Conferenza stampa del consigliere comunale di Azione Democratica Francesco Aiello sul Depuratore di Vittoria. Argomento scottante, oggetto di interrogazione consiliare e di esposto trasmesso agli Organi di controllo di Stato tra cui, gli amministratori vittoriesi, la Direzione Riserva orientata dei Pini D’Aleppo, ARTA Sicilia, ARPA Sicilia, ARPA Ragusa, Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti, i Nas di Ragusa, i Noe, il Procuratore della Repubblica. Molla scatenante, una condizione di forti preoccupazioni insorte dai cittadini vittoriesi, per le condizioni di regolarità e di sicurezza del Depuratore di Vittoria (foto Franco Assenza). Le dichiarazioni del consigliere comunale di Azione Democratica: “L’impianto di Depurazione delle acque reflue del Comune di Vittoria presenta rilevanti criticità. Premettendo come primo punto l’Insufficienza assoluta delle attività di smaltimento dei fanghi. Un impianto dimensionato per 55.000 Abitanti Equivalenti deve produrre sommariamente 100 grammi di fango (primario e secondario) per abitante al giorno. Si dovrebbe determinare una produzione di fanghi giornaliera stimata in circa 14 tonnellate da trasferire in discarica, per lo smaltimento, almeno un cassone (di volume utile) al giorno di fanghi il cui trasporto deve, per legge, essere registrato negli appositi registri di carico e scarico. Si sospetta che questo non sia avvenuto negli anni scorsi a causa della scorretta conduzione del processo depurativo inducendo a pratiche occultate di smaltimento illecito dei fanghi, attraverso il sotterramento degli stessi all’interno dell’area dell’impianto: operazione aggravata dal goffo tentativo di camuffarla tramite la piantumazione di pini d’Aleppo.” Alla luce di quanto espresso, il consigliere chiede di disporre un’indagine in tal senso: “Anche una serie di carotaggi presso l’impianto sarebbe la prova inconfutabile dello smaltimento illecito di rifiuti. Oltre ad essere perseguibile penalmente l’operazione è fortemente pregiudizievole per l’ambiente e la salute pubblica: lo smaltimento in discarica dei fanghi infatti assunto pari a 65 €/tonnellata avrebbe dovuto determinare mediamente un costo complessivo annuo stimato in 320.000 euro a cui si deve aggiungere il costo annuo del trasporto stimato in 50.000 euro. Dette somme contribuiscono alla determinazione del canone che l’Amministrazione richiede ai cittadini annualmente per la depurazione impegnate e spese per altre finalità.” Un secondo aspetto riguarda la mancata attivazione del comparto digestione anaerobica: “Il depuratore di Vittoria è dotato di una linea di trattamento fanghi, caratterizzata dalla presenza di un digestore anaerobico e per la sua attivazione, il Settore Ecologia dell’epoca, fino al luglio 2007, si era impegnato in attività quali l’esecuzione delle prove di tenuta idraulica, la verifica dell’integrità delle camere di combustione del motore a gas, da utilizzarsi per la produzione di energia elettrica. Le attività propedeutiche sono riscontrabili nel PEG 2007 del Settore Ecologia con lo stanziamento, a seguito di proposta del Dirigente, Dott. Fabio Ferreri, di 250.000 euro da destinare appunto alle attività e all’attivazione del digestore.”
Tutto si frantumò a seguito delle dimissioni del Dirigente Dott. Ferreri dall’incarico nel luglio 2007 bloccando il progetto e nulla fu più fatto. “Fu soppresso persino il Settore Ecologia del Comune di Vittoria, il posto relativo di Capo Settore fu modificato e definito per altri profili professionali. L’Amministrazione comunale, da quel momento, ha intrapreso un’azione, distruttiva, di abbandono del Digestore, attraverso lo storno delle somme previste nel PEG 2007 e non effettuando la necessaria manutenzione della coibentazione dello stesso: fortissimi sono i sospetti che la lana di roccia sia stata illecitamente sotterrata in prossimità del Digestore e che i pannelli costituiti da lamiera grecata pare siano stati smaltiti presso un impianto di rottamazione per materiale ferroso, ricavandone somme irrisorie.”
Il terzo punto concerne i Percorsi idraulici all’interno dell’impianto. “Lo scolmatore consente solo ad un multiplo del refluo rigidamente calcolato di entrare nel depuratore. Nel caso di Vittoria, la rete fognaria prevede 5 manufatti di confluenza con relativi scolmatori di pioggia al corpo idrico recettore (fiume Ippari).
L’Amministrazione Comunale ha pensato bene di stravolgere il percorso idraulico all’interno del depuratore realizzando una serie di bypass volti, forse nell’intenzione, di evitare il sovraccarico idraulico dello stesso, in tempo di pioggia, con il risultato però di modificare illecitamente il percorso idraulico all’interno dello stesso, disattendendo le autorizzazioni rilasciate dagli organi regionali”.
Il consigliere chiede se le opere all’interno del depuratore risultino autorizzate dall’organo competente ARTA e dall’ARPA.
Il quarto punto riguarda: “Operazione, illecita, è la realizzazione di un ulteriore bypass parziale che, intercettando a valle delle vasche di sedimentazione primaria, una parte dei reflui carichi di fanghi e di sostanze inquinanti, recapita nel fiume gli stessi, attraverso un canale secante addirittura il corridoio costituito in conci di bologninato dal quale si accede ai vari comparti dell’impianto.
Si interroga, altresì, per sapere come valutino il fatto che il primo bypass, di cui narrato, abbia il proprio recapito all’interno dello scarico finale autorizzato. Sembrerebbe assistere a una magica trasformazione di un illecito penale (scarico non autorizzato di reflui) in un semplice e formale illecito amministrativo.”
Un quinto punto: “L’Amministrazione Comunale da anni ha subito una prescrizione da parte dell’ARPA costituita dalla realizzazione di un pozzetto ove poter allocare, un campionatore reflui in continuo che da anni non subisce il trattamento finale della disinfezione (clorazione) prelevando un’aliquota di acqua del fiume Ippari a valle dell’impianto.
Presso il Depuratore di Vittoria sarebbero stati smaltiti, interrandoli, anche parte dei fanghi provenienti dal depuratore di Scoglitti: in questo caso avrebbe assunto i connotati di una discarica, la quale, dovrebbe essere munita della cosiddetta AIA, Autorizzazione Integrata Ambientale.
Si interroga per sapere se siano a conoscenza dei motivi per i quali sia stata autorizzata la asportazione della copertura di coibentazione del Digestore e della sorte toccata ai circa 16 m cubi di lana di roccia che faceva parte del sistema di coibentazione, che sembra siano state sepolti in situ, nella fiancata sud del Digestore; se i letti di essiccamento siano usati per le finalità previste dalle procedure; se siano state costruite e attivate, a partire dai sedimentatori primari.”