“Il Ministro dell’Interno è a conoscenza dei fatti denunciati dagli articoli del giornalista Paolo Borrometi (sulla testata La Spia.it) relativamente all’indagine sui brogli elettorali che sarebbero avvenuti nel corso dell’ultima tornata elettorale amministrativa e che vedrebbero il consigliere Comunale, Corrado Cultrera indagato per una sfilza di reati?
E’ al corrente delle gravi infiltrazioni mafiose nel Comune di Noto, denunciate sempre negli articoli di Paolo Borrometi e quali provvedimenti intenda adottare a riguardo?”.
Lo afferma il senatore Mario Michele Giarrusso, componente della Commissione Antimafia, rendendo pubblico il testo di una interrogazione parlamentare presentata oggi al Senato della Repubblica dal gruppo del Movimento 5 Stelle.
“Il ministro Minniti non si intende valutare i presupposti per attivare la procedura che porti alla verifica della sussistenza di violazioni di legge nonché di fenomeni di infiltrazione mafiosa e/o elementi di condizionamento dell’amministrazione da parte di cosche mafiose?
Ciò emerge dalle indagini che, secondo gli articoli de La Spia.it, riguarderebbero Corrado Cultrera, già noto agli inquirenti per essere stato indagato in passato su presunti brogli elettorali, tanto da essere stato destinatario nel 2002 di un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Nell’attuale indagine Corrado Cultrera – afferma Giarrusso – risulterebbe indagato anche per falso ideologico, in quanto nella sua qualità di pubblico ufficiale, avrebbe avuto un ruolo diretto nella alterazione delle firme di presentazione della lista “Patto per Noto”, essendo egli consigliere comunale uscente. Allo stesso si contesta l’alterazione delle firme della citata lista, in quanto le stesse non sono state riconosciute dai sottoscrittori e agli inquirenti appare verosimile che le stesse siano state apposte da un’unica mano.
Non solo, come puntualmente documenta il giornalista Borrometi, cono chiari – spiega Giarrusso – i contatti e i collegamenti avuti durante la campagna elettorale, laddove esponenti della lista “Patto per Noto” hanno avuto frequentazioni nel corso di meeting elettorali e comizi, come evidenziano le foto pubblicamente sul social Facebook, con alcuni esponenti della famiglia Triglia; in particolare Gianfranco Triglia fratello del boss Antonino Pinuccio Triglia, già segnalato per contiguità con ambienti mafiosi, la moglie di Gianfranco Triglia, Concita Vella, oltre a Valentina Di Raimondo, seconda moglie di Giuseppe Triglia figlio di Corrado che è attualmente in carcere per mafia.
A nostro giudizio il Ministro deve porre l’attenta lente degli organismi preposti per verificare ciò che sta accadendo in quella realtà, dare sostegno alle forze dell’Ordine perchè – conclude Giarrusso – Noto non può rimanere in questa situazione di totale illegalità”.
IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE DEL SENATO:
Senatori 5 Stelle – Al Ministro dell’interno –
Premesso che:
si apprende dalla testata giornalistica “laspia.it”, in un articolo redatto dal direttore Paolo Borrometi, del 4 settembre 2017, che a Noto sono in corso indagini della magistratura riguardanti il regolare svolgimento delle ultime elezioni comunali, oltre che altri filoni di indagini che riguarderebbero personaggi vicino ad ambienti della criminalità organizzata;
considerato che:
le suddette indagini riguarderebbero Corrado Cultrera, già noto agli inquirenti per essere stato indagato in passato su presunti brogli elettorali, tanto da essere stato destinatario nel 2002 di un provvedimento di custodia cautelare in carcere;
nell’attuale indagine Corrado Cultrera risulterebbe essere indagato anche per falso ideologico, in quanto nella sua qualità di pubblico ufficiale, avrebbe avuto un ruolo diretto nella alterazione delle firme di presentazione della lista “Patto per Noto”, essendo egli consigliere comunale uscente. Allo stesso si contesta l’alterazione delle firme della citata lista, in quanto le stesse non sono state riconosciute dai sottoscrittori e agli inquirenti appare verosimile che le stesse siano state apposte da un’unica mano. Ciò si evidenzierebbe anche dalla documentazione in possesso degli organi di stampa che hanno riportato la notizia;
la vicenda descritta evidenzia aspetti poco chiari anche in virtù del fatto che nella lista “Patto per Noto”, presentata con le firme contraffatte, risultano essere stati eletti sia il Corrado Cultrera che la propria consorte Veronica Pennavaria e i due attualmente ricoprono rispettivamente il ruolo di consigliere comunale (Corrado Cultrera) e presidente del consiglio comunale (Veronica Pennavaria);
il procedimento penale, per i fatti del 2002 a carico del Corrado Cultrera per presunti brogli elettorali, si è concluso con un non luogo a procedere in Cassazione per avvenuta prescrizione, nonostante quest’ultimo abbia subito condanne nei precedenti gradi di giudizio;
le inchieste giornalistiche sviluppate dal giornalista Paolo Borrometi, sulla testata “laspia.it”, hanno evidenziato i contatti e i collegamenti avuti durante la campagna elettorale laddove esponenti della lista “Patto per Noto” hanno avuto frequentazioni nel corso di meeting elettorali e comizi, come evidenziano le foto pubblicamente sul social Facebook, con alcuni esponenti della famiglia Triglia; in particolare Gianfranco Triglia fratello del boss Antonino Pinuccio Triglia, già segnalato per contiguità con ambienti mafiosi, la moglie di Gianfranco Triglia, Concita Vella, oltre a Valentina Di Raimondo, seconda moglie di Giuseppe Triglia figlio di Corrado che è attualmente in carcere per mafia;
oltre ai sodali Triglia, veniva documentata con foto nei raduni elettorali anche la presenza del clan degli zingari di Noto, i Caminanti, collettori di consistenti pacchetti di voti;
inoltre, è da evidenziare come il primo dei non eletti, tale Sebastiano Pannuzzo, oltre ad esser già noto alla Polizia locale, sia stato nominato a componente del consiglio di amministrazione dell’azienda comunale Aspecon, in data 11 gennaio 2016, da parte del riconfermato sindaco di Noto Corrado Bonfanti. Apperentemente nulla di illecito, se non per il fatto che Pannuzzo, sul social Facebook, non abbia mai negato la compiacenza e complicità con i Triglia e il loro appoggio elettorale;
sempre nell’Aspecon, si segnala come anche un tal Giovanno Favaloro, cognato di Carmelo Triglia (fratello del capomafia Pinuccio), sia stato assunto come letturista, per poi esser trasferito nella ditta che gestisce la nettezza urbana;
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali provvedimenti intenda adottare a riguardo;
se non si intenda valutare i presupposti per attivare la procedura di cui all’articolo 141 e seguenti del Testo unico sugli enti locali (Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267) al fine di verificare la sussistenza di violazioni di legge nonché di fenomeni di infiltrazione mafiosa e/o elementi di condizionamento dell’amministrazione da parte di cosche mafiose;
I cittadini di Noto sono molto scandalizzati per quanto emerso sui presunti brogli elettorali e rimangono in attesa dei (solleciti) provvedimenti che vorranno adottare i p.m. della Procura di Siracusa.