Mi sconvolge sapere che un macellaio, in questo caso modicano, ma potrebbe essere milanese o romagnolo, abbia “posto in vendita” una notevole quantità di carne trattata con solfiti (un additivo illegale che rende la carne molto più rossa) . Nel corso di un’operazione di vigilanza nelle macellerie della provincia di Ragusa, svolta dai tecnici della Prevenzione del Servizio Veterinario dell’ASP di Ragusa, sono stati sequestrati alcuni campioni di carne ove, dopo esser stati analizzati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia sezione di Ragusa, è stata riscontrata la presenza di solfiti. Il titolare delle macelleria è stato denunciato per commercio di sostanze alimentari nocive, utilizzo illecito di additivi e frode in commercio.
Ingiustificabile è il fatto che seppur sia scatta la denuncia a carico del macellaio, non siano state rese note le generalità e l’ubicazione del locale per il rispetto della privacy.
Inaccettabile che questo accada regolarmente a causa di una legge che, tutelando chi come questo macellaio ha palesemente violato la legge, non fa altrettanto con la salute dei cittadini. Ricordiamo che nel 2006 una ragazza ragusana, dopo aver ingerito una polpetta contenente solfiti mangiata a Catania, subì uno shock anafilattico con un conseguente stato di coma, che si protrae ininterrottamente da otto lunghi anni.
Assurdo che in Italia non sia possibile fare il nomi di chi commette un gesto illecito, mettendo in grave pericolo la vita di chi ingerisce cibo trattato con certi additivi VIETATI .
Non possiamo addossare la colpa ai giornalisti, ne tantomeno alle forze dell’ordine, ma chiediamo al “legislatore” di colmare immediatamente questo vuoto normativo, per evitare che certi illeciti rimangano puniti solamente nelle aule dei tribunali. I consumatori hanno diritto di sapere i nomi e decidere dove acquistare.
Per la tutela dei consumatori il nome si deve sapere.perche’ si e no tra un mese questo signore aprirà’di nuovo come se nulla fosse!
Articolo insignificante??? Beh caro signore, mi auguro che né lei né i suoi figli arriviate a mangiare la carne da questo “Signore” che magari pagherà la sanzione, ed aprirà con un altra ragione sociale e visto che l’ha passata liscia potrà permettersi di ricommettere “l’errore”…..Non si va avanti proprio per questo, si facciano nomi cognomi al fine di non permettere piu’ atti di questo genere.