Convegno a Ragusa: “Non ci può essere una lesa ragusanità”: non è terra di mafia ma la mafia c’è!

Chissà quanti voti di scambio abbiamo subito e quanti ne dovremo subire se non sapremo ben aprire gli occhi? È importante  quindi fare chiarezza e mettere in luce ciò che quotidianamente sta inquinando il nostro territorio; questa  una delle tante motivazioni che ha spinto  il senatore Mario Michele Giarrusso e Andrea Leccese a scrivere un libro dal titolo “Il Voto di Scambio Politico-Mafioso”, presentato giovedì 28 dicembre presso la Biblioteca Civica di Ragusa. Ad introdurre la presentazione al libro: Paolo Borrometi e Carmelo Petralia, Procuratore Aggiunto al Tribunale di Catania. Presenti all’iniziativa, oltre all’autore, anche il Sindaco di Ragusa, Federico Piccitto.

Il libro affronta un tema più che mai attuale del “voto di scambio politico-mafioso”. Il tema è privo soprattutto di ogni schema mentale associato al primo autore che lo codifica nella categoria dei senatori pentastellati, e si caratterizza invece dal fatto che sia un componente della Commissione Antimafia che di mafia ne sappia davvero, così come Andrea Leccese, scrittore di temi da sempre dolenti (vincitore del Premio Borsellino).

“La conoscenza è fondamentale per lottare le mafie. È importante comprendere chi siano i mafiosi ed i colletti bianchi che stanno contaminando il nostro territorio e dissacrando la nostra democrazia. È questa  la ragione perché ci troviamo oggi qui”. Lo ha riferito espressamente il Senatore Giarrusso.

Anche l’appuntamento di Ragusa è stato un modo per far conoscere e comprendere meglio la normativa sul voto di scambio politico-mafioso che nasce malissimo. Dopo le stragi di Capaci e di via d’Amelio, dopo vent’anni di attesa, arriva una riforma molto deludente. Solo recentemente qualcosa migliora sul fronte del trattamento sanzionatorio, ma si potrebbe fare di più ed ancora meglio. È importante quindi rendere chiaro e comprensibile a tutti tale normativa perché tutti i cittadini devono essere informati dei danni che una società al servizio delle mafie provoca.

“Cosa diventa un cittadino nelle mani dei mafiosi? Un grande potenziale elettorale. Ecco perché così, non si fa altro che colpire al cuore della nostra democrazia. Ragion per cui si deve fare tanta informazione perché ognuno prenda coscienza”. Ci spiega il Senatore.

L’informazione, quindi, è fondamentale per saper ben discernere con coscienza e per portare avanti una lotta concreta contro le mafie. A tal proposito infatti per l’appuntamento di Ragusa, non a caso, il senatore ha voluto fortemente la presenza di due figure illustri come cornice di presentazione di questo libro: Paolo Borrometi e Carmelo Petralia.

La presenza di Paolo Borrometi risulta fondamentale per fare un inquadramento nello specifico della Provincia di Ragusa che da sempre è stata vista come la “provincia babba”.  “Tale nomea però, ha favorito tutta una serie di condizioni che hanno fatto attecchire non solo le organizzazioni criminali e mafiose, ma veri e propri gruppi di investitori che risultano essere a cavallo tra una economia legale ed una illegale”; ci spiega il giornalista Borrometi. “Il tessuto economico della Provincia di Ragusa, infatti, è formato da persone operose con un forte senso di legalità. Puntiamo quindi alla buona informazione affinché si possa sconfiggere la paura di denunciare. Non abbiate paura di denunciare! La denuncia è una potente arma contro ogni forma di corruzione e d’illegalità!”. Appello lanciato dal Procuratore Petralia a conclusione del suo intervento.

Come mai , quindi, si portano avanti molte battaglie contro le mafie ma non si riesce a sconfiggerle? Qual è la forza di tale mafie?

Queste e molte altre le domande a cui il libro, “Il Voto di Scambio Politico-Mafioso”, vuol dare risposta. La tacita legge della mafia, sempre in perenne conflitto con la società e le istituzioni, risulta adeguata e collaboratrice di una società politica. Attraverso l’excursus nello specifico del reato  sul voto di scambio politico-mafioso e le tante vicende che vi stanno dietro, si affronta nel libro un tema sempre più attuale, alla luce delle recenti elezioni regionali siciliane ed in previsione alle prossime elezioni nazionali.

È un fenomeno di cui bene poco si parla, a volte ben poco si conosce, altre volte si nega l’evidenza dichiarando la non esistenza del elemento stesso che lega la mafia alla politica, colpendo così al cuore della sovranità, quella stessa per cui un popolo può dirsi veramente libero.

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