Il caos nel Pd siciliano e nel Governo: ci vuole una cura shock!

Dopo l’amarezza e la delusione rispetto alla situazione nazionale del Partito Democratico, non ultima quella relativa all’Assemblea Nazionale inconcludente, mi trovo a dover meditare e riflettere su quanto accaduto ieri in direzione regionale a Palermo.

Un caos quello del Pd siciliano che necessita una cura shock per riprendersi!

Ho sostenuto il Presidente Crocetta con forza e convinzione alle scorse elezioni regionali ma mi aspettavo una vera “rivoluzione” per la mia Sicilia.

La Sicilia è da considerarsi uno “Stato” che legifera e gode di piena autonomia ma soprattutto che finanzia e sostiene l’economia italiana. Una grande risorsa, se utilizzata bene.

La nostra, è una terra ricchissima di paradossi, con le spalle rivolte all’Europa e il viso che guarda all’orizzonte di un altro continente come l’Africa.

E’ la terra per cui il proprio passato, ingombrante, deve per forza sommarsi ad un presente poco ambizioso, condizione fondamentale per costruire una consapevolezza forte di un futuro luminoso.

Ed io, con l’elezione di Crocetta a Presidente della Regione, avevo creduto ad un “futuro luminoso”.

I Governi precedenti, di cui purtroppo abbiamo fatto parte anche noi, ci hanno consegnato un’isola senza futuro, senza speranza.

Ed il difficile compito di questo Governo, insieme al più “grande” partito, il Pd, era quello di risollevare dalle macerie la nostra terra. Ma per riuscire in questa ardua impresa è necessario, prima di tutto, mettere da parte gli interessi personali e la propria ambizione. Ci vuole umiltà e responsabilità per poter fare una vera rivoluzione. Ma ci vuole soprattutto un progetto politico lungimirante. E mi dispiace dirlo ma né la dirigenza del Pd siciliano, né il Presidente Crocetta hanno anteposto ai propri interessi personali quelli della collettività.

Al Presidente Crocetta, che comunque voglio bene, dico che non si può giocare una partita (elezioni regionali) con una squadra, vincerla e poi abbandonare la squadra. Il merito di una vittoria, anche se risicata, è da attribuire ai “passaggi”, agli “assist” e al contributo di tutta la squadra. Pertanto, a prendere i meriti e a continuare a fare gli allenamenti devono essere tutti i componenti della squadra e non solo una persona. Chi gioca da solo non vince!

E’ da sciocchi non dire che la Giunta del Presidente non è politica e forse neanche tecnica.

E’ la giunta del Presidente! Ci sono anche gli assessori del Pd, scelti da Crocetta e dai dirigenti del Pd con criteri che io personalmente non ho condiviso. Ed è doveroso dire che la giunta del Presidente, per la maggior parte dei casi, è in continuità con i Governi Cuffaro e Lombardo. Ad esempio, Lucia Borsellino, che stimo molto come persona, è stata nominata direttore Generale dalla Giunta Lombardo, Patrizia Valenti è stata nominata Commissario CAS dai Governi Cuffaro e Lombardo, Ester Bonafede è stata nominata Soprintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana dai Governi Cuffaro e Lombardo, Dario Cartabellotta è stato nominato Direttore Generale dai Governi Cuffaro e Lombardo, Linda Vancheri è stata consulente dell’ex assessore regionale Marco Venturi nel Governo Lombardo, Maria Rita Sgarlata era vicina al Governo Lombardo. Per non parlare dei vari “commissari” nominati, degli addetti ai lavori negli uffici di gabinetto e dei funzionari come la Monterosso e la Corsello. E’ storia – come disse l’avvocato Barone- che Di Rosa, dal Presidente mantenuto a capo del Corpo Forestale, è stato nominato Direttore Generale da Lombardo dopo una fulminea carriera (da incaricato di una Unità Operativa di Base a Direttore Generale in soli 2 anni) perché Commissario dell’MPA di Agrigento, senza alcun accertamento sul possesso dei necessari titoli, accertamento che a tutt’oggi manca, e che Alfonso Cicero, il geometra “più famoso e competente del mondo”, ha iniziato la sua splendida carriera di nominato “sine titulo” con Cuffaro, l’ha proseguita con Lombardo e l’ha magnificata con il Presidente. E potrei ancora continuare.

