“Un orrore, cadaveri ovunque”. E’ il sindaco di Lampedusa che commenta l’orrore davanti agli occhi. Una tragedia dell’immigrazione senza precedenti ha sconvolto questa mattina l’isola di Lampedusa, dove si contano a centinaia, tra morti e dispersi, le vittime di un naufragio probabilmente causato da un incendio innescato a bordo del barcone dagli stessi passeggeri che cercavano cosi’ di farsi avvistare e soccorrere a poche miglia dalla costa dell’Isola dei Conigli. Sono 94 i cadaveri finora recuperati, compresi quelli di una donna incinta e di tre bambini. Sono 151 i superstiti tratti in salvo. Secondo il loro racconto sull’imbarcazione c’erano circa 500 persone, tutte provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana, soprattutto Eritrea e Somalia. Almeno 250 profughi, dunque, mancano all’appello. Guardia costiera, carabinieri, Guardia di finanza, ma anche decine di pescatori lampedusani hanno continuano le ricerche in un mare “pieno di cadaveri”, come ha detto il sindaco, Giusi Nicolini stamattina. Commossa e sconvolta, in lacrime sul molo dove sono allineati i cadaveri, Nicolini ha affermato: “E’ un orrore infinito. Ora basta, cosa dobbiamo ancora aspettare dopo questo?”. Il presidente del Consiglio Enrico Letta, invitato dal sindaco ad andare nell’isola per contare i morti, segue la situazione da Palazzo Chigi, ha annunciato la proclamazione del lutto nazionale. Il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha presieduto a Lampedusa una riunione del comitato per la sicurezza e riferira’ alla Camera domani. La politica davanti alla tragedia si e’ fermata: annullate conferenze stampa e incontri politici in programma stamattina, mentre sono unanimi le dichiarazioni di cordoglio e sgomento, a cominciare da quella del presidente della Camera, Laura Boldrini. Fa eccesione la Lega Nord, che addebita la “responsabilita’ morale” della strage alla stessa Boldrini e al ministro Cecile Kyenge. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Titolare del fascicolo e’ il sostituto procuratore Andrea Maggioni. I reati ipotizzati, al momento a carico di ignoti, sono di omicidio plurimo colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato. La polizia sta interrogando diverse persone individuate tra i sopravvissuti e sospettate di essere lo scafista del barcone, il cui relitto e’ stato individuato, quasi completamente sommerso. Non ci sono per adesso persone fermate. Poche ore prima della tragedia, un altro barcone era approdato a Lampedusa con a bordo 463 immigrati, tutti siriani. Tra loro ci sono anche diverse donne, tre delle quali incinte, e una ventina di bambini. Uno di questi e’ un neonato di 2 mesi. Visitati nel poliambulatorio di Lampedusa, sono apparsi tutti in buone condizioni di salute. Sbarchi di immigrati anche a Siracusa, dove sono giunti 117 profughi, e nella sua provincia, a Portopalo di Capo Passero, dove sono state soccorse 200 persone. Dopo quello di Sampieri, dunque, un altro grave e tragico sbarco, insanguina il mar Mediterraneo.
Aggiornamento in tempo reale:
21:47: Sale a 127 il tragico bilancio del naufragio di Lampedusa. Lo confermano fonti della polizia. Ai 110 corpi radunati nell’hangar dell’aeroporto dell’isola trasformato in obitorio, se ne sono aggiunti altri 17, spiegano le stesse fonti, via via recuperati dal relitto dove si troverebbero ancora circa cento cadaveri.
20:11: Sono stati estratti i primi dieci corpi dal relitto del naufragio di Lampedusa, dove si trovano un centinaio di cadaveri. I morti sono stati trasportati al molo Favaloro da una motovedetta della Guardia costiera, e si aggiungono ai 94 che erano stati recuperati stamattina.
19:48: Le ricerche in mare a Lampedusa dopo la strage di immigrati nel naufragio di stamattina andranno avanti senza sosta per tutta la notte. I soccorritori continueranno a operare sia in superficie, sia in profondita’, con turni di sommozzatori per estrarre dal relitto, a 37 metri di profondita’, gli oltre cento cadaveri intrappolati nello scafo, in maggioranza donne e bambini.
19:02: La Presidenza del Consiglio comunica che: il Consiglio dei ministri si e’ riunito oggi alle ore 17.45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi.
Il presidente Enrico Letta, ha proclamato per domani, venerdi’ 4 ottobre, una giornata di lutto nazionale per l’immane tragedia avvenuta all’alba di questa mattina quando un barcone di migranti e’ naufragato a circa mezzo miglio dell’Isola dei Conigli al largo di Lampedusa. Inoltre il ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha comunicato di aver disposto che, nella giornata di domani, sia osservato un minuto di silenzio nelle scuole di ogni ordine e grado.
18:02: Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha trelefonato al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, per comunicarle personalmente la decisione del Consiglio dei ministri di proclamare per domani il lutto nazionale, una decisione che vuole essere un segno di attenzione oltre che per le vittime anche per l’isola di Lampedusa. Letta ha ringraziato il sindaco per tutto l’impegno di oggi e del passato e le ha promesso che non appena le condizioni lo consentiranno andra’ personalmente sull’isola.
17:16: Purtroppo la notizia più brutta. Decine di morti sono nel relitto del barcone naufragato stamattina a Lampedusa. Lo scafo, che era stato localizzato in mattinata da un aereo della Guardia costiera, e’ stato raggiunto dai sommozzatori. All’interno ci sono decine di vittime.
