Sarebbe stata esortata a tarda sera da un medico, con modi piuttosto scortesi, a lasciare il letto d’ospedale che avrebbe potuto occupare come degente per il decorso post operatorio fino al giorno successivo, per far posto a due pazienti politraumatizzati appena giunti al pronto soccorso. E’ quanto denunciato da una docente modicana di scuola media in pensione, Antonella Monaco, che ha sporto regolare reclamo all’Urp dell’ospedale «Maggiore» (foto), dove si sarebbero verificati i fatti. Intanto la direzione sanitaria ha avviato una indagine interna per fare luce sull’accaduto ed accertare eventuali responsabilità. La donna sta valutando la possibilità di denunciare ai Carabinieri il medico, che, secondo la sua versione, si sarebbe comportato in modo ineducato, seppure nel rispetto di una procedura d’emergenza standard. Contattata al telefono, la signora ha riferito d’essersi sentita «Umiliata, offesa, mortificata e violata nella dignità dai modi inurbani del medico ortopedico».
La donna, operata martedì scorso al braccio sinistro per una frattura causata da un banale incidente domestico, era stata destinata in una stanza del reparto di ortopedia per il decorso dell’intervento, perfettamente riuscito, fino alle 13.30 dell’indomani. Intorno alle 23 dello stesso giorno, invece, il medico si sarebbe presentato nella stanza della degente, intimandole in maniera sgarbata di lasciare il letto in pochi minuti per una emergenza. «Avendo il braccio ingessato, mi sono fatta aiutare alla meglio da un parente per raccogliere le mie cose – ha raccontato la donna al telefono – andando via ancora confusa e stordita dall’effetto post anestesia, ma soprattutto angustiata dall’ineducazione del medico, che non ha mostrato il minimo tatto».
Informato dell’accaduto, il direttore sanitario del «Maggiore» Piero Bonomo ci ha confermato al telefono il ricovero dei due malati gravi, di cui uno con una importante patologia vascolare che necessitava di un costante monitoraggio. «Il medico – dice Bonomo – ha osservato la prassi in casi del genere. Tuttavia, se dall’indagine interna che ho avviato dovessero essere confermate le lamentele della paziente sul presunto atteggiamento sgarbato, il medico – conclude – sarebbe destinatario di provvedimento sanzionatorio». Del caso si è fatto carico il Movimento difesa del cittadino.