Ecco la verità sui manifesti: adesso voglio esser querelato

manifesto_tribunaleUna questione, quella dei manifesti dell’assemblea pubblica, organizzata dal Comitato Pro Tribunale (del quale fanno parte consiglieri comunali ed il Presidente del Consiglio) il 15 dicembre 2013, che sta creando polemiche tra il Sindaco Abbate ed il sottoscritto, riguardo alla replica del Primo Cittadino sul vero soggetto che ha pagato le stampe dei suddetti manifesti.

Il Comitato Pro Tribunale di Modica, costituito a settembre 2013 tra le parti sociali della città, gli avvocati dell’ex Foro di Modica , molte associazioni modicane(tra le quali “Cittadini Liberi”) ed alcuni consiglieri comunali,  ha fatto il possibile, anche con l’aiuto di alcuni parlamentari regionali e nazionali, per tentare di salvare il Tribunale modicano.

Il 15 dicembre 2013 fu organizzata un’assemblea pubblica dal  Comitato Pro Tribunale di Modica. Il Sindaco Abbate, presente (anche se in modo fugace) in uno degli incontri preparatori(ove ero presente anche io) di detta assemblea pubblica, si mise a disposizione promettendo di pagare le spese relative agli stampati (manifesti, volantini) necessari alla pubblicizzazione dell’evento importantissimo, per far conoscere a tutta la città le possibili conseguenze che avrebbe scaturito l’eventuale chiusura del Tribunale.

Il 7 luglio 2015 apprendo, da una comunicazione interna, che il Presidente del Comitato Pro tribunale di Modica ha dovuto pagare, con il contributo di buona parte dei componenti le spettanze relative alla stampa dei manifesti e volantini per la convocazione dell’assemblea.

L’8 luglio, alle 7 del mattino, scrivo una nota di denuncia di quanto accaduto, ovvero la mia opinione sul fatto che il Sindaco non ha mantenuto l’impegno preso, in sede di riunione del comitato Pro tribunale, ovvero di farsi carico del costo dei manifesti necessari per pubblicizzare l’indizione dell’assemblea pubblica del 15 dicembre 2013. Alla mia accusa pubblica il Sindaco si difende (lo stesso giorno, ma in serata) affermando che quanto detto dal sottoscritto e’ falso e che i manifesti li ha pagati lui.

Ecco la verità emersa dopo aver ricostruito i fatti:

– Nella mattinata del 6 luglio 2015 il presidente del Comitato Pro tribunale paga i manifesti direttamente alla tipografia, con i soldi raccolti tra i componenti del comitato stesso;

– Il giorno dopo, 7 luglio, il presidente del Comitato Pro Tribunale, Avv. Enzo Galazzo, invia una mail riservata a noi componenti del Comitato ed al Sindaco ove denuncia la “mancanza” di Abbate;

– L’otto luglio il sottoscritto scrive il pezzo su La Spia.it (alle 7 del mattino) ove denuncia quanto sopra;

– Lo stesso giorno, ma nel pomeriggio, il Sindaco Abbate  paga con un suo assegno personale i manifesti al titolare della tipografia, convocato, pare, a Palazzo S. Domenico;

– In serata, il Sindaco risponde, su Laspia.it,  al sottoscritto affermando che dicevo il falso e che i manifesti non erano stati pagati dal Comitato bensì da lui;

– Il 10 luglio, con una nota interna, il Presidente del Comitato Pro Tribunale spiega  ai componenti che restituirà le somme già versate durante la prossima riunione.

Adesso Ignazio Abbate ha due possibilità:

1) ammettere la realtà dei fatti e che dopo un anno e mezzo dalla stampa di quei manifesti non li aveva pagati, se non fosse arrivato il nostro sollecito e relativo pagamento, con conseguente comunicazione su Laspia.it;

2) querelarmi se ritiene che il sottoscritto abbia riportato il falso.

Ai cittadini, o ai giudici, quindi  l’ardua sentenza

Giorgio Iabichella

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