Quindi, dove sta la discontinuità con i governi precedenti? Ma ancor peggio, cosa hanno fatto alcuni assessori del Presidente per migliorare le condizioni della nostra isola? Ben poco. Se penso alla Bonafede mi viene l’orticaria. Quando riusciamo a trovarla in assessorato capiamo subito che non è all’altezza del suo ruolo istituzionale. In merito alla Formazione Professionale, ad esempio, dovrebbe essere lei ad occuparsi degli sportelli multifunzionali ed invece viene demandato tutto all’Assessore Scilabra, come se lei non avesse altro lavoro da svolgere.

Pertanto, se la dirigenza del Pd chiede il rimpasto, io credo che ci sono buoni motivi per avanzare questa esigenza. Ma il dibattito ridicolo e non degno di rappresentare un grande partito come il nostro non si può incentrare sulle “poltrone” ma sui meriti e demeriti, sui contenuti e sulle proposte, sui temi. Certo, non è escluso il fatto che anche nel Pd ci sono profondi interessi personali di alcuni. E ci sono responsabilità serie da parte dei dirigenti del Pd siciliano e del Presidente Crocetta in merito a quanto accaduto ieri in direzione regionale.

In un momento di forte crisi che la nostra regione sta attraversando, di certo ai siciliani non interessa il “rimpasto della giunta”. La situazione si doveva affrontare diversamente. E il Presidente doveva essere presente.

Credo che sia necessario capire prima di tutto, prima ancora di fare il toto nomi per il rimpasto, il “dove” e il “come” vuole andare questo Governo. Quali prospettive future vuole offrire alla nostra terra e alle nuove generazioni. E non a parole ma con i fatti.

E i fatti ci dicono che in undici mesi sono state presentate poche leggi, alcune delle quali impugnate dalla Corte dei Conti (dilettanti allo sbaraglio). La Finanziaria e il Bilancio (necessarie), la legge sulla parità di genere, quella sull’abolizione delle Province che non ha portato nessun vantaggio ma solo confusione e disservizi, quella sulla corruzione impugnata dalla Corte dei Conti e altre. E su questo, anche i deputati regionali, nessuno escluso, ha delle forti responsabilità.

Non è possibile che a presentare la legge a favore delle persone affette da autismo e ai loro familiari sia stato il M5S e non il mio partito. Eppure ne parliamo da anni. Non è possibile che siamo stati e restiamo la Regione con il più alto tasso percentuale di disoccupazione giovanile e femminile. Non è possibile che abbiamo il più alto numero di cassaintegrati, licenziati e “nuovi poveri”. E’ su questi contenuti che un Governo e una classe dirigente politica seria e competente dovrebbe dibattere e non su posizionamenti vari o su “manie” di vittimismo e persecuzione.

E ritornando al discorso della giunta, chiedo al Presidente ma soprattutto al mio Partito di valutare l’operato degli assessori. Perché di tutta l’erba non si può fare un fascio. E perché non se ne può fare una questione personale di pochi. In un momento così delicato non è possibile ritirare tutti gli assessori solo per una presa di posizione o di principio. Io li ho valutati e ho la presunzione di farlo perché sono a stretto contatto con loro, per il lavoro che svolgo. E con tutto il rispetto, credo che sia un suicidio politico e una forte mancanza di rispetto per tutti i siciliani, far dimettere o sostituire gli unici due assessori che per me hanno lavorato bene: l’Assessore al Bilancio, Luca Bianchi che con grande difficoltà sta cercando di mettere in ordine i conti devastanti del nostro bilancio, di cui siamo causa noi stessi di questo male (ricordo, abbiamo sostenuto e governato con Lombardo con convinzione, anche del Senatore Lumia) e l’Assessore alla Formazione Professionale, Nelli Scilabra. Sull’operato della Scilabra ci vorrebbe un capitolo a parte per far conoscere a tutti non solo il coraggio che ha avuto per aver denunciato il malaffare radicato all’interno degli Enti, e io aggiungo anche in alcuni sindacati, ma per aver iniziato con i fatti a smantellare questo sistema fallimentare (revoca accreditamento Ial e altri Enti; aggiornamento dell’albo che non si faceva dal 1995, a tutela esclusiva dei lavoratori; il mantenimento dei livelli occupazionali; l’Applicazione del DPR 207/2010 e tanto altro ancora).

