Questa settimana mi è capitato di leggere un interessante articolo di Marcello Medica sul proliferare di discariche abusive nel territorio Modicano. Interpellato in merito, il Sindaco di Modica ha dichiarato che questo spiacevole fenomeno è dovuto alla scadenza del rapporto di appalto per il ritiro dei rifiuti ingombranti, avvenuta lo scorso 31 dicembre, e alle difficoltà di rinnovo per “cavilli burocratici”. In ogni caso il primo cittadino ha garantito che, per debellare questa incivile usanza, provvederà alla creazione di isole ecologiche e alla stipulazione di convenzioni con associazioni locali cui affidare la vigilanza del territorio. Il Sindaco ha anche aggiunto che non darà avvio alla raccolta differenziata porta a porta, perché ritenuta troppo esosa e che, invece, opterà per lo smaltimento dei rifiuti con il sistema della pirolisi.
L’argomento è interessante, attualissimo e merita qualche breve osservazione che tratterò separatamente per maggiore comodità espositiva.
Sui RSU in generale e sulle discariche abusive in particolare
Sembra che in materia di rifiuti solidi urbani l’amministrazione Abbate non abbia saputo realizzare i risultati promessi in campagna elettorale, quando l’allora candidato Abbate aveva annunciato che, appena eletto, avrebbe presentato a Palermo un bando ad hoc, “già pronto nel cassetto” di casa sua, che era in attesa di essere depositato negli uffici del capoluogo.
Di questo meraviglioso bando non abbiamo notizia, mentre apprendiamo che anche Abbate, come i suoi predecessori, sta ricorrendo alle ordinanze d’urgenza per la proroga dell’affidamento del servizio di raccolta dei RSU alla ditta già incaricata e che, per la raccolta dei rifiuti ingombranti e speciali, l’unica prospettiva del primo cittadino sembra essere quella, certamente meritoria per originalità, di istituire la “vigilanza antidiscarica abusiva”. Mi chiedo quali saranno i poteri di questi “rangers dell’ecologia”: forse arresteranno i malfattori immobilizzandoli nei “sacchi condominio” e forse il loro grido di battaglia sarà: “e va la ronda del pattume…”, liberamente tratta da una più nota canzone della mitica Nilla Pizzi. Staremo a vedere!
Sulle isole ecologiche
Sicuramente corretta l’idea di puntare sulla creazione dell’isola ecologica, peraltro già sperimentata a Modica alla fine degli anni ’90, ma non credo sia necessario crearne una per ogni quartiere, come propone il Sindaco.
Basterebbe prendere esempio dal Comune di Catania, dove è stata creata una sola Isola Ecologica, all’interno della quale i cittadini conferiscono direttamente, secondo un sistema di smaltimento differenziato “alla fonte”. Mediante un banalissimo meccanismo di “pesata” in entrata e in uscita, viene calcolata la quantità di materiale conferito nell’isola ecologica. A tanti kg di rifiuti corrispondono altrettanti punti di detrazione dalla relativa tassa.
Concentrare in un solo punto l’isola ecologica è stata una scelta economica e funzionale per Catania: non si comprende per quale motivo dovrebbe farsi diversamente nella nostra città, che è dieci volte più piccola.
Sull’abbandono della differenziata porta a porta
Totalmente errata l’idea, paventata dal Sindaco, di abbandonare l’idea della raccolta differenziata porta a porta così come infondata è la giustificazione addotta dal Sindaco per motivare questa sua scelta e cioè la presunta esosità dei relativi costi.
E’ opportuno ricordare al primo cittadino che questo sistema di raccolta è praticato da anni in centinaia di comuni italiani, non è così costoso come sostiene Abbate e produce i suoi frutti e questo perché, a differenza di quanto pensa il nostro primo cittadino, in tutto il resto del mondo il rifiuto non viene vissuto più come scarto ma come risorsa, materia di produzione riutilizzabile e, quindi, dotata di un enorme valore economico.
Il Comune, quindi, piuttosto che escogitare “stratagemmi” contrattuali inutili, dovrebbe realizzare un bando per l’affidamento dell’appalto RSU nel quale venga conteggiato il reale valore dei rifiuti raccolti. La ditta che si aggiudicherà l’appalto, quindi, dovrà assumere il costo per la differenziata porta a porta, in cambio delle materie/rifiuto, così come accade in ogni attività di raccolta delle materie prime, dove chi estrae compensa i costi sostenuti con il maggior ricavo derivante dalla utilizzazione commerciale della materia acquisita.
In buona sostanza una città e i suoi cittadini sono, per certe tipologie di imprese, una vera e propria miniera d’oro. Ecco, facciamoci valutare come produttori di oro!
Sulla pirolisi
L’dea di creare un impianto di pirolisi è teoricamente buona ma per realizzarla occorre instaurare un sistema di raccolta differenziata capillare e, quindi, porta a porta (ciò che il Sindaco ha già escluso), occorre individuare un luogo di conferimento del materiale organico (ed assicuro che la scelta della location andrà incontro alle proteste dei residenti), occorre realizzare l’impianto vero e proprio e sostenerne il costo che, presumo, non sarà basso, occorre garantire che i gas prodotti dalla decomposizione delle materie organiche, che sono assai nocivi se liberati nell’aria, non vengano dispersi.
Non è dato sapere se e in che misura il Comune di Modica possa raggiungere questo risultato nel breve termine ma è certo che, nelle more, il territorio si troverà esposto a danni ecologici assolutamente inimmaginabili, per cui l’idea stessa, sebbene accattivante, si presta, oggi, ad essere piuttosto uno slogan e niente di più.
In ogni caso, visto che siamo in tema, invito il Sindaco a scartabellare tra le carte del Comune, dove potrà trovare un progetto, risalente agli anni ’90, per la creazione di un sistema di conversione dei rifiuti organici in gas, cioè materiale combustibile. E’ con tale sistema che il Comune di Prato, giusto per fare un esempio, non solo ha risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti organici ma ha anche tratto una enorme risorsa economica, vendendo il gas prodotto alle società energetiche e recuperando una grossa quantità di denaro a vantaggio della città.
In conclusione
Credo che, data l’importanza della materia e gli effetti che una qualsiasi scelta in merito produrrebbe nella vita di tutti noi, non sarebbe sbagliato prendere subito una decisione, magari individuando due o tre soluzioni più all’avanguardia da proporre ai modicani con un referendum cittadino.
Sarebbe un buon esempio di amministrazione partecipata, sarebbe una scelta consapevole operata da tutta la città, sarebbe una scelta responsabilmente condivisa, sarebbe un impegno collettivo assunto da tutti noi per il bene dei nostri figli.
Chissà…