La Direttiva Comunitaria 2008/98/CE relativa ai rifiuti ha introdotto disposizioni tese a massimizzare gli sforzi dei Paesi membri relativamente al tema della ”Gerarchia dei rifiuti”.
Lo scenario che viene disegnato dalla norma europea è completamente rivisitato rispetto al passato, in quanto privilegia nell’ordine:
1. La Prevenzione della produzione del rifiuto;
2. Il Riutilizzo dei prodotti;
3. Il Riciclaggio di alta qualità.
Il nuovo servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani ed assimilati dovrà conseguire, oltre che l’efficienza, l’efficacia e l’economicità, anche l’obiettivo di rispondenza a quanto previsto dalle direttive comunitarie, dalle leggi di settore nazionali, regionali e dagli strumenti di pianificazione vigenti tenendo conto di quanto riportato nelle “Linee guida operative sulla raccolta differenziata”, privilegiando la raccolta domiciliare integrata così come previsto dal Piano Regionale Gestione dei Rifiuti (PRGR) ai sensi dell’art. 9 c. 4 della L.R. 9/2010.
Considerato che lo strumento di pianificazione sovraordinato del sistema di gestione dei rifiuti è il Piano d’Ambito della Società per la Regolamentazione della Raccolta dei Rifiuti (SRR), il piano d’intervento dovrà essere redatto in conformità alle linee guida per la redazione dei Piani d’Ambito emanate dall’Assessorato Regionale Dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità e dovrà prevedere tutte quelle misure che si ritengono necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati in termini di Raccolta Differenziata secondo quanto previsto dalla L.R. 9/2010.
Il piano di intervento, secondo le linee guida regionali e nazionali, dovrà definirsi in maniera tale che la raccolta differenziata non sia intesa come un servizio aggiuntivo e parallelo alla raccolta indifferenziata dei rifiuti, ma dimensionata e strutturata come un servizio unico di raccolta di diverse frazioni selezionate all’origine dall’utenza.
In tale ottica non esisterà un rifiuto raccolto in maniera indifferenziata, ma vi sarà una raccolta differenziata anche della frazione residuale e cioè di quella parte che, non potendo essere recuperata e/o riciclata, va raccolta in maniera sistematica e portata a smaltimento finale.
Pertanto con il sistema integrato, non permettendo alle varie utenze di conferire in maniera indifferenziata i propri rifiuti, ma esclusivamente di raccoglierli per tipologia (carta, vetro, imballaggi in plastica, acciaio, alluminio, cartone, rifiuti ingombranti, fraz. organica ecc.) e conferirli già differenziati al servizio pubblico, si raggiungeranno percentuali di raccolta differenziata di valore superiore rispetto ad altre forme di raccolta sicuramente di ampio raggio.
Alla luce di quanto descritto è di quelli che sono gli obiettivi nazionali ed europei sulla gestione dei rifiuti la situazione del comune di Modica è disastrosa.
Le urgenze da affrontare sarebbero tantissime e per ovvie ragioni è necessario attuare una scrematura; il problema più grave e inaccettabile è che in un sistema nazionale di gestione dei rifiuti che prevede la valorizzazione monetaria del “bene rifiuto”, vedi accordo ANCI CONAI, a Modica si rinunci alla proprietà dello stesso (solo per alcune categorie di rifiuti) e si deleghi tale onere a ditte esterne che si arricchiscono con i contributi derivanti dai NOSTRI rifiuti.
Il CONAI tramite consorzi di filiera riconosce ai comuni dei corrispettivi monetari per ogni categoria di rifiuto prodotto e differenziato (carta, plastica, vetro etc).
È necessario ed urgente riappropriarsi della proprietà dei rifiuti e mettere in atto tutte quelle azioni necessarie a far si che il rifiuto diventi una fonte di guadagno e non una spesa per un comune che, come sappiamo, di spese ne ha già troppe.
Nei prossimi articoli, si passeranno in rassegna tutte le criticità e le azioni che dovrebbero essere messe in atto per “allineare” la situazione comunale a quella nazionale ed europea.
Dario Modica
(Analista ambientale)
Contatti:
Email:oltrelospreco@gmail.com mob:3384792994
Il presente articolo è stato pubblicato anche sul mensile DIALOGO al quale ci si può abbonare con un versamento di 10 Euro l’anno sul c/c/p 10780971.