Selfie, frasi minacciose ai pentiti, minacce ed insulti ai Carabinieri, regole di rispetto: c’è tutto questo e molto altro nei profili facebook dei nuovi padrini di Barcellona Pozzo di Gotto. Gli eredi dei sanguinosi barcellonesi, i “corleonesi” della Sicilia orientale si sono evoluti, stanno al passo coi tempi ed usano la forza di intimidazione su facebook per incutere timore.
Fra le 22 persone arrestate ieri all’alba da Carabinieiri e Polizia per delega della Dda, c’è chi faceva il padrino, con spacconeria e volgarità, anche su facebook.
E tali comportamenti si ritrovano nelle parole del GIP, che definisce i loro atteggiamenti: “odiosi sistemi invalsi negli ambienti mafiosi”.
I giovani quanto spregiudicati esponenti di tale gruppo hanno raccolto l’eredità dei consociati ormai detenuti e facendo leva sui legami familiari con gli stessi, hanno intrapreso autonome attività delinquenziali.
Su tutti Alessio ALESCI o il nipote Giuseppe OFRIA, figlio di Salvatore OFRIA e nipote di Salvatore DI SALVO (detto Sem), considerati ai vertici della famiglia mafiosa barcellonese già tratti in arresto nell’ambito dell’operazione “GOTHA” nel giugno 2011.
Ed è proprio Alessio Alesci (nella foto del profilo di facebook) il più spregiudicato sul noto social network, con frasi del tipo “dagli infami guardati sempre”, o ancora “il rispetto si guadagna da bambino e va curato quando sei grande”, oppure “meglio un amico delinquente che un carabiniere invadente”. E così via.
Ed è sempre facebook a mostrare l’amicizia dei tre giovani boss, Alessio Alesci, Bartolo D’Amico e Marco Chiofalo.

Bartolo D’Amico su facebook offre il meglio di sé: “Un uomo giusto deve pregare…perché nella sventura…deve conservare l’ottavo comandamento, non testimoniare”.
Poi una foto di una macchina, senza ruote e sui blocchetti di cemento.
Ma non sono i soli, ci sono il vittoriese Mario Pantè che condivide link di estrema destra contro la Polizia o ancora Franco Munafò, che condivide link del tipo: “Nella gioia e nel pianto, agli amici sempre accanto. Agli infami e ai traditori i peggiori dei dolori” o ancora foto di collaboratori di giustizia con scritto “senza dignità”.
Oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti, il gruppo ha sviluppato il proprio controllo del territorio soprattutto attraverso attività estorsive, in particolare nei confronti dei locali notturni e delle discoteche di Milazzo.
In questo settore le indagini hanno evidenziato come gli indagati, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla propria appartenenza al sodalizio abbiano ottenuto sistematicamente l’accesso ai locali e le consumazioni all’interno in modo gratuito, con modalità violente e prevaricatrici ed abbiano imposto, altresì, l’assunzione di alcuni componenti del sodalizio quali responsabili della sicurezza, secondo il più classico dei paradigmi mafiosi.
Angelo Bucolo, uno degli arrestati dell’operazione “Gotha 5”, era uno dei “componenti storici del gruppo mafioso dei Mazzaroti”, la famiglia locale legata a doppio filo alla potente cosca barcellonese. Era lui, secondo i magistrati della Dda di Messina, a “governare” le estorsioni nel territorio, a riscuotere i proventi che poi consegnava ai boss di Barcellona, ad ordinare atti intimidatori ai danni di chi resisteva o non voleva più pagare il pizzo come appunto i titolari della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Ed anche Angelo Bucolo su facebook esortava gli “amici” al rispetto dell’onore…
Va ricordato, infine, che proprio sulla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea era intervenuto l’allora Assessore regionale all’Energia, Salvatore Calleri, scoprendo già mesi fa infiltrazioni “pericolose”.
ELENCO DEI 22 ARRESTATI:
Erano liberi e sono stati arrestati Alessio Alesci, 25 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto; Angelo Bucolo, 38 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Giuseppe Cammisa, 36 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Marco Chiofalo, 22 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto; Bartolo D’Amico, 26 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto; Miloud Essaoula, 26 anni, marocchino, residente a Mazzarra’ Sant’Andrea; Antonino Genovese, 33 anni, di Barcellona Pozzzo di Gotto; Salvatore Italiano, 49 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Giuseppe Ofria, 21 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto; Mario Pante’, 45 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Giovanni Pino, 32 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Giuseppe Reale, 29 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Orazio Salvo, 30 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Sebastiano Torre, 38 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea; Maurizio Trifiro’, 36 anni, di Terme Vigliatore; erano gia’ detenuti e hanno ricevuto in carcere il nuovo provvedimento restrittivo Antonino Calderone, 40 anni; Tindaro Calabrese, 42 anni; Salvatore Calco’ Labbruzzo, 63 anni; Agostino Campisi, 54 anni; Carmelo Crisafulli, 25 anni; Filippo Munafo’, 30 anni; Maurizio Trifiro’, 36 anni.