Figli che uccidono i genitori…

E’ sconvolgente il numero di efferati delitti commessi da figli nei confronti dei propri genitori. Ed è preoccupante la frequenza con la quale tali delitti si ripetono ed inaccettabili le motivazioni del loro verificarsi.

Nel 1975 a Vercelli, Doretta Graneris, appena 18enne, e il fidanzato Guido Badini uccidono a colpi di pistola madre, padre, nonni materni e fratello 13enne di lei. La causa scatenante sarebbe stata il rapporto conflittuale con i genitori. I due vengono condannati all’ergastolo. Nel 1993 la Graneris ottiene la libertà condizionale.

Nel 1989 a Parma, il 27enne Ferdinando Carretta uccide con una pistola padre, madre e fratello 23enne. Quindi pulisce ogni traccia e nasconde i cadaveri in una vicina discarica a Trecasali, dove i corpi non verranno mai più ritrovati. Carretta confessa l’omicidio in diretta tv nel 1998, dopo che per anni nessuno aveva scoperto la morte dei tre. Giudicato nel 1999 colpevole del triplice omicidio, ma incapace di intendere e di volere, Carretta viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico giudiziario. Ottenuta la semilibertà, nel 2009 ha lasciato la comunità di recupero nella quale stava scontando la pena dal 2006. Nel 2008 ha ottenuto l’eredità e la casa del massacro (poi messa in vendita) grazie ad un accordo con le zie.

Nel 1991 in un paesino vicino Verona, Pietro Maso, aiutato da tre amici, uccide entrambi i suoi genitori colpendoli con un tubo di ferro e con altri corpi contundenti. La motivazione era intascare subito la sua parte di eredità. Dopo la strage, simula un furto e trascorre la notte in
discoteca. Condannato a 30 anni di reclusione, nell’ottobre 2008 ottiene la semilibertà.

Nel 1992 a Cerveteri in provincia di Roma, Giovanni Rozzi uccide con l’aiuto di un amico tossicodipendente i genitori. Rozzi aveva promesso all’amico i gioielli della madre e confessa di aver ucciso perché era assillato dal padre. Condannato all’ergastolo (pena poi ridotta a 18 anni), è morto nel 1995.

Nel 1995 a Sestri Levante in provincia di Genova, il 26enne Carlo Nicolini uccide i genitori a fucilate, poi dilania i corpi. Nel settembre 1997 i giudici della Corte d’Appello di Genova confermano la sentenza di primo grado dichiarando Nicolini incapace di intendere e di volere e pericoloso per la società. Era stata prescritta la permanenza in ospedale psichiatrico per almeno 10 anni.

Nel 2001 a Padova, il 23enne studente universitario Paolo Pasimeni massacra di botte il padre, professore universitario, e ne brucia il corpo. Poi ne denuncia la scomparsa. Il movente gli studi: il padre, molto severo, aveva scoperto che il figlio aveva falsificato i verbali di alcuni esami. Condannato a 15 anni, ottiene l’affidamento ai servizi sociali nel 2009.

Sempre nel 2001 a Novi Ligure, Erika De Nardo (16 anni) e il fidanzato Mauro (detto Omar, 17 anni) uccidono la madre con più di 50 coltellate e il fratellino di lei di 11 anni. La causa scatenante quella dei problemi familiari. Nel 2003 la Cassazione conferma le condanne rispettivamente a 16 anni per Erika e a 14 per Omar, questi poi uscito di carcere nel 2010 grazie all’indulto e a sconti di pena per la buona condotta.

Nel 2008 a Mentana,Valerio Ullasci (30 anni) massacra a colpi di machete i genitori, poi confessa tutto alla polizia e dice di essersi allenato per giorni prima di ucciderli.

Nelle ultime settimane, Figlia sedicenne e fidanzato accusati dell’omicidio di madre e del tentato omicidio del padre della ragazza. Pare che i genitori fossero contrari alla loro relazione. Un’altra adolescente ha invece ucciso la madre che le proibiva di usare il cellulare e il computer.

Come si evidenzia da tutti i casi citati, i motivi per i quali i figli uccidono i propri genitori sono sempre riconducibili a motivi meramente materiali o a semplici espressioni di non condivisione dei genitori verso scelte dei figli. Oggi, è molto rischioso per un genitore dire di no al figlio !

E’ evidente che rispetto alle precedenti generazioni si assiste ad una perdita di valori, ad una mancanza di quel rispetto verso chi li ha messi al mondo.

Cosa si può fare per scongiurare il verificarsi di altre simili tragedie che stanno sempre più diventando una “normalità” della cronaca attuale ?

Quanto accade in questi casi è davvero frutto della cattiva educazione trasmessa dai genitori ?

Delitti tanto orrendi possono scaturire dall’avere abituato i nostri figli a molti si ed all’arrivo d’un no reagiscono in maniera folle ?

Si può attribuire la colpa alla televisione come qualcuno sostiene ?

Da non esperto della materia, non riesco a dare delle risposte certe ma so per certo che se non si riuscisse a trovare delle soluzioni al problema, chissà quante altre volte dovremmo ancora registrare casi di follia omicida.

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