Omicidi, estorsioni, mafia: stiamo parlando del capomafia Michele Crapula, sanguinario e senza scrupoli boss di Avola e dei suoi familiari e dei suoi affiliati che, per le forze dell’ordine, hanno avviato una lungimirante opera di infiltrazione anche nelle attività legali.
Crapula, che sfruttò un’operazione alla gamba per uscire dal carcere ma fu arrestato dalla Polizia perché tempo fa, nonostante avesse ottenuto gli arresti domiciliari per curarsi, usciva tranquillamente senza stampelle, incontrava affiliati del suo clan, organizzava summit e continuava ad imporre estorsioni nella sua zona.
Ma chi è Crapula?
Ufficialmente un umile operaio raccoglitore di limoni, grazie ai soldi rubati alla povera gente, con l’imposizione sistematica di estorsioni, con il traffico della droga, con i guadagni del clan, con l’affare dei limoni, è stato di fatto proprietario di un maneggio, di un agriturismo con mini appartamenti, di tre villette, una attaccata all’altra, in continua modifica ad opera di squadre muratori, e di un’ abitazione signorilmente arredata e vigilata con telecamere a circuito chiuso.
I diversi collaboratori di Giustizia hanno rivelato gli affari di sangue voluti o effettuati da Michele Crapula:
pensate, fu lui il mandante dell’omicidio di Antonino Buscemi e lo ordinò dal carcere, tramite sodali del clan, omicidio realizzato, secondo i collaboratori di Giustizia, dai suoi parenti ad iniziare da Spugnetti.
Ma non solo, fu anche il mandante del tentato omicidio di Giuseppe Trigila e, sempre secondo i collaboratori, realizzò – poi assolto per insufficienza di prove – l’omicidio di Filadelfio (detto Fino) Casto.
Ma Crapula ha soprattutto tentato di ridurre in schiavitù la sua gente, ad Avola.
Pensate che, nonostante il sequestro e la confisca della sua casa, oggi ancora in quella abitazione nessuno la vuole: per paura, come dimostrano le due lettere impresse, ma vediamolo dal servizio di Rai uno.
SERVIZIO RAI UNO
Oggi al posto di Michele Crapula, tentano di comandare i suoi familiari, spocchiosi ed arroganti, come rivelano i collaboratori di Giustizia.
Anche in questo caso, carte alla mano, raccontiamoli.
Crapula ha tre figli: Desirèe, Rosario e Christian, mentre la moglie si chiama Vera (Magro).
Addirittura Nunziatina Bianca, moglie del capomafia Pinuccio, riferisce al marito in galera che Rosario Crapula si vantava della potenza del padre, dicendo in giro a chi non si piegava ai suoi voleri, che “Quààà..comanda mio padreeee!!! Appena esce vi scanna a tutti!!!””.
Lo stesso Rosario, che oggi gestisce il traffico mafioso dei limoni (come presto vi racconteremo in un’inchiesta apposita), viene citato dai collaboratori:
“Rosario Crapula, figlio di Michele, è legato al gruppo di suo padre. Raccoglieva i proventi delle estorsioni e li divideva per fare gli stipendi”.
Oppure ancora un altro collaboratore:
“Fra gennaio e marzo del 2015 ho fatto sapere a Trigila che” il gruppo “Crapula faceva estorsioni ad Avola senza che il clan ne fosse informato”. Come ritorsione “rubai un mezzo ad una delle ditte che stavano lavorando ad Avola e pagando il pizzo a Crapula”.
In un’altra importante operazione, questa volta dei Carabinieri, relativa a spaccio di sostanze stupefacenti e risalente al 2012, venivano citati ancora una volta i familiari del boss Michele.
Dall’intercettazione di tre soggetti legati allo spaccio della droga, i militari riferiscono che “l’uomo avrebbe avuto già un’autorizzazione ad effettuare l’illecita attività da “Saro”, cioè “Crapula Rosario”. Precisando poi, che lo stesso è “figlio di Michele esponente della locale cosa mafiosa”.
O ancora quando in Nemesi (operazione della Polizia) le estorsioni venivano utilizzate per dare gli stipendi a Michele Crapula tramite la moglie, Venera (detta Vera) Magro ed il cognato, Paolo Golino.
Infine quando il figlio piccolo, Cristian, minacciò tutti di votare il suo candidato, Salvatore Guastella al Consiglio Comunale.
Si minacciò tutti, e poi quel consigliere, guarda caso, venne eletto nel corso delle ultime elezioni amministrative.
Ma è qui che si inserisce l’elemento nuovo: Michele Crapula, state tranquilli, non uscirà dal carcere se non molto ma molto anziano.
Crapula non comanda più un bel nulla, risvegliate le vostre coscienze sopite, narcotizzate.
Michele Crapula non uscirà dal carcere e voi potrete stare tranquilli, Avola è già stata liberata dalla presenza fisica del mezzo uomo Michele (per dirla con Sciascia), adesso siete voi che dovete liberarvi dalla paura dei suoi familiari.
Ci sono già diverse persone che stanno collaborando con la Giustizia, prendendo coraggio, adesso tocca a voi non farvi rendere schiavi dalla paura di un fantasma, un fantasma con la stampella, un fantasma che permette di atteggiarsi i suoi familiari come boss.
Abbiamo raccontato delle attività della figlia, Desirèe, a lei la Polizia ha chiuso per un periodo il chiosco perché senza autorizzazioni, e richiuso nuovamente quando aperto in barba alla legge.
Questi signori non sono nessuno, non fanno paura a nessuno. Sfruttano solo il nome del padre per farsi grossi, per continuare a guadagnare, vemgono mantenuti grazie ai soldi che il clan da ogni mese come stipendio al capo, migliaia di euro ogni mese. Sono soldi vostri!
Ribellatevi, Avola è vostra, Avola siete voi, non questi mafiosetti da strapazzo.
E se anche voi inizierete a denunciare, come stanno già facendo alcuni, grazie all’impegno delle Forze di Polizia, sarete liberi.
Ognuno col suo ruolo, giornalisti, imprenditori, cittadini.
E’ inutile celebrare gli anniversari di Falcone e Borsellino, uccisi da Cosa Nostra, stesso clan di Michele Crapula, se poi non facciamo nulla per la nostra Terra.
Avola merita di essere libera e grazie ad ognuno di noi lo sarà!
Paolo Borrometi