“I veri problemi della sanità Iblea sono rappresentati da casi come quelli di mio figlio Mauro e di Mariella Russo”. E’ stata accolta con queste parole di Anna Carta, la madre di Mauro Terranova, l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, presente ieri alla sala Avis di Ragusa. L’occasione è stata fornita dalla conferenza dibattito, sullo stato di “salute” della sanità Iblea, organizzata dalla Cgil di Ragusa, alla presenza del presidente della commissione Sanità dell’assemblea regionale siciliana, Giuseppe Digiacomo e del segretario provinciale del sindacato, Giovanni Avola. L’incontro con i parenti di Mauro Terranova e con Mariella Russo, ha caratterizzato la prima parte della visita iblea dell’assessore alla Salute. “Noi vogliamo solamente che mio figlio Mauro possa curarsi. E vorremmo che ciò possa accadere in fretta – sottolinea con forza Anna Carta -, prima che sia davvero troppo tardi“. Lucia Borsellino ha accolto con attenzione le parole prima della madre di Mauro, poi della giovane Mariella Russo. “Il caso di Mauro è da noi attenzionato da tempo, purtroppo fino ad oggi la problematica relativa alle “staminali”, che è sotto gli occhi di tutti, non ci ha consentito di avviare le cure per il ragazzo. Lo dico da madre – ha commentato l’assessore alla Salute -, stiamo facendo e faremo davvero tutto il possibile“. Ma all’incontro – a tratti con toni comprensibilmente accesi -, i parenti di Mauro hanno chiesto un impegno preciso alla Borsellino, cioè di incontrare il dottor Vannoni, il “padre” della cura con le cellule staminali. “Vi prometto che incontrerò Vannoni e, se mi porterà il protocollo atto a mettermi nelle condizioni di approvare le cure con le staminali – ha promesso Lucia Borsellino -, io il giorno dopo darò il via all’iter, presso l’ospedale “Ferrarotto” di Catania“. Subito dopo, in ordine di tempo, l’incontro con la ventottenne ragusana affetta da Mcs (sensibilità chimica multipla), Mariella Russo.
“Assessore, io le chiedo e vi chiedo soltanto l’impegno a poter continuare il mio percorso di cura a Londra, in Inghilterra, ogni tre mesi. Oggi ho trovato, dopo tanti sacrifici – ha detto visibilmente emozionata e protetta da una doppia mascherina, Mariella -, la possibilità di curare la mia patologia rara. Ma la regione Sicilia non la riconosce, così come lo Stato italiano. Così il rimborso delle spese è pari (complessivamente) alla metà e noi oggi, con mio marito e la mia famiglia, abbiamo esaurito le risorse economiche. Non abbiamo più la possibilità neanche di contrarre debiti“. Anche in questo caso Lucia Borsellino è apparsa quasi “immedesimarsi” nella problematica, informandosi e dando rassicurazioni. “Faremo di tutto anche per Mariella. Il caso lo conosco e comprendo bene le difficoltà che sta vivendo la giovane“. Peccato che l’incontro con la giovane Mariella sia stato molto breve, per colpa del segretario provinciale della Cgil, Giovanni Avola, che continuava a mettere fretta sull’assessore alla Salute, per farla entrare in sala ed iniziare il dibattito. Come se un dibattito, possa essere più importante della salute di una giovane. Eppure Avola, a suo dire, la situazione l’ha trovata. “Vabbè, ma questo caso è semplice. Niente a che vedere con l’altro. E’ solo – garantisce il noto esperto di sanità, Giovanni Avola – un caso burocratico“. Detto ciò, con la Borsellino sotto braccio, l’ha portata via…il dibattito così è iniziato, ma Giovanni Avola, da buon sindacalista e dovendosi occupare della salute e dei diritti delle persone, avrà fatto un buon servizio? Da qui l’intervento del responsabile di Cittadini Liberi e segretario provinciale della Confsal, Giorgio Iabichella. “Sono sconcertato ed amareggiato dall’atteggiamento freddo e quasi insensibile del segretario della CGIL,Giovanni Avola e, in parte, anche dell’On.le Pippo Digiacomo, quasi indifferenti davanti alle parole sofferenti che i parenti di Mauro Terranova hanno rivolto all’assessore Regionale alla Sanità, Lucia Borsellino per rappresentare, per l’ennesima volta, la loro forte preoccupazione per la salute del proprio figlio. La zia di Mauro, vestita a lutto con il velo nero (palesando la sua preoccupazione per la vita del nipote), mi ha colpito profondamente. Ma vedere Giovanni Avola che sollecitava l’assessore Borsellino ad entrare in sala, perche’ dovevano iniziare una conferenza, sicuramente interessante – sottolinea Giorgio Iabichella -, interrompendo il colloquio con i parenti di Mauro, mi ha disturbato. Una conferenza che per questi personaggi forse era più importante della vita di Mauro o delle cure per la malattia rara di Mariella che, anch’essa aspettava di incontrare per la prima volta la Borsellino, fuori dalla sala Avis, per chiederle un aiuto“.
