Modica è tornata a celebrare la grande festa del cioccolato, in un tripudio di luci natalizie, eventi, manifestazioni, e tanta gioia per grandi e piccini.
Ottima scelta, quella dell’amministrazione comunale, di tornare ad investire sul cioccolato modicano, simbolo identificativo e marchio inimitabile della nostra bella città, allo scopo di captare l’interesse turistico verso il territorio ed il comprensorio cittadino.
Al Sindaco e alla giunta vanno, per quel poco che può valere la mia opinione, il plauso e l’incoraggiamento a non abbandonare questa strada.
Ed infatti, a prescindere da qualche defiance organizzativa e qualche rischio di rissa per questioni attinenti ai parcheggi (ma è noto che il modicano medio non transige in materia), quella di ChocoModica è stata una bella manifestazione.
E’ stata una grande occasione per valorizzare alcuni monumenti cittadini, attraverso le proiezioni luminose di Gaspare Di Caro, artista tutto da scoprire il quale, con grande capacità, è riuscito a dare una diversa prospettiva visiva alle nostre già belle risorse architettoniche.
E’ stata una bella occasione per consentire alla comunità modicana di ritrovarsi, unita più che mai, proprio come una grande famiglia, per festeggiare e festeggiarsi.
E’ stata una bella occasione per consentire ai commercianti di Modica Bassa di incrementare le vendite e prendere una boccata d’ossigeno anche dal punto di vista economico.
E’ stata la migliore occasione per siglare il grande ritorno del sig. Guarducci che, dopo circa un quinquennio di assenza da Modica, ha curato, per un costo complessivo di €. 20.000,00 più iva, l’esposizione del cioccolato proveniente da tutta Italia, ovviamente sotto il marchio unificante di Eurochocolate.
E’ stata una simpatica occasione per celebrare momenti di autentica ilarità, come quando è stato esposto il pupazzo di cioccolato raffigurante un “sindachino” serissimo che brandisce una barretta di cioccolato in stile Skywalker o quando è stata rivelata (ovviamente per scherzo!) l’intenzione di sottoporre alla valutazione della sovrintendenza l’installazione, nel centro storico, delle panchine a forma di barretta di cioccolato, il cui prototipo (bisogna ammettere che hanno curato lo skech nel minimo dettaglio!) è stato esposto già dal primo giorno della manifestazione.
Sicuramente questi momenti di comicità hanno contribuito ad esaltare il clima già festoso dell’iniziativa.
Ciò premesso, mi chiedo come mai si sia deciso di introdurre nuovamente il cioccolato modicano nel circuito di Eurochoccolate. Appare chiaro, infatti, che l’inserimento del nostro prodotto all’interno di un brand più ampio, dove il prodotto locale deve confrontarsi con altre realtà concorrenti altrettanto buone e forse più competitive, porta con se il rischio di una più limitata visibilità e minore spendibilità nel grande mercato nazionale ed internazionale. A maggior ragione se fosse vero che (ma questa notizia non è confermata) in occasione della quasi contestuale manifestazione gemella di Torino, sempre legata ad Eurochoccolate, Modica ed il suo cioccolato non figuravano tra le realtà oggetto di esposizione.
Solo per inciso vale la pena di sottolineare che esistono in città alcune imprese che, in meno di due anni e senza la partecipazione agli eventi Eurochocolate, sono riuscite ad ottenere grandissima visibilità su quotidiani nazionali e riviste internazionali e ciò solo grazie alla tenacia e alla capacità dei nostri imprenditori.
Mi chiedo come mai si sia deciso di chiudere le scuole nella giornata di sabato mattina piuttosto che coinvolgere gli studenti, come si è fatto in tutte le altre edizioni, al fine di coniugare il momento della festa con opportune finalità educative.
Mi chiedo come mai, visto che la manifestazione si è sviluppata in un arco temporale di tre giorni, non si sia pensato di estendere la festa anche ad altre realtà urbane come Modica Alta, la Sorda, Frigintini e Marina di Modica?
A mio modesto avviso si sarebbero potuti organizzare momenti ad hoc, per valorizzare tutto il territorio modicano, per agevolare lo shopping natalizio anche all’interno del polo commerciale, nelle vie commerciali della Sorda, per valorizzare le attività di Modica Alta, per rivitalizzare la frazione rurale e la zona rivierasca, quest’ultima sempre più “cenerentola d’inverno”.
Nonostante questi dubbi, posso concludere che la prima edizione del rinato “festival del cioccolato modicano” può dirsi chiusa con un bilancio positivo, non senza ricordare che solo il tempo mostrerà gli effetti benefici della manifestazione sia sul piano turistico che commerciale.
Certamente l’organizzazione potrà e dovrà essere perfezionata ed alcuni aspetti potranno essere valutati ed affrontati in senso migliorativo.
Aspettiamo di sapere le prossime tappe, se cioè in primavera sarà celebrata la vera e propria manifestazione Eurochocolate e a quali condizioni la città di Modica potrà avere il privilegio di ospitare questa importante Kermesse.
Nel frattempo, tra una tazza di cioccolato e una passeggiata tra le stelle, tra un pastizzo natalizio e qualche bicchiere di spumante, ci lecchiamo ancora un po’ i baffi cantando tutti insieme “hakuna matata”…