Il Piano è bello perchè vario…forse!

Questa settimana si è finalmente parlato di PRG.

Alcuni consiglieri della maggioranza, tra cui l’assessore all’urbanistica, hanno chiesto al loro Presidente Garaffa che il predetto assessore all’urbanistica riferisse in consiglio sullo stato dell’arte, come effettivamente è stato. L’ass. Belluardo, quindi, si è posto la domanda da consigliere e, spostandosi sugli scranni dell’amministrazine, si è dato anche le risposte.

Certamente i toni in consiglio, come ci si poteva immaginare, non sono stati pacifici e, a quanto pare, lo stesso Sindaco ha lasciato l’aula durante l’intervento del consigliere Cerruto, scatenando le reazioni di quest’ultimo e provocando l’ennesima polemica che si è conclusa con la sospensione dei lavori consiliari. Non entro nel merito del comportamento del primo cittadino riguardo alla necessaria minima “cortesia politica” che lo stesso dovrebbe usare nei confronti dell’opposizione che, nel pieno delle sue funzioni, rappresenta i cittadini modicani ed agisce a tutela degli interessi collettivi.

Tornando al tema, come giustamente ha osservato il consigliere D’Antona, quello del PRG è un problema politico, che doveva essere affontato con la massima urgenza ma che, pare, sia stato calendarizzato, tra gli impegni dell’amministrazione, solo dopo le scerbature, i bagni pubblici, le feste in piazza e gli asinelli. Un problema politico al quale il Sindaco deve dare risposte politiche. Tali risposte attengono al tipo di sviluppo urbanistico che egli intende dare alla città, tenuto conto dell’attività edilizia degli ultimi 30 anni e dei relativi modi di attuazione.

Non si chiede, quindi, al Sindaco di entrare nel merito di questioni tecnico-urbanistiche perché, secondo un metodo di ragionamento che lo stesso Abbate ha estrinsecato in campagna elettorale, ci si potrebbe chiedere cosa ne possa capire un imprenditore agricolo di urbanistica. Tuttavia, al primo cittadino si chiede di assumere una specifica e chiara posizione politica, di manifestare chiaramente cosa intenda fare in materia di variante al PRG e, magari, di spiegarci anche quale sia la sua idea di gestione e sfruttamento del territorio.

Da questo punto di vista l’avere atteso sei mesi senza affrontare la spinosa questione delle osservazioni al PRG (adottato dal commissario ad acta) e l’avere subito silenziosamente il rifiuto del tecnico di “calare” nel piano le osservazioni dei cittadini, mi pare una grave carenza politica che manifesta l’altrettanta debolezza politica di questa amministrazione e di questo Sindaco in particolare. Allo stesso modo, affermare di voler procedere alla realizzazione di una variante “partecipata” chiedendo ai cittadini di dare una visione politica del futuro sviluppo urbanistico della città, se da un certo punto di vista sembra essere un gesto di alta sensibilità democratica, dall’altro pare celare una verità molto meno nobile e cioè che il nostro primo cittadino, mancando di un progetto, di una visione della “Modica futura” intenda tergiversare o, peggio, delegare ai cittadini un compito che invece è suo e che egli deve adempiere in ragione del mandato che ha ricevuto. Il Sindaco è il “capitano” della “nave città” e come tale non può chiedere ai passeggeri quale rotta percorrere per giungere alla meta, ma deve essere lui a tracciare questa rotta e perseguirla.

Io mi permetto di suggerire al primo cittadino di accelerare al massimo la procedura di adeguamento del piano adottato con le cartografie attuali, con contestuale analisi delle quasi 400 osservazioni presentate dai cittadini, e di affidare immediatamente, senza attendere l’esito dei provvedimenti regionali, l’incarico per la redazione della variante, avendo come come punti di riferimento temi essenziali tra i quali: la viabilità, con particolare attenzione all’utilizzo degli strumenti di trasporto condiviso; la sostenibilità idrogeologica; il recupero edilizio integrato, con interventi mirati a rendere nuovamente competitive alcune zone del centro storico sul piano della residenzialità e non solo della ricezione turistica; la riqualificazione della zona costiera e di Marina di Modica; la revisione generale dell’impianto urbanistico di Frigintini per dare alla frazione una conformazione strutturale organizzata e vivibile, non lasciata all’estemporaneità dei singoli interventi edificatori; la restituzione ai cittadini di molti spazi vitali della Sorda; la valorizzazione del polo commerciale con l’adozione di scelte strategiche a tutela del comparto commerciale; integrazione fisica della zona artigianale al resto del territorio.

Contestualmente, credo che i consiglieri tutti debbano assumersi la responsabilità delle scelte di gestione del territorio senza attendere l’iniziativa dell’amministrazione, ma incalzandola costantemente affinché la variante venga adottata dallo stesso Consiglio in tempi rapidissimi.

Un’ultima osservazione sul Consiglio.

Il PRG è stato adottato da un commissario ad acta a causa delle incompatibilità della maggioranza dei vecchi componenti dell’assise cittadina. Credo che i consiglieri attulmente in carica sappiano già di versare o meno nella stessa situazione di incompatibilità. A coloro, dunque, che sanno di non potere contribuire alla scelta più importante per la città, cioè la gestione del suo territorio, e che, anzi, sono consapevoli di rappresentare, con la loro incompatibilità, un ostacolo all’assunzione delle doverose deliberazioni consiliari, chiedo di fare un servigio nobile, presentando le loro immediate ed irrevocabili dimissioni.

Credo che la città ne sarerbbe assai grata.

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