No, vi prego: non chiamatelo “presenzialista!”. Ignazio Abbate è stato spesso tacciato proprio di presenzialismo, probabilmente in virtù delle tante manifestazioni pubbliche alle quali, come primo cittadino, giustamente presiede, oppure per le sue presenze nelle tante diverse feste di paese. Magari per le diverse conferenze stampa che convoca ogni settimana, oppure per la sua esposizione mediatica. Ma vi prego, quando si parla di occasioni importanti, quando c’è da rappresentare la “vera essenza” della modicanità, per carità, il primo cittadino è un ottimo “assente”. Anzi, talvolta la sua assenza riesce a far più notizia di quanto, probabilmente, ne farebbe la presenza. L’ultima occasione, soltanto in ordine di tempo, è relativa al convegno organizzato questa mattina (domenica 15 dicembre) dal Comitato “Pro Tribunale” di Modica. Il convegno, dal titolo “Salviamo il Tribunale di Modica”, ha visto la presenza di tantissimi cittadini, di numerosi professionisti e gente comune, utenti e non, con il solo interesse “sovrano” di difendere l’istituzione Tribunale. Presenti, in prima fila (con tanto di fascia tricolore) i sindaci del comprensorio modicano: Luigi Ammatuna, primo cittadino di Pozzallo, Piero Rustico, primo cittadino di Ispica e Franco Susino, primo cittadino di Scicli (in rigoroso ordine alfabetico). Accanto a loro, in prima fila (come da foto), una sedia mestamente vuota: quella toccata in sorte al primo cittadino modicano, Ignazio Abbate.
Ed ecco che, alle ore 11, dopo un’ora e mezza dall’inizio del convegno, prende la parola il primo cittadino di Ispica, Piero Rustico, “bacchettando” il pari grado modicano (VIDEO): “Davvero di cattivo gusto e parlo a nome anche dei colleghi di Scicli e Pozzallo, è l’assenza del sindaco di Modica che oggi avrebbe dovuto fare gli onori di casa ed essere in prima fila a difendere il nostro presidio di giustizia”.
All’improvviso, dal fondo della sala, un urlo: “Ecco, ecco, rappresento il sindaco”. Si materializza l’assessore alla Cultura, Orazio Digiacomo. Con passo degno di un centometrista, si arrampica sulle scale che portano al pulpito dell’oratore e toglie (fisicamente) la parola a Piero Rustico (rimasto sbigottito) che stava parlando, dicendo: “Il sindaco non è potuto venire per impegni precedenti”. Dalla sala un vocio assordante di contestazione. Se davvero l’assessore alla Cultura rappresentasse stamane Ignazio Abbate (senza fascia tricolore!), avrebbe potuto usare il garbo di arrivare come gli altri sindaci all’inizio del convegno (alle ore 9,30), non togliere la parola al primo cittadino di Ispica mentre parlava e, soprattutto, evitare di commettere l’errore “grammaticale” più grave: parlare ed andarsene, dimostrando comunque – rappresentante del sindaco o meno – di snobbare totalmente i lavori e la difesa del Tribunale di Modica.
Ma per chi, nonostante tutto, si ostina ad affermare che il sindaco Abbate sia un presenzialista, portiamo altri due esempi, dove probabilmente sarebbe stato importante rappresentare Modica ed i modicani.
Il giorno dopo la tragica scomparsa di 13 persone, che cercavano speranza ed una nuova vita sulle nostre sponde del Mediterraneo, a Scicli si tenne una toccante commemorazione. Piazza Municipio era gremita, persone di tutta la provincia ed oltre volevano testimoniare, con grande dignità ed affetto, la vicinanza e la commozione a questi sfortunati. C’erano i sindaci di tutta la Provincia, tranne il primo cittadino di Modica, che disse di essere (come stamane) assente per “impegni pregressi”.
Così ecco che si arriva al funerale dei 13 compianti a Scicli, giorno 15 ottobre. Tutte le istituzioni, dai sindaci a quelle militari, decine di cittadini commossi, unica assenza istituzionale, quella del sindaco di Modica (come da foto, gentilmente concessa dai colleghi di “Ragusa News”).
L’assenza fu così urlata che persino una cittadina modicana, con una lettera alla redazione di Ragusa News, volle esprimere la propria indignazione.
Insomma, chiunque rimproveri il primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate, di presenzialismo, si ricreda, per favore! Riesce anche a non esser assolutamente “prima donna”, ma soltanto se si tratta di occasioni realmente importanti…