“Vogliamo curarci e l’unica possibilità che abbiamo è in Israele”. È quanto annuncia il vicepresidente del movimento Vite Sospese Pietro Crisafulli, a margine di una riunione programmatica del coordinamento nazionale cure compassionevoli a Roma. Saranno dodici i malati, sette adulti e cinque bambini, che partiranno il 13 febbraio alla volta di Israele, per effettuare delle infusioni di cellule staminali presso il “Ctci Center”, dove opera il dottor Shimon Slavin.
“Nessun problema con Davide Vannoni – tiene a precisare Pietro Crisafulli -, al quale ribadiamo stima e vicinanza e siamo convinti che sia innocente. Lui è vittima, come lo sono i tanti malati che, purtroppo, non possono curarsi qui in Italia”. Nessun astio, quindi, con l’inventore del metodo Stamina, nonostante quanto dicano alcuni media nazionali, soprattutto all’indomani del rinvio a giudizio di Vannoni, per tentata truffa, da parte della Procura di Torino.
“Ci siamo informati sulla metodica di Slavin, utilizza cellule staminali mesenchimali autologhe, come Vannoni – spiega Crisafulli -. I malati non possono più aspettare ed i familiari non vogliono vedere i loro cari morire: nessuno può impedire loro di provare a fare qualcosa”.
Il vicepresidente di “Vite Sospese” è chiaro anche sulle cifre: “La prima infusione costa 23mila 600 euro – precisa infatti Crisafulli -, per la seconda si scende a 15mila e si fanno ogni sei mesi”.