Rimango basita, nonostante ho apprezzato una parte del suo intervento applauditissimo, quando l’On. Cracolici afferma che “nella Formazione Professionale non è cambiato nulla”. Forse per alcuni di loro, per le varie ostilità che nutrono nei confronti di altri dirigenti, ma per chi conosce bene questo settore e ha subito per anni soprusi e abusi è cambiato molto. E su questo settore, invece, mi sento di criticare la dirigenza del mio partito perché non solo è stata complice, insieme ai sindacati a loro vicini, di questo sistema scellerato e spesso “criminale” (caso Messina che avrebbe dovuto spingere la dirigenza di questo partito ad espellere dal pd, e non sospendere, gli arrestati) ma è rimasta in silenzio quando l’Assessore Scilabra ha iniziato questa battaglia per la legalità, fondamentale per riformare la Formazione Professionale e ridare dignità a più di 7000 dipendenti del settore. Sono tutti rimasti in silenzio e hanno lasciato sola questa “ragazzina” che per la prima volta ha smantellato alcuni interessi di pochi. Come viene lasciata sola ogni persona che, in questo partito, porta alta la bandiera della legalità, non a slogan ma con i fatti.

E continuo a rimanere basita ancor di più quando a presentare l’atto di indirizzo, approvato dall’Ars (mozione 43), concernente il conto corrente dedicato esclusivamente alle spese del personale e per la regolarità mensile del proprio trattamento giuridico-economico (art. 39 l.r. 23/2002) sia stato il M5S e non il Partito Democratico. Eppure nel partito democratico ci sono persone come me e come altri colleghi sindacalisti onesti e seri che avevano chiesto con forza l’approvazione di questo atto di indirizzo.

Quindi di cosa stiamo parlando? Le responsabilità di tutto questo caos, nel Pd e al Governo, sono da attribuire a tutti, nessuno escluso.

Sono d’accordo quando il Segretario Regionale, Giuseppe Lupo dice, nella relazione introduttiva alla direzione regionale, che ”noi non ci riconosciamo più nell’azione del governo Crocetta. Non ci sentiamo più vincolati a sostenere l’azione di un governo che sta commettendo errori gravi che si ripercuoteranno sui siciliani”. Continuo a ripetere che fin quando non vedo l’alba di questa rivoluzione non posso che non riconoscermi nell’azione generale del Governo. Ma non credo che la soluzione sia quella di minacciare Crocetta e di continuare a discutere dentro i salotti “politici” i toto nomi per gli assessorati. Perché non prendiamoci in giro ma i nomi sono stati fatti e il Segretario Regionale stava per diventare assessore al posto della Sgarlata. Proposta avanzata dal Presidente che avrebbe voluto, rispetto agli altri nomi degli assessori, sostituire proprio lei scaricando successivamente tutte le responsabilità alla classe dirigente regionale. Perché sono queste le inutili discussioni che fanno i dirigenti regionali del Pd con il Presidente Crocetta. Voglio vedere se i deputati del Pd sono capaci di dimettersi veramente per ritornare al voto. Pertanto, credo sia opportuno che ci si riunisce, convocando un’altra direzione regionale, per discutere insieme al Presidente di un nuovo progetto politico e di un nuovo accordo che non vede protagonisti i soliti “noti” ma anche il resto del Partito e i Giovani Democratici e del Pd che spesso vengono dimenticati.

