Un tunisino di 22 anni Saddam Mejri era agli arresti domiciliari con l’accusa di ricettazione, furti, spaccio di droga e detenzione illegale di armi ma continuava a non ottemperare gli obblighi impostio dal provvedimento restrittivo. Prima con la frequentazione di altri pregiudicati e poi con una minore di 16 anni. La Polizia, nel corso delle indagini, ha verificato che durante le visite della giovane MEJRI spesso le faceva fumare la doga e poi consumava atti sessuali, alterando di fatto la lucidità della giovane. Il tunisino era non curante della giovane età della ragazza e dei disturbi della personalità di cui la stessa era affetta. I fatti che hanno portato all’emissione della misura cautelare, erano stati confermati in atti dalla madre della minore alla quale quest’ultima aveva creato notevole preoccupazione per le sue frequentazioni ed in particolare quella con un cittadino straniero del quale sembrava essersi invaghita. Il giovane agli arresti domiciliari continuava a mettere in atto condotte illecite. Durante le visite della minore lui cedeva la sostanza stupefacente. Nel corso della perquisizione domiciliare sono emersi altri illeciti. E’ stata rinvenuta e sequestrata una pistola giocattolo priva di tappo rosso, calibro 9 in metallo, del tutto identica a quelle in uso alle forze dell’ordine ed un bilancino per la pesatura dello stupefacente che MEJRI Saddam aveva celato sotto alcune tegole poste sul tetto della propria abitazione. Inoltre il tunisino si era allacciato abusivamente alla rete elettrica ENEL, tramite un cavo elettrico provvisorio. L’arrestato, condotto nel carcere di modica, è accusato di furto di energia elettrica, oltre all’esecuzione della misura cautelare emessa dal giudice del tribunale di modica per gli altri fatti contestati. “Determinante è stata la fiducia riposta dalla madre nella Polizia di Stato, facendo emergere quanto accedeva all’interno dell’abitazione dell’arrestato domiciliare”, ha riferito il dirigente del Commissariato di Polizia di Modica Maria Antonietta Malandrino.