Disastro ambientale. E’ questa la motivazione per cui la Guardia di Finanza di Ragusa, su disposizione della Procura ed a seguito de decreto di sequestro emesso dal Gip del Tribunale Ibleo, ha effettuato il sequestro di una delle più importanti e conosciute aziende di Vittoria (Ragusa), relative alla lavorazione della plastica dismessa proveniente dagli impianti serricoli.
Si tratta della Sidi srl di Raffaele Donzelli, il cui padre Giovanni in passato è stato in passato condannato per mafia. Oltre all’azienda i militari delle Fiamme Gialle hanno sequestrato un’intera area in “Contrada Macconi” a Marina di Acate (Ragusa).
L’area era adibita a cava di sabbia, di proprietà di tale Giovanni Longo, nella quale venivano smaltiti i rifiuti speciali ( fanghi palabili) provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica dismessa, lavorata presso la ditta Sidi srl, dichiarata essere un sottoprodotto (mediante falsa documentazione) e pertanto smaltita quale materiale di riempimento della ex cava di sabbia, con gravissime conseguenze di tutto il territorio (per di più vicino al mare) e delle falde acquifere presenti sul territorio.
Nel corso delle attività di P.G. poste in essere dai finanzieri della Compagnia GdiF di Ragusa, è stato effettuato anche il sequestro di 3 semirimorchi da 20 mc c.u contenenti rifiuti speciali in attesa di essere smaltiti presso la Cava di Marina di Acate, nonché di copiosa documentazione attestante lo smaltimento illecito dei fanghi palabili provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica dismessa.
IL COMUNICATO DELLA FINANZA DI RAGUSA
Continua incessante l’attività delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa a tutela dell’ambiente.
Nella mattinata odierna, in esecuzione di specifico provvedimento emesso dal GIP – Dr. Claudio MAGGIONI, i finanzieri della Compagnia di Ragusa hanno posto sotto sequestro un’impresa di “recupero plastica” sita in Contrada Mazara di Vittoria, per reati ambientali.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato anche un’area industriale di circa mq. 40.000 adibita a stoccaggio incontrollato di fanghi, rifiuti speciali e all’illecito smaltimento della plastica dismessa proveniente dagli impianti serricoli.
Con lo stesso decreto si è proceduto all’ulteriore sequestro di una cava abbandonata di circa 20.000 mq. ubicata in Marina di Acate, Contrada Macconi, illecitamente utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica.
Il rappresentante legale della società, in concorso con altri soggetti, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per reati in materia ambientale legati all’illecito smaltimento di rifiuti speciali.
L’operazione in questione ha consentito di sottoporre a sequestro anche nr. 3 semirimorchi contenenti rifiuti speciali ancora da smaltire e la documentazione completa attestante lo smaltimento illecito dei fanghi palabili provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica dismessa presso la cava abbandonata di Marina di Acate.
Il materiale così illecitamente smaltito, utilizzato per ricolmare la cava abbandonata, arrecava grave nocumento alle falde acquifere della zona, di conseguenza all’ambiente e alla salute pubblica.
L’azienda, in data 26 febbraio u.s., era stata già destinataria di un provvedimento di sequestro probatorio, emesso dalla locale A.G., al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate.
Avverso tale provvedimento il Tribunale del Riesame aveva disposto il dissequestro fondato sulla apparente qualificazione come “sottoprodotto” ex art. 184 bis del D. Lgs 1652/2006 e non come rifiuto del materiale derivante dalle procedure di lavaggio del polietilene, proveniente dagli impianti serricoli.
Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, richiesto dalla Procura della Repubblica di Ragusa, è scaturito dagli esiti di successiva attività info-investigativa esperita dai militari della Compagnia GdiF di Ragusa e corroborati dagli accertamenti tecnici effettuati dall’ARPA.
L’attività delle Fiamme Gialle iblee si colloca nell’ambito del controllo economico del territorio volto alla tutela dell’ambiente nell’interesse della collettività, soprattutto per evitare gravi conseguenze derivanti dallo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e dal conseguente inquinamento delle falde acquifere.
Articoli vari , interesse della Antoci , mobilitazione del movimento 5stelle ,io seduta qui guardo il mare , mentre alle mie spalle quintali di plastica escono fuori dalle dune martirizzata da questo scempio . Ci vorrebbero controlli continui per educare al rispetto di ciò che abbiamo.