“Un bambino ucciso che non conta niente, la tua famiglia uccisa che invece di rispondere con violenza prova a sopravvivere.. Ma niente si muove… Una di queste mattine cucciolo se mi alzo storto mi muovo io…. Poi pagherò perché sono uno che si assume le proprie responsabilità, ma chi mi ha portato ad avere queste reazioni dovrà spiegare al mondo il perché dopo 20 mesi nessuno si occupa di te… E perché un padre, costretto a vivere nel dolore, deve dare spazio alla rabbia. Perché dopo 20 mesi non si è trovato il tempo di scrivere una cazzo di perizia già pronta mesi fa…. Ale perdonarmi, ma se nessuno ti da giustizia te la do io come ti ho giurato su quel tavolo freddo all’obitorio…..Ti amo cucciolo…papà”.
Sono queste le parole drammaticamente forti che il Padre di Alessandro Favilla, Emanuele Favilla, scrive pubblicamente sulla pagina di facebook, dedicata al figlio.
Alessandro era un bambino sano, non aveva alcuna malattia rara, solo un lieve ritardo psicomotorio, e una deformità del rachide per la quale aveva fatto due interventi eseguiti con successo da un luminare dell’ospedale Bambin Gesù di Palidoro, e quel problema era risolto definitivamente.
[sociallocker] “Grazie alle sue meravigliose maestre e terapiste che lo hanno seguito fin da piccolo Ale andava avanti – raccontano i genitori -, aveva i suoi tempi ma andava avanti e tutti, dico tutti eravamo orgogliosi dei suoi progressi”.
Era un bimbo molto intelligente, capiva perfettamente tutto, era un bimbo che amava la musica, gli bastava ascoltare un cd una decina di volte e già sapeva tutte le canzoni a memoria
“Si, amava ballare ed essere protagonista…tutti gli animatori che lo hanno conosciuto se lo sono sempre trovato sul palco con loro, ma non dava fastidio, anzi lo inserivano nei loro scketch faceva ridere tutti!”.
Ale adorava il mare e la piscina e gli piaceva anche sciare.
“Ale amava vivere, amava ridere, amava giocare con le sue adorate Cars – commentano i genitori -, amava guardare cartoni.
Ale non era un bimbo sofferente, ha affrontato e vinto tante battaglie sempre con il sorriso, Ale era un bimbo felice, perchè noi lo amavamo e lui amava noi…baci, abbracci appassionati, coccole, stritolamenti…eravamo una cosa sola e per lui la felicità era essere in tre!”.
Eppure…
“Ma il 25 ottobre qualcuno ha voluto che non fossimo più in tre ma rimanessimo in due…qualcuno ha distrutto la nostra famiglia felice…destino? fatalità? tragedia? NOOOOOO!!! Ale doveva vivere, Ale doveva continuare a sorridere, Ale doveva crescere, Ale doveva diventare grande, Ale doveva venire con noi sulla nave Divina, sugli ascensori trasparenti, Ale doveva venire con noi a Parigi, Ale doveva venire con noi a New York x arrivare con l’ascensore al piano 100!!! E invece no, non ci saranno queste cose…ma ki ha sbagliato DEVE pagare!!!”.
LA CRONACA DEI FATTI (fonte parziale “La Nazione”)
Alessandro Favilla, era un bambino di 10 anni stroncato il 25 ottobre del 2012 da un fatale malore nella sua abitazione. Il piccolo Alessandro è venuto a mancare per un arresto respiratorio. “Il suo cuoricino batteva ancora – afferma la mamma – si è fermato qualche minuto dopo sotto la mia mano”.
La Procura ha inviato otto avvisi di garanzia per l’ipotesi di omicidio colposo a carico di sei pediatri lucchesi e di due chirurghi romani. Si cerca di fare chiarezza sulla morte.
“L’autopsia parla chiaro, Alessandro – continuano i genitori – aveva le vie respiratorie completamente ostruite. Un edema polmonare associato alla stenosi tracheale lo ha portato alla morte per soffocamento in un minuto. Sono stati dei superficiali. Non hanno voluto approfondire, hanno preferito darci degli allarmisti e lo hanno lasciato morire”.
«A Roma — spiega la madre Alessia, sconvolta dal dolore — sono stati bravissimi e scrupolosi. Hanno operato Alessandro una prima volta a marzo per correggere la parte posteriore della colonna vertebrale e poi un mese fa per la parte anteriore. Il primo intervento è durato 9 ore, ma Alessandro l’ha superato benissimo. Poi è tornato a Lucca, è rientrato a scuola ha fatto le vacanze estive, una vita normale, insomma. Circa un mese dopo fu necessario operarlo di nuovo, ma anche questa operazione non ha avuto complicazioni. Stava bene, era tornato a scuola, nella IV elementare di San Lorenzo a Vaccoli, dove tutti gli volevano bene e lo apprezzavano tantissimo.
Due settimane dopo — prosegue lo straziante racconto della mamma — aveva cominciato però a sentirsi stanco, aveva alcuni sintomi strani per lui che era un bimbo attivissimo. I medici hanno parlato di unaforma di bronchite. Gli avevano prescritto del cortisone. L’abbiamo portato più volte anche in pediatria all’ospedale di Lucca, perché venisse controllato a dovere. Non sono mai emersi problemi di tipo cardiaco. Siamo rimasti sgomenti e sconcertati per questa fine improvvisa e inspiegabile». Il racconto degli ultimi momenti del bimbo è straziante. Difficile immaginare un dolore più profondo di questo, di un genitore che sopravvive al proprio figli.
Alessandro — racconta la mamma trattenendo a stento le lacrime — non è stato trovato esanime, voglio chiarirlo. Si sveglià presto con la tosse. E’ venuto un po’ nel letto con noi, per cercare conforto. Poi improvvisamente si è sentito male e si è letteralmente accasciato tra le braccia del papà. Abbiamo chiamato l’ambulanza, ma purtroppo la corsa in ospedale è stata inutile. Ora vogliamo sapere perché è morto. E’ stata aperta un’inchiesta dalla magistratura e noi ne attenderemo l’esito senza anticipare giudizi su nessuno. Intanto abbiamo fornito alla polizia le cartelle cliniche e tutte le notizie sulla storia di nostro figlio. Speriamo che facciano piena luce sul perché di questa tragedia. Noi intanto vogliamo ricordare Alessandro come un bimbo felice, vivace, pieno di vita e sempre sorridente come appare nelle foto sul mio profilo facebook. Ecco, lui era così: mostrate quelle foto felici. Anche se ora purtroppo Alessandro non c’è più…”.
[/sociallocker]