Ultima nota, la protesta dei precari della sanità Iblea.
Intanto l’associazione “Confronto”, scrive al ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin.
Con una “lettera aperta” rivolta al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ed all’Assessore Regionale Lucia Borsellino ed indirizzata anche a tutte le autorità’ Politiche ed Istituzionali aventi competenza per intervenire, “Confronto” ha lanciato un nuovo appello per sollecitare l’adozione dei necessari provvedimenti affinché Mauro possa essere curato.
È assurdo dover registrare che mentre, da un lato, ovunque e soprattutto presso il Ministero si parla sempre più del ricorso alle cure compassionevoli, delle quali si continua a promuoverne i vantaggi e l’utilità, dall’altro viene negata l’assistenza a chi come Mauro (affetto da Atassia Spinocerebellare, malattia rarissima,da causa attualmente sconosciuta, senza possibilità di cure) da tempo chiede di essere sottoposto al trattamento con cellule staminali regolarmente prescritti come unico possibile rimedio per essere guarito.
Nella missiva viene fatto espresso riferimento a tutti i rassicuranti impegni assunti negli ultimi mesi dall’Assessore Borsellino e da altri autorevoli rappresentanti del Governo Crocetta e viene definita “stucchevole e sconsiderata” la posizione della Regione tesa a disconoscere il Decreto dell’Assessore Regionale n.2285 del 26.10.12 riguardante la “Organizzazione della rete pubblica ospedaliera regionale dei centri di trapianto di cellule staminali emopoietiche ed identificazione dei Poli di Reclutamento” e col quale vengono istituiti in Sicilia otto centri specializzati per la effettuazione delle cure di cui ha bisogno Mauro e coloro che come lui sono affetti da malattie rare e per le quali non sono state individuate cure appropriate. Nel corso dell’udienza per l’esame della opposizione degli Spedali di Brescia contro la sentenza dello scorso 26 giugno con la quale è stata disposta la erogazione delle cure a Mauro Terranova, infatti, gli avvocati della Regione hanno paradossalmente sostenuto che in Sicilia non esistono Centri specializzati, in netto contrasto col predetto decreto e con la risoluzione della sesta Commissione dell’Ars che ha impegnato il Governo Regionale ad accelerare l’attivazione delle sedi di Palermo (Ospedale Santa Sofia) e di Catania (Ospedale Ferrarotto). L’associazione ha inteso ed intende rivolgere l’appello a tutti i cittadini a rendersi interpreti delle pressanti istanze della mamma di Mauro e di aderire alle iniziative “Confronto” e delle altre associazioni nell’interesse di tanti malati che non possono continuare a subire gli effetti penalizzanti di scelte non adeguate alle loro delicatissime ed urgenti esigenze.
Possono esserci ragioni di varia natura, più o meno i giustificate, ma non possono essere accettati la iperburocratizzazione di certe procedure istituzionali ed i continui ed inconcludenti rinvii della politica.