Inoltre, al Segretario Lupo ricordo che il Pd siciliano, che lui rappresenta, negli ultimi anni ha abbandonato completamente territori e sindaci, ha commesso gravissimi errori, ha emarginato la base, non ha saputo cogliere opportunità importanti, non si è confrontato con gli iscritti, con gli elettori e con i siciliani. E fino all’ultimo non è riuscito ad imporre la propria linea politica né al Governo regionale, né alla dirigenza nazionale. Non abbiamo capito ancora, nonostante la riunione con Epifani, cosa rappresenta il movimento “megafono” e quale tipo di rapporto abbia con il Pd. La chiave di tutto questo caos sta proprio in questo piccolo ma importante dettaglio.

E a fronte dei prossimi congressi e primarie, consiglio al Segretario Lupo di occuparsi del funzionamento e della trasparenza del tesseramento perché questa volta sconti non ne faccio a nessuno. E non mi limiterò a fare polemica, vado direttamente alla Procura della Repubblica, nel caso in cui dovessi riscontrare irregolarità.

Infine rimango esterrefatta dall’intervento del Senatore Lumia il cui interesse è quello di sottolineare che i cittadini siciliani, i giornali, l’opinione pubblica, la classe dirigente nazionale del partito vedono il presidente Crocetta come una grande risorsa. Ed infine ha concluso dicendo che: “Confindustria è il Faro sul Mondo”. Al Senatore Lumia voglio dire che nel mio partito ci sono tantissime risorse che spesso operano dietro le quinte e che vanno valorizzate tutte allo steso modo e che non è opportuno strumentalizzare i cittadini siciliani per difendere il Presidente Crocetta. Così come non è opportuno difendersi utilizzando la salute dei propri “agenti di scorta”. Ho trovato una forte mancanza di rispetto e umanità nelle dichiarazioni di ieri del Presidente Crocetta.

I parametri di valutazione rispetto a chi è una “risorsa” vengono stabiliti in base ai fatti. Ad oggi, personalmente, io questa rivoluzione non l’ho ancora vista. E siccome faccio parte di una generazione a cui è stato tolto il futuro preferisco essere obiettiva e dire che questo Governo, che ho sostenuto e votato, ha bisogno di un cambiamento interno e soprattutto di un progetto politico vero, non dettato da slogan o pizzini ma sostenuto da una rinnovata classe dirigente politica del Pd, partito che ha contribuito all’elezione di Crocetta. Per me il “Faro nel mondo” è questo: un progetto politico di prospettiva futura per far riemerge dalle macerie la mia terra.

E le mie critiche, oggi, non risparmiano nemmeno il gruppo dei renziani. Perché sono stanca di sentir parlare di cambiamento e rinnovamento in modo del tutto populista e demagogico. Con tutto il rispetto, così come critico la natura e la storia politica di alcuni aderenti al movimento “megafono” è doveroso, da parte mia, farlo anche nei confronti dell’associazione politica “Big Bang” che fa riferimento a Matteo Renzi in Sicilia. Voglio tralasciare il “salto” di alcuni dirigenti del Pd sul cosiddetto carro “vincitore (se così sarà) che necessita un capitolo a parte. Ma aver visto ieri, in direzione regionale, il sindaco di Agrigento dell’Udc, Zambuto candidato contro il sindaco del pd, mi ha infastidita allo stesso modo in cui sono venuta a conoscenza che in Provincia di Siracusa (e altre), la medesima associazione viene gestita o ha iscritti provenienti dal centro destra, alcuni dei quali anche condannati. Non si può parlare di cambiamento quando a Pachino si reclutano personaggi di centro destra e si propone loro di votare al congresso Renzi e far parte di big bang in cambio di candidature o altro.

Io voglio un partito di centro sinistra che abbi una propria identità e che non sia un’accozzaglia di persone provenienti da tutte le esperienze politiche. Dentro il partito che voglio ci devono essere risorse che hanno dei valori, dei pensieri, delle idee affini alle mie, che vogliono dare il loro contributo per realizzare un grande partito di centro sinistra che non utilizzi la “questione morale” come un feticcio ideologico strumentalizzato senza ritegno nella lotta politica: solo buone leggi, istituzioni forti, uno stato meno pervasivo nella realtà economica, il rispetto delle regole e un forte dosaggio di buon senso, possono contrastare la deriva etica.

