Casino’ Totàl ovvero Modica Sorda: discesa agl’inferi

Un anno e mezzo fa si affacciava sullo scenario politico cittadino un candidato sindaco che prometteva di rivoluzionare Modica, vantando cassetti pieni di progetti e di idee innovative.

Nell’arco di questo scorcio di legislatura, però, di quella tanto attesa rivoluzione abbiamo visto solo la pratica ossessiva (direi quasi maniacale) della capitozzatura arborea (da cui non si è salvato nemmeno il povero albero secolare di Corso S. Giorgio!), la pratica altrettando maniacale della manutenzione spicciola “a tempo determinato” (“mettici na’pezza…che tanto poi il lavoro lo rifacciamo…”), l’aumento delle imposte locali (TASI), gli errori nel calcolo dei ruoli TARI (dai quali errori peraltro deriverebbe, ma del tutto casualmente, una plusvalenza di cassa di oltre 1 mil. di €.), il blocco del protocollo (paradossale nell’era della digitalizzazione!), gli sversamenti del depuratore 8che lo stesso sindaco ha dichiarato essere inevitabili quando piove) e poi, dulci in fundo, la solita questione della stabilità finanziaria messa a dura prova da una politica di spesa incontrollata e schizzofrenica. Solo a titolo di esempio basta guardare alle deliberazioni per il fondo lavoro straordinario pubblicate sull’albo pretorio del comune.

Per il primo semestre 2015 (cioè per i primi soli sei mesi dell’anno!) si è deciso di mettere a disposizione una somma di circa 180.000 €. di cui 34.000 destinato allo staff del Sindaco.

Non credo che occorra aggiungere altro…

Per il resto la citttà sembra versare nel solito caotico pantano della routine quotidiana.

Modica Sorda, in particolare, sembra essere stata dimenticata ad eccezione di qualche improvvido provvedimento sulla viabilità che ha prodotto, come unico risultato, la morte di diverse attività commerciali (mi riferisco, in particolare, all’assurdo cambiamento di senso nella parte finale di Via San Giuliano, quella a ridosso di Piazza Libertà).

La Via Resistenza Partigiana rimane una delle arterie più trafficate, data anche la presenza dei due importanti plessi scolastici “R. Poidomani” e Giovanni XXIII” e per questo assolutamente impraticabile senza implicazioni sulla sanità gastrica dei cittadini.

Anche la zona degli istituti superiori, piazza Baden Powell con le traverse limitrofe, nel picco degli orari scolastici è una vera bolgia infernale dalla quale difficilmente si riesce ad uscire sani di mente. L’altro giorno ho commesso l’errore di passare da quella zona nell’orario di uscita degli studenti. Ebbene, ho visto cose che non potete nemmeno immaginare, ho visto padri e madri al volante trasformarsi in veri licantropi ululanti contro i figli e contro gli altri automobilisti…raccapricciante!

La Via Sacro Cuore sta diventando famosa per la celerità con cui gli esercizi commerciali vengono inaugurati e poi cessati.

La Via Risorgimento risulta carente di illuminazione, priva per molta parte di marciapiedi, disordinata e caotica. Forse è l’arteria cittadina dove più alta è la probabilità di essere vittime di tamponamenti o di mutilazioni derivanti da spericolate manovre di cambiamento del senso di marcia…

La Via Variante S.S. 115 è una grande incompiuta. Sta lì, ferma, con i lampioni dei Boulevard languidamente spenti da una parte e la romantica (credo per qualcuno) fisionomia da strada di campagna dall’altra parte…

Ora, l’attuale amministrazione non sembra essere particolarmente concentrata per risolvere i tanti, gravi problemi vissuti ogni giorno dalla parte “nuova” della città.

Non ci risulta che siano stati messi in campo progetti e azioni amministrative finalizzati a rendere anche solo minimamente più ordinato il quartiere più frequentato di Modica Bassa, Modica Alta e Frigintini messe insieme.

Eppure, basterebbe iniziare dall’apertura delle tante nuove strade di collegaento già pronte da anni e che devono solo essere messe a disposizione dei cittadini.

Si dovrebbero creare nuove zone parcheggio (solito e comune problema di Modica!) di modo da consentire ai cittadini di fare lo shopping, vivendo il quartiere e non solo attraversandolo velocemente tra una sosta in doppia fila e l’altra.

Occorrerebbe un sistema di collegamento alternativo per chi non è in grado o non vuole utilizzare l’autovettura tale da accorciare le distanze e rendere più semplice la mobilità interna cittadina.

Occorrerebbe anche intervenire sull’arredo urbano, che non può essere limitato, come pensano i nostri amministratori, alla sola posa di qualche vasetto di fiori colorati. Occorre un’illuminazione pubblica degna di un paese civile, strade ben asfaltate, marciapiedi adeguati e (perchè no?) anche qualche opera d’arte, che non guasta mai!

In conclusione, per Modica Sorda ci vuole un progetto complessivo che tenga conto delle sue peculiarità, della sua morfologia (ormai difficilmente modificabile), della sua vocazione commerciale, della sua tendenza ad essere la parte più naturalmente “cittadina”, moderna e funzionale del nostro variegato territorio.

Che facciamo allora?

Li apriamo questi fantomatici cassetti pieni di idee o ci facciamo un bel bagno di umiltà ed impariamo a guardare, ad ascoltare, a dialogare e ad agire per il bene della città…solo della città?

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