LA REPLICA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE, GIOVANNI AVOLA:
Leggo dal giornale on-line “La Spia.it”, in data odierna, il report dell’incontro promosso dalla Cgil di Ragusa con l’assessore, Lucia Borsellino e il presidente della Commissione Sanità all’Ars, Pippo Di Giacomo per discutere sulla sanità in questa provincia e rilevo dal titolo “ I casi di Mariella e Mauro dalla Borsellino. Unico “neo”, Giovanni Avola “.
Sono stato posto in evidenza ovviamente anche nel testo dell’articolo in quanto accusato di aver fatto fretta all’assessore Borsellino per dare inizio ai lavori del convegno mentre si stava discutendo di due casi delicati noti alla stampa: quello di Mauro Terranova e Mariella Russo.
Tengo a precisare, nel concreto, che i due casi sono stati lungamente e approfonditamente trattati, prima con un confronto faccia a faccia con l’assessore Borsellino, durante e dopo il convegno, e che hanno registrato l’impegno dell’Assessore Borsellino ad affrontare i due casi, e in particolare, quello di Mauro Terranova, nella sede opportuna e con le persone opportune.
Fatto questo, come si poteva fare ancora di più? Proviamo a vedere.
La zia di Mauro Terranova, Delfina , è intervenuta al dibattito e ha avuto una risposta pubblica dell’assessore Borsellino; la madre del ragazzo, Maria, ha consegnato all’assessore, mentre stava concludendo il suo intervento, una nota utile a perorare la causa dello sfortunato figlio.
Alla fine del convegno peraltro, molto partecipato e coinvolgente, (di questo il report non fa cenno), l’assessore Lucia Borsellino e l’on. Pippo Di Giacomo hanno ulteriormente confermato gli impegni assunti per Mauro Terranova.
Detto questo, e senza voler sembrare provocatorio, mi chiedo:
I toni strappacuore con cui una parte della stampa e sodali trattano questi problemi senza mai affrontare il merito compiuto dell’argomento non evidenziando, con denunce e appelli, quello che la classe politica non riesce a fare con speditezza rispetto a casi gravi come questi, sono utili a qualcosa? O è giornalisticamente più rilevante evidenziare che un sindacalista, per rispetto delle persone sedute all’interno della sala Avis, invitasse l’assessore Borsellino, dopo un’ora di ritardo, ad iniziare il convegno per parlare dei problemi del nostro sistema sanitario e quindi di altre migliaia di persone che denunciano patologie gravi e magari senza speranza? Cosa doveva fare Giovanni Avola? Sospendere l’iniziativa del convegno e invitare l’assessore Lucia Borsellino, l’on. Pippo Di Giacomo, ad affrontare, en plein air, il tema di due disgraziatissimi casi sanitari e continuare senza limiti di tempo la discussione?
E infine. Se la Cgil non si interrogasse e non organizzasse spazi di dibattito e riflessioni su temi fondamentali come la gestione della sanità in provincia, ci sarebbe altra occasione per farlo? Quale partito o movimento parla di queste cose, oggi? Non sfuggono riflessioni su questo.
Valuto che ci sia una misura per tutto. Solidarietà e comprensione sono due valori che sono nel nostro DNA. Vi rimangono perché siamo convinti che vanno estesi a tutti quelli che hanno bisogno di cure e di speranza, agendo con determinazione e soprattutto senza pietismi e serietà di intenti.
Giovanni Avola
Mi domando chi sia più insensibile, un sindacalista che frettolosamente distoglie l attenzione su un problema certamente grave, o un altro, sempre sindacalistaa, che ne approfitta per attaccare un suo rivale ” politico”. Penso che difronte a certe tragedie si dovrebbe avere il buon gusto di tacere e lasciare le puerili beghe politiche per altri contesti o altre arene.
Politici d’altro spessore avrebbero dato un calcio in culo al sindacalista frettoloso di luci e lucine tutte intorno a lui… Solita VERGOGNA
Mah……che dire, la replica del segretario della CGIL mi sembra inopportuna, in quanto il tempo per discutere e sopratutto risolvere questi problemi, NON E’ MAI TROPPO!!!!!!!!!