Il cambiamento parte da qui. Da una politica giusta, di sinistra che non guarda ai numeri ma alle persone e ai loro bisogni.

 

10 COMMENTI

  1. Molto interessante,Valentina, e condivido molti dei giudizi che esprimi. La cosa,però, che mi atterrisce è la pretesa di Lupo e Cracolici di affrontare la questione del governo siciliano come una faccenda privata dei gruppi dirigenti del partito. Invece bisogna aprire porye e finestre e provocare un dibattit politivo pubblico sul futuro della Sicilia.

  2. Io credo che è necessario fare due incontri: uno pubblico, come dici tu, dove il Pd e il presidente Crocetta ci spiegano come e cosa vogliono fare in merito alle emergenze che dobbiamo affrontare e quali prospettive per il futuro della nostra isola; uno interno per ripristinare un pò di ordine. Il tesseramento è nel caos, a Messina, dopo quanto accaduto, il reggente è il Segretario regionale che è andato a trovarli solo una volta ad agosto e li ha lasciati nella confusione totale. Ci sono province che regnano nel caso e non hanno punti di riferimento perchè non si riconoscono in nessuno di questi dirigenti. E tanti altri problemi da risolvere prima del congresso. (sto preparando un dossier). Tra l’altro, dobbiamo insistere affinchè la linea politica di questo partito venga dettata dagli organismi preposti e non solo dai deputati regionali e dal segretario regionale. La linea politica viene dettata dopo aver consultato i territori e la base. Se non partiamo da qui, questo partito resterà tale e quale. Speriamo di essere in tanti, la battaglia in Sicilia è difficile ma non impossibile.

  3. dal profondo nord.. ti leggo con interesse ed emozione cercando di capire ancora di più lo spirito siciliano e le vicende di questi giorni.
    sei sempre grande e sono orgogliosa di conoscerti e di essere in contatto con te..hai tante cose da insegnarci!
    un abbraccio solidale e un grazie di cuore

  4. Grazie di cuore Giuliana, anche io ho tanta voglia di imparare da voi. E soprattutto conoscere i vostri territori per portare gli esempi migliori nella mia Sicilia 🙂

  5. Crocetta è una delle delusioni più grandi.
    Si è fatto prendere dal ghe pensi mi pure lui!

    Sta governando malissimo preso dalla demagogia e si è arroccato.
    Salvatelo da se stesso!

  6. come tutti i politici vecchio stampo vivete in un mondo vostro, analisi profonde su strutture e passaggi politici superati ed autoreferenziali.
    Il paese che lavora è un altro

  7. Ciao Valentina. Ho letto con emozione il tuo articolo. Sono di Bologna quando ho visto la tua terra mi è rimasta nel cuore. Ho capito quanta sofferenza prova chi la ama davvero e la vorrebbe cambiare. Detto questo, pur non conoscendo la vostra realtà interna e politica, mi hai fatto capire cosa c’è dietro l’affare Crocetta. Mi era sembrato un fulmine a ciel sereno…invece, a quanto pare, proprio così non è.
    Non so cosa dire, cosa pensare, sono immensamente dispiaciuta . Sembra che per noi tutti, nord e sud , non ci sia più alcuna speranza. Leggerti mi ha fatto bene. Sei giovane, piena di volontà e passione. Cara Valentina , dovrebbero essere in tanti come te. Allora forse qualche cambiamento riusciremmo a vederlo. Ti seguirò ancora, per avere iniezioni di fiducia nel nostro vecchio e stantio partito. Milena

  8. “La Sicilia è da considerarsi uno “Stato” che legifera e gode di piena autonomia ma soprattutto che finanzia e sostiene l’economia italiana.”

    Io pensavo che fosse l’economia italiana a finanziare la Sicilia.

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