“Caro Presidente, o noi o Feltri: ci autosospendiamo dall’Ordine dei Giornalisti”. La lettera di Borrometi e Ruotolo

Borrometi e Ruotolo

“Caro Presidente,

abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri. Proprio noi, che più di altri, ci battiamo per la difesa dell’articolo 21 della  Costituzione, riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignità del giornalista. Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel “terrone che ci ha rotto i coglioni” per noi figli del Sud è inaccettabile. Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia. “Dopo la miseria portano le malattie” (rivolto ovviamente ai migranti), l’ormai tristemente celebre “Bastardi islamici” o, uscendo dal seminato delle migrazioni, robaccia come “Più patate, meno mimose” in occasione dell’8 marzo (e le diverse varianti dedicate anche a Virginia Raggi, con il “patata bollente”) o “Renzi e Boschi non scopano”. Poi gli insulti a noi del sud con il celebre “Comandano i terroni” e infine il penultimo, di qualche mese fa, “vieni avanti Gretina” (dedicato alla visita a Roma di Greta Thunberg).

L’idea che Vittorio Feltri offre è che si possa, impunemente, permettersi questo avvelenamento chirurgico. E non è un problema solo suo. Almeno, non lo è più. A lui non frega niente: il limite, la deontologia, la misura, il buon senso, diremmo perfino la dignità sembrano saltate da tempo. Noi siamo convinti che resti intatta la bellissima frase che recita “Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle”. Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio. Ne va della nostra credibilità”.

Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo 

15 COMMENTI

  1. Libero come carta igienica è un po ruvido ,, incommensurabile è però il piacere che da, pulirsi con la faccia del leccaculo

  2. Assolutamente d’accordo con Borrometi e Ruotolo! La classe politica becera e ignorante che istiga all’odio e che ora è al potere nel nostro Paese, è una vergogna per tutti gli Italiani dotati di cultura e intelligenza. Il mondo ci guarda e non stiamo facendo una gran bella figura..

  3. Grande esempio di rispetto della libertà di pensiero. Ci avete abituati a scene del genere. Catania, tempo fa, eletto sindaco Scapagnini. Il grande artista Battiato,. ” Se vince Scapagnini cambio residenza”. Non lo ‘ha mai fatto. Festival di Sanremo,anni fa, organizzi TonybRenis, amico purtroppo di quell’ essere immondo di Berlusconi. Controfestival ,organizzato da voi, Kulturati, a Mantova. Mi fermo qui( Zeffirelli ?). Siete i veri sponsor e alimentatori della destra. Brevi continuate così, paladini del libero pensiero!

  4. Buongiorno Borrometi, buongiorno Ruotolo.

    la vostra rabbia è anche comprensibile, soprattutto considerando il grande lavoro giornalistico che svolgete e il prezzo che ciò vi costa.
    Mi pare però che proprio per questo non dovreste cadere nel tranello della stampa inutile e urlata che dà spazio a polemiche da bar, enfatizzando sparate da bar, per darci le nostre soddisfazioni da clienti scemi del bar globale, mentre ci passano sotto il naso fiumi di eventi enormi e davvero inquietanti.
    Quello che annunciate voi con il vostro lavoro è di un livello troppo diverso (e penso che lo stesso Feltri lo ammiri, non è uno stupido!).
    Non voglio difendere ad ogni costo Feltri, ma mi sembra che al di là del modo di esprimersi da tanghero bergamasco medio, non sia il caso di agitarsi tanto. Lui si esprime come crede ( per nostra enorme comune fortuna) e proprio per questo noi tutti possiamo valutare le sue idee per quelle che sono. Cerchiamo di essere equilibrati: “quel terrone ci ha rotto i coglioni” non è un’istigazione all’odio. Non istiga proprio a niente. Significa “ci è venuto a noia”, e la cosa si chiude lì. E’ un’espressione triviale, banale e anche un pò demodé, ma priva di odio ( che a sua volta è un’emozione assolutamente umana e diffusissima, innocua finchè non genera azioni violente).
    A proposito del suddetto “terrone” però vorrei sottoporvi un tema: come moltissimi altri ho guardato con molto piacere “il commissario Montalbano in tv in varie occasioni, una splendida e redditizia cartolina planetaria di una terra nobile e bellissima.
    Poi ho letto “Un morto al giorno”. E in tutta onestà, la cartolina ha cambiato un pò i suoi toni. Le storielle del Camilleri sono divenute quasi stucchevoli.
    I riferimenti alla realtà raccontata nelle sue vicende sono ad anni luce da quanto descritto nel libro.
    Se Feltri avesse voluto essere offensivo forse avrebbe potuto definire il Camilleri come “re degli omertosi, o peggio ancora come un autentico mistificatore”; uno scrittore che di fronte all’incendio di Notre Dame si concentra sul cestino incendiato dal mozzicone acceso. Almeno, prendendo per buono il vostro lavoro.
    Benissimo. Camilleri fa Camilleri, Feltri fa Feltri, Borrometi fa Borrometi e Ruotolo fa Ruotolo.
    Direi che la cosa migliore sarebbe che restiate serenamente tutti al vostro posto; noi lettori poi trarremo le nostre conclusioni cercando di fare del nostro meglio come tutti quanti.

  5. Stimo Borrometi per la sua attività ed il suo impegno ma lo pregherei di non associarsi a dei professionisti dell’antimafia. Dell”antioffesa alla Costituzione ,dell’anti tutto , ma mai fifensori di cose concrete . Del resto sono allievi di un professionista del nulla .

  6. Che tristezza sentirlo parlare o leggerlo. Fa cadere le braccia. E non solo.
    Tanta ammirazione per il vostro gesto di responsabilità sociale!

  7. Era ora che qualcuno si muovesse, questo signore davvero non si rende conto che diffama una categoria di professionisti. Speriamo si prenda atto.

  8. Darei la vita per poter farti dire quel che pensi!
    Non si può censurare un pensiero, soprattutto se lo stesso appartiene a molti. Bene che esca alla luce del giorno, spontaneo, sincero…e si sfoghi.
    Tutti devono sentire e di conseguenza pensare e fare qualcosa per migliorare la propria vita insieme a quella degli altri. Ecco cosa sta’ facendo Feltri: condividere! Lui più di tutti crede nel giornalismo e la realtà che deve descrivere!

    Un terrone 🙂

  9. Sono una persona del Sud Italia e mi associo a Voi tutti i giornalisti …grazie di esistere!
    Non è degno di fare quel lavoro ma bensì meglio come netturbino di notte!…senza offesa ai Signori
    operatori ecologici, che sono brava gente.

  10. Io ho firmato la petizione e non sono del sud. Quello che non capisco dei meridionali è che ormai si lasciano scivolare addosso certe offese. Sono stati chiamati fino a ieri zavorra d’Italia e terroni di m…a da Salvini e loro lo hanno premiato con il voto. E l’orgoglio del sud dov’è finito?

  11. Purtroppo ormai c’è un Feltri ovunque, eletti presidente o direttori da qualche incompetente che farà sicuramente carriera. Sono i cortigiani del “potere” urlatori, come ragazzii di strada che vendono giornali. È triste sentire un “vecchio saggio” trasmettere questo tipo di valori ai giovani….povera vecchia Italia. Auguro che tanti si uniscano a voi

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