Condanna pesante per l´ex sindaco di Scicli Venticinque nel processo sui cani assassini a 6 anni e 2 mesi di carcere, Giglio 4 anni e mezzo

Si è concluso il processo sui cosiddetti “cani assassini” di contrada Pisciotto a Scicli. Sono stati condannati due soli imputati, l´ex sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, e l´anziano custode dei can Virgilio Giglio, ovvero colui che accudiva i cani randagi. Il primo, difeso dall´avvocato Giovanni Riccotti La Rocca ha avuto inflitta la pena più pesante: sei anni e due mesi di reclusione. Giglio, difeso dall´avvocato Francesco Riccotti, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione. Ventincinque è stato interdetto in maniera perpetua dai pubblici uffici, l´anziano solo per cinque anni. Assolti i veterinari dell’Asp 7 Antonino Avola, Roberto Turlà e Saverio Agosta, così come i dipendenti comunali Salvatore Calvo e Giuseppe Pisana. La sentenza è stata emessa dal collegio penale del tribunale di Ragusa. Giovanni Venticinque, Virgilio Giglio e il comune di Scicli dovranno risarcire le vittime che si erano costituite parti civili.

LA PUBBLICA ACCUSA AVEVA CHIESTO CONDANNE PER COMPLESSIVI 28 ANNI
Ben 28 anni di carcere erano stati chiesti complessivamente per tutti gli imputati ma riguardava l’ex sindaco di Scicli Giovanni Venticinque una delle richieste di condanna più pesanti avanzata dalla pubblica accusa: cinque anni e mezzo di carcere. Pugno duro, quindi, da parte del pm Alessia La Placa, al termine della sua requisitoria dinanzi al collegio penale presieduto dal giudice Vincenzo Saito che ha alla fine emesso una sentenza di condanna ancora più pesante. Giovanni Venticinque doveva tra le altre cose rispondere di omicidio colposo in concorso. Concluso dopo anni dunque il processo di primo grado scaturito da quei drammatici fatti verificatisi nel 2009 tra contrada Pisciotto e la spiaggia di Sampieri. il territorio ibleo balzò alle cronache nazionali ed estere per il bimbo modicano di 10 anni Giuseppe Brafa sbranato vivo mentre pedalava in bici da un branco di randagi, gli stessi che qualche giorno dopo attaccarono anche una ragazza che faceva jogging di buon mattino sulla spiaggia di Sampieri, sfregiandole il viso e lasciandole ferite di cui ancora oggi porta le cicatrici, alcune delle quali a suo tempo mostrate in aula.

LE DRAMMATICHE TESTIMONIANZE IN AULA NEL LUNGO PROCESSO ORA CONCLUSO
La ragazza in questione, Marija Stefanie Mikulcic, in una delle ultime udienze venne a Ragusa dalla Germania, dove risiede, appositamente per rendere testimonianza di quei tragici eventi dai quali uscì viva per puro miracolo. La donna in lacrime ripercorse quei terribili momenti, quando i cani la accerchiarono all’improvviso sulla spiaggia deserta e la attaccarono, azzannandola al volto e alle braccia. Poco distante si trovava lo stesso Venticinque, che assistette impotente alla terribile scena. La ragazza era in vacanza e non avrebbe mai potuto immaginare di ritrovarsi in un incubo ad occhi aperti. Solo il tempestivo intervento di un carabiniere della compagnia di Modica, Carmelo Litrico, che mise in fuga i randagi, scongiurò un’altra possibile tragedia. Non fu invece altrettanto fortunato il bambino, che fece una morte orribile.

(FONTE: Corriere di Ragusa)

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