe Capozio, invece, classe 1986, è il genero del boss in galera Toninu u Scoppiu, cioè Antonino Campisi, che è ininterrottamente detenuto dal 1993 e sta scontando una condanna definitiva all’ergastolo, quale affiliato al clan Trigila ed autore di diversi omicidi. Capozio, ha sposato la figlia Monica e ha già riportato una condanna definitiva per detenzione di armi.

Lo stesso Luciano Capozio, proprio per i nostri articoli, ci aveva più volte minacciato.

Luciano Capozio – per i Giudici – ha preso parte attiva nell’esecuzione dell’estorsione insieme a Paolo Zuppardo ed al figlio, Giuseppe Capozio.

In particolare Luciano Capozio ha:

accompagnato al cantiere i due, nel tentativo di rendere maggiormente efficace l’azione intimidatorio;

nel mostrare disponibilità a collaborare per la riuscita dell’azione criminosa;

Nel cercare di contattare il figlio della vittima;

Anche per l’aggravante del metodo mafioso Luciano e Giuseppe Capozio e Paolo Zuppardo perché “la violenza o la minaccia assumono chiaramente veste tipicamente mafiosa”.

Sia l’esplosione di colpi d’arma da fuoco, sia l’incendio, sia ancora l’asportazione di beni indispensabili del cantiere costituiscono metodi perpretati dalle “organizzazioni di stampo mafioso”.

Luciano Capozio, il figlio Giuseppe e Paolo Zuppardo, per queste motivazioni, vanno in galera con l’aggravante del metodo mafioso.

Così come, presto o tardi siamo certi, Avola verrà liberata dagli altri componenti dei sodalizi mafiosi, ad iniziare dal clan Crapula.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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