La plastica a Vittoria e nel Mercato è uno dei più grandi business di danaro.
L’ambito del riciclo della plastica adoperata nelle serre, si è rilevato un forte interesse, da parte dei gruppi criminali organizzati, per quanto riguarda il lucroso business legato alla raccolta ed al riciclo della plastica esausta proveniente dai diffusi impianti serricoli delle campagne dell’intera provincia.
Va ricordato sin da subito che la plastica impiegata in agricoltura, essendo impregnata di fertilizzanti, fitofarmaci e pesticidi, è considerata rifiuto speciale altamente tossico e, pertanto, il suo smaltimento deve essere eseguito in impianti specifici, che trattano il materiale con diversi cicli di lavaggio, in modo da bonificarlo per il successivo reimpiego.
Tale circuito economico attrae la criminalità sotto vari aspetti potenzialmente utili sia per il riciclaggio di proventi illeciti attraverso l’offerta competitiva in fase di acquisto, sia per il lucroso guadagno nella fase di vendita senza sopportare i previsti costi di smaltimento e recupero.

Del settore, nella sua interrogazione (LEGGI), si era interessato in prima persona il Senatore Giuseppe Lumia, affermando che a Vittoria c’è sulla piazza una impresa “rifornita da soggetti, anche gelesi, che spesso utilizzano metodi mafiosi nella raccolta e nei trasporti”. Tale impresa “è di proprietà di tale Raffaele Donzelli (soggetto con pregiudizi penali – FOTO ACCANTO tratta da profilo pubblico Facebook), il cui padre Giovanni condannato per il reato di cui all’art. 416-bis del codice penale (nell’ambito dell’operazione “Piazza pulita”) è da sempre – si legge nell’interrogazione – persona di riferimento per il clan Dominante”.
Sembrerebbe, infatti, che attualmente “Donzelli abbia l’intenzione di assumere un ruolo predominante anche attraverso “teste di legno”, monopolizzando sia il settore di acquisto, mediante una società intestata a congiunti, sia il settore della successiva trasformazione della plastica, grazie all’acquisizione di uno stabilimento per la lavorazione mediante un gruppo societario a lui direttamente riconducibile”.
Nel comparto, però, sembra che di recente si sia avvicinato il mafioso (prima) e pentito (poi) Claudio Carbonaro (foto sotto), ritornato a Vittoria e alla ricerca di vecchi e nuovi interessi economici.

Tale supposizione trova conferme nelle parole del Senatore Mario Michele Giarrusso.
“Mi giungono preoccupantissime voci che affermano come l’ex pentito Claudio Carbonaro sia ritornato a Vittoria e si stia dando da fare all’interno dell’attività di Raffaele Donzelli. Con il Carbonaro e Donzelli – dichiara Mario Michele Giarrusso – vi sarebbero anche Nino e Crocifisso Minardi e Totò Trubia (del clan dei pastori di Gela). Questi signori starebbero imponendo un vero e proprio racket della plastica ai raccoglitori delle serre”.
Nell’ambito della plastica, il nucleo di Polizia Tributaria di Ragusa, ha di recente messo insieme i numerosi elementi raccolti sul territorio, attraverso una specifica annotazione di polizia giudiziaria depositala presso la Procura della Repubblica di Ragusa.
Ed è infatti il Colonnello della Guardia di Finanza, Alessandro Cavalli a rivelare, poche settimane fa, come importante sia il fenomeno della “iperproduzione” agricola, soprattutto per le grosse aziende: “l’iperproduzione – ha spiegato – che amplifica l’indotto non soltanto dal mercato di Vittoria e che riguarda non solo quindi il prodotto ma, ad esempio anche la plastica, un business enorme per le serre: viene acquistata, riciclata e reimpiegata all’interno delle stesse serre con contatti anche fiorenti all’estero per il riciclaggio della plastica stessa”.