Bullismo, altro ragazzo aggredito a scuola. “Adesso basta!”

E sono due. Un altro ragazzo di prima media sarebbe stato aggredito da un paio di suoi coetanei all’istituto comprensivo «De Amicis» di via Don Minzoni a Modica Alta (foto). Si tratta del secondo caso del genere in poco più di sette giorni. Questa seconda aggressione, verificatasi la scorsa settimana, è stata resa nota solo in queste ore. Il ragazzino preso di mira dai compagni è stato strattonato durante una pausa tra una lezione e l’altra, cadendo per terra. L’11enne sarebbe quindi stato trascinato al suolo dagli altri alunni, uno dei quali recidivo, essendo stato coinvolto anche nella precedente aggressione all’altro 11enne, che aveva riportato un trauma cranico cervicale, finendo in ospedale con una prognosi di otto giorni. Anche in quest’ultimo caso l’alunno aggredito è stato trasportato al pronto soccorso del «Maggiore», essendosi procurato nella caduta escoriazioni e lievi traumi, come riportato dal referto medico. Una situazione, quella venutasi a creare a scuola, che preoccupa i genitori. Alcuni di loro stanno meditando di trasferire i propri figli. Tra questi la madre del penultimo ragazzino aggredito, che, dopo aver sporto denuncia ai Carabinieri a carico dei genitori, ha ritenuto blando il provvedimento deciso dal consiglio di classe nei confronti degli aggressori del figlio.

Gli alunni «vivaci» se la sono difatti cavata con 8 ore di recupero pomeridiano nelle materie in cui vanno male, assieme al compagno aggredito, per favorire la socializzazione. Tra i provvedimenti assunti ci sarebbe pure quello della ricreazione degli alunni seduti in aula alla presenza degli insegnanti, e non più in giro nei corridoi. Accorgimenti che non hanno comunque portato risultati concreti, alla luce di questa seconda aggressione con protagonista anche, come accennato, uno degli alunni che aveva strattonato pochi giorni prima l’altro 11enne. In quella occasione la dirigenza scolastica aveva minimizzato l’episodio, rigettando il termine «bullismo».

A questo punto c’è da chiedersi come possano essere altrimenti definiti episodi del genere, dove due alunni tranquilli risultano provocati, prima verbalmente, e poi addirittura con le mani, da altri loro compagni abbastanza aggressivi, uno dei quali peraltro recidivo.

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