Si conclude il premio Caffè letterario Moak che da questo anno viene egregiamente affiancato dal premio Fuori fuoco Moak.
Ci immergiamo in una atmosfera fantastica, e più andiamo avanti più superiamo le eleganti mura di un Azienda solida nel tempo e nelle tradizioni ,più ci accorgiamo che questa sera non sarà una semplice serata fatta di conviviali e premiazioni.
Una passerella ,alcune foto, ancora un corridoio, fino a che si presenta a noi uno scenario di tutto rispetto, un luogo dove sorrisi parole e lavoro la fanno da padroni, il cuore pulsante di un azienda ad ospitare capolavori letterari e fotografici con un par terre di tutto riguardo.
L`odore inebriante del caffè torrefatto al momento ,le luci soffuse , le palme, la neve, le armonie miste fra blues e rock di Annette and the Bradipos,la voce suggestiva dell’attore modicano Alessandro Romano.
“Questa terra ha bisogno che ci diciamo che siamo stati bravi“ inizia così Paola Maugeri la donna che condurrà tra ironia e coinvolgente bravura la serata di premiazione.
La famiglia Spadola, Giovanni e Lidia , Annalisa e Alessandro in prima linea e visibilmente emozionati “, una famiglia low profile“ dove passione, dedizione e tempo hanno dato il giusto riscontro a chi crede nella propria terra e nel proprio lavoro, svolgendolo con passione ,coniugando sapori e letteratura, foto e tradizione.
Siamo nel pieno della serata, ed è splendido vedere quanto si cerchi di differenziare caratteristiche di parole e immagini,quasi a mettere in competizione i due concorsi ideati da un unica sostanza.
C`e`chi sostiene che la parola sia “il mezzo per il quale “ si possa davvero trasmettere il momento, qualcun` altro racconta di come solo la foto possa immortalare quell’istante donandogli vita eterna, qualcun altro afferma che potrebbe esserci un limite tra un prima ed un dopo ,e nelle parole e nella fotografia.
Chi ci ha condotto a queste riflessioni , forse porta con se la verità fra questi intrecci impensabili dando agli stessi l`immagine insolita di una statua classica che regge un telefonino, a significare che, raccontare testimoniare malgrado i tempi non muta ma si evolve, proprio come casa Moak, che di caffè assaporati al mattino appena svegli, sospesi come qualcuno racconta, o semplici amici di una notte lunga di lavoro, ne ha serviti veramente tanti….eleganti , dal forte aroma ma senza fronzoli di troppo.
Filippo Taddia e Anna Quartuccio vincono l’edizione 2014 di Caffè Letterario e Fuori Fuoco Moak.
A consegnare i premi (ciascuno del valore di 1500 euro) ai due vincitori, il presidente di Caffè Moak Giovanni Spadola e la moglie Livia. Sul podio di Fuori Fuoco anche Fabiano Venturelli, di Crema, 2° classificato con l’opera fotografica “Affollata Solitudine”; il terzo premio è andato, invece, allo sciclitano Guglielmo Giulio Nifosì con il minireportage “Pròcèdò”.
Ad aggiudicarsi il secondo premio della XIII Edizione di Caffè Letterario, il racconto “Il caffè sospeso” del giovane napoletano Ivan Scherillo. Il secondo posto è andato invece a Matteo Pistone con l’opera “Nighthawk ristretto”, che ha anche vinto il Quadrato della Palma della quarta edizione del Premio Belgiorno, per essere stato lo scrittore più giovane e talentuoso del concorso.
I dieci racconti selezionati dalla giuria di Donato Carrisi, Paolo Di Stefano, Gianluca Morozzi e Gianni Cascone, saranno pubblicati nell’antologia “I racconti sul caffè”.
Le cinque opere finaliste di Fuori Fuoco , aventi come giuria il maestro fotografo Cesare Colombo il fotografo Massimo Siragusa, Cinzia Ferrara, vicepresidente AIAP(Associazione Italiana per la Comunicazione Visiva), Matteo Maggiore, consigliere ADCI (Art Directors Club Italiano), Marco Lentini, grafico di Caffè Moak e da Laura Leonelli, giornalista per la “Domenica” de Il Sole 24 Ore e Panorama Travel – saranno divulgate da Moak in tutto il mondo attraverso mostre fotografiche o campagne pubblicitarie.