17:05: “Bisogna una volta per tutte chiedere con forza un intervento della Unione Europea per inviare nel canale di Sicilia una task force per evitare che tragedie del genere non si verifichino mai piu’. Le coste siciliane rappresentano il confine meridionale dell’Europa”. Lo afferma il segretario generale del Siulp Sicilia, Renato Azzinnari dopo la tragedia di Lampedusa. “Speriamo che questa volta -aggiunge- il governo si renda conto che per fronteggiare questa emergenza planetaria non basta il coraggio e l’abnegazione degli appartenenti alle forze dell’ordine (si ricordi l’intervento col pedalo’ di alcuni poliziotti sulle coste siracusane o il tuffo a mani nude del maresciallo dei carabinieri a Ragusa) senza mezzi idonei e affidati al loro spirito di intraprendenza”.
16:48: “Usiamo i Predator che abbiamo in dotazione anche per pattugliare l’area Sud del Mediterraneo”, e’ la proposta che il ministro della Difesa, Mario Mauro, ospite in studio di SkyTg24, spiega di aver riproposto all’attenzione del presidente del Consiglio, Enrico Letta. “Il problema e’ perche’ quelle imbarcazioni siano arrivate sin la’”, osserva Mauro, dal punto di vista dei controlli e dei pattugliamenti.
16:26: “Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. E’ una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. E devono farci dire basta, basta ai trafficanti di morte, basta ai venditori di illusioni, basta a chi anche su queste morti fa propaganda, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano diritti, alimentano illegalita’ e disperazione”. E’ quanto afferma Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, sull’ennesima, immane tragedia dei migranti al largo di Lampedusa.
16:15: “Guardando le immagini in tv, ho rivissuto il dramma di lunedì mattina, moltiplicato esponenzialmente”. Così il sindaco di Scicli (Ragusa), Franco Susino, mostra la propria vicinanza, in un messaggio al collega di Lampedusa, Giusi Nicolini. “Io in prima persona e tutta la comunità sciclitana, siamo colpiti dal nostro lutto e lo riviviamo accanto agli amici di Lampedusa, mostrando tutta la nostra umana vicinanza. Oggi il vostro lutto è ancora più grave e sarebbe ora che tragedie del genere, nel nostro mar Mediterraneo, possano finire. Comprendo anche il suo sfogo e mi associo, disponibile a qualsiasi attività insieme, affinchè queste tragedie, una volta per tutte – dichiara Susino -, possano aver fine”.
15:30: Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini ha invitato un telegramma al presidente del Consiglio Enrico Letta “a venire a Lampedusa per contare i morti”. In un telegramma inviato al premier, il sindaco manifesta il suo “cordoglio per le centinaia di vite spezzate alla ricerca di un futuro migliore proclamando per domani il lutto cittadino”, e aggiunge che “accanto al profondo dolore, c’e’ lo sgomento e la rabbia per l’atteggiamento delle istituzioni italiane e dell’Europa che continuano a considerare il fenomeno dei migranti come un’emergenza”.
13:02: Sono 94 finora i cadaveri recuperati e sbarcati nel porto di Lampedusa dopo il tragico naufragio di stamattina. Tra i corpi ci sono quelli di 4 bambini e di una donna incinta. Solo 151 i superstiti del barcone, sul quale c’erano, secondo il loro racconto, 500 profughi. Oltre 250 i dipersi.
12:33: “Non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Mi viene la parola vergogna: e’ una vergogna”. Lo ha detto Papa Francesco a conclusione del discorso celebrativo per i 50 anni dell’Enciclica “Pacem in Terris”.
Quando guardo alla Tv quello che è successo oggi a Lampedusa e se è vero (geograficamente credo sia inconfutabile) che la Sicilia è la “porta dell’Europa” mi chiedo (alquanto sarcasticamente): – I portinai dove sono? –
Siamo entrati faticosamente a far parte di questa Comunità Europea, a tutt’oggi credo che da questa decisione, abbiamo avuto più svantaggi che vantaggi; e adesso : – La Comunità Europea dov’è? Che cosa pensa di fare affinché queste ecatombi finiscano? –
Tutte queste associazioni umanitarie che spediscono materiale pubblicitario a casa, che promuovono campagne per il 5 per mille, che cosa stanno facendo?
Per carità è lodevole che coloro (tra i più fortunati) che riescono a toccare terra non saranno destinati a soffrire la fame e il freddo; ma tutto questo non basta!
Il problema deve essere risolto a monte: “corridoi umanitari”, accordi con i paesi che alimentano questo traffico di esseri umani; ma tutto ciò non deve essere una questione solamente italiana o siciliana ma di tutta l’Europa!!!
Anche perché, amaramente, penso che se la stessa situazione si fosse palesata ai confini con la Francia o con la Germania, gli interventi sarebbero stati sicuramente rapidi, concreti ed efficaci.
A questo proposito vorrei condividere con voi un proverbio (e scusatemi per la volgarità, ma ci vuole!) che calza a pennello con tutta la “faccenda dei migranti sulle coste siciliane”.
Il proverbio Modicando del giorno è:
‘A mincia ‘nto culu ri l’auttri
pari ‘n filu ri capiddu !
Meditate gente e . . .
Perfino chi dovrebbe operare un’attenta analisi della tutela internazionale dei diritti dell’uomo, ha ceduto il passo alla frustrazione, al dolore e alla rabbia. Attraverso il silenzio si manifesta un atteggiamento rispettoso delle lacrime altrui, ma in questo momento appare necessaria la parola: gridare “mai più”, facendo in modo che questa non sia ancora una volta soltanto triste retorica!