“Che luce ci viene dalla storia di Santa Rosalia messa accanto ai fatti di Dacca e di Nizza, come a quelli di Palermo? Per me e’ come se Rosalia, e insieme a lei tutti i testimoni palermitani della fede, fino al nostro amato don Pino Puglisi, dicessero a tutti noi: non sprecate la vita, non buttatela via!
L’esistenza di chi si vota alla violenza, al sopruso, di chi sceglie la mafia come stile e significato della vita e’ un’esistenza buttata, priva di senso, senza bellezza e senza gioia. Si puo’ apparire potenti, si possono avere tanti soldi vivendo da mafiosi, da sfruttatori, ma non facciamoci annebbiare, non fatevi annebbiare care ragazze e cari ragazzi che siete qui stasera: chi vive cosi’ e’ un disperato, chi vive cosi’ non gusta nulla della vita! E’ solo un latitante della vita!”.
Lo ha detto stasera, a piazza Marina, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, nel discorso alla citta’ in occasione del Festino di Santa Rosalia.
E ha aggiunto: “Voglio rivolgermi da qui agli uomini che hanno violato e ferito cosi’ profondamente la nostra Citta’, a tutti quelli che intendono continuare su questa strada: ‘Fermatevi! Riflettete! Pensate a quando il sole tramonta, scende la sera, e voi tornate a casa, dalla vostra famiglia, dai vostri figli.
E sapete di non poter essere fieri davanti a loro di aver annientato la bellezza, di aver dato fuoco agli alberi, di aver violato la natura, di aver estorto denaro e trafficato narcotici devastanti la mente ed il cuore delle nuove generazioni, di aver disprezzato la giustizia e l’onesta’. Risvegliate – e’ l’appello di don Corrado – il vostro cuore. Non rimanete in questo nulla. Vi dico stasera, da vescovo – cioe’ da uno che e’ chiamato a ‘vegliare’ sulla Chiesa e sulla Citta’ – che nonostante tutto voi siete e io mi sento vostro fratello, che sono qui pronto ad ascoltare le vostre parole, a sentire il risentimento o la mancanza da cui si genera la vostra determinazione nel male.
Sono qui ad aspettarvi e a darvi un’occasione, a piangere come Gesu’ ma anche a sperare. Non tradite Palermo e non ‘tradite voi stessi!”.
Corruzione: vescovo Lorefice, politica stronchi intrecci perversi
“Mi rivolgo anche a tutte le autorita’ che governano questo territorio. L’autorita’ c’e’ per far crescere, avere autorita’ significa far crescere gli altri.
Impegniamoci, impegnatevi con tutto voi stessi per Palermo. Perche’ a Palermo si senta la giornaliera vicinanza dello Stato, perche’ nel quotidiano si sperimenti la positivita’ di una presenza che garantisca il diritto, che difenda la giustizia, che soccorra il debole, che stronchi gli intrecci perversi tra amministrazione pubblica e malavita, tra politica e mafia, tra potere e corruzione.
La fede in Gesu’ e l’esercizio corrotto del potere sono incompatibili. E tutta la nostra Citta’, ma soprattutto noi come Chiesa dobbiamo prenderne atto in maniera forte, e convertirci”. Lo ha detto stasera, a piazza Marina, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, nel discorso alla citta’ in occasione del Festino di Santa Rosalia. (AGI) Mrg