Il Sindaco ed il boss a colloquio: la foto esclusiva nel libro “Un morto ogni tanto”

Cosa ci fanno insieme un Sindaco e un boss?

E’ quello che si è domandato, nel libro “Un morto ogni tanto” (edito Solferino), Paolo Borrometi.

Parliamo di Corrado Bonfanti, Sindaco di uno dei comuni più belli al mondo: Noto. E di un boss condannato per reati mafiosi e molto altro. Oggi ritornato in libertà, il boss Waldker (detto Rino) Albergo, è proprietario di molte attività imprenditoriali nel cuore della città.

Non un’accusa, la foto, ma una prova di un rapporto che esiste. Non è un reato farsi le foto con i boss o andare a colloquio con loro. Ma “molto meglio sarebbe per i politici non dare mai confidenza ai boss”. Appunto.

Il boss condannato per mafia (…) Rino Albergo ha sempre avuto buoni rapporti anche con la politica. Molto meglio sarebbe per la politica ed i politici non dare mai confidenza ai boss. In una foto scattata davanti all’ingresso di una delle sue attività imprenditoriali, Rino Albergo è ritratto mentre parla con una persona che è ben più di un semplice cittadino (…) è proprio il primo della città di Noto”.

È solo uno stralcio del libro “Un morto ogni tanto” (Solferino editore) in tutte le librerie. Il libro inchiesta di Borrometi che parla, fra i tanti argomenti, dei rapporti fra mafia e politica nella città di Noto.

Il boss Albergo è colui che ha monopolizzato la splendida capitale del barocco a suo uso e consumo, aprendo attività in ogni dove, in barba alle norme di legge (come emerso da diversi controlli). Dal libro emerge come nasce l’idea imprenditoriale del boss Albergo, i suoi rapporti con i capimafia, con la politica, con gli altri imprenditori.

Nel libro di Paolo Borrometi è raccontato questo e molto altro, a partire dalla foto esclusiva. Proprio del Sindaco di Noto hanno fatto il giro del mondo le foto che lo ritraevano lo scorso primo settembre mentre celebrava il matrimonio in città dei “Ferragnez” (Fedez e Chiara Ferragni), adesso quella fra lo stesso primo cittadino ed il capomafia.

Così come, dopo mesi dalle rivelazioni fatte da Borrometi sul ruolo di Elita Crispino, la sorella del boss Giuseppe Crispino nella società che si occupa dei servizi di pulizia in città (LEGGI ARTICOLO), nulla è cambiato. O meglio, Crispino è stato arrestato ancora una volta, mentre la sorella rimane nel suo posto dirigenziale.

“Senza dubitare delle capacità della signora Elita Crispino, riflettevo su quanto fosse curioso che una ditta di pulizie di Barrafranca (a 193 chilometri da Noto), una volta arrivata nella capitale del barocco ed essersi aggiudicata l’appalto, assumesse come capo del personale proprio la sorella di un boss”.

E l’assegnazione alla ditta di Barrafranca arrivò dopo un misterioso bonifico, fatto ad uno dei principali collaboratori del Sindaco, in piena campagna elettorale per il rinnovo. E tanti nomi e cognomi di chi sta rovinando la nostra terra.

Insomma, un libro che rivelerà un volto totalmente sconosciuto dei rapporti mafia e politica, degli imprenditori ragusani e siracusani e dei boss mafiosi con cui, troppo spesso, si intrattengono rapporti di collusione, di favoritismi o di subalternità.

Un morto ogni tanto

Paolo Borrometi – “Un morto ogni tanto” – Editore “Solferino – Corriere della Sera”.

Acquista il libro in tutte le librerie o online su Ibs (CLICCA QUI).

Parte del ricavato del libro sarà devoluta in beneficienza all’Associazione “Vittime del Dovere” che è “oggi punto di riferimento per coloro che si trovano soli ad affrontare le difficoltà conseguenti alla perdita del proprio congiunto”.

Si definiscono “Vittime del Dovere” (ai sensi della Legge 23 dicembre 2006 n. 266 art. 1 comma 563 – 564) gli appartenenti a: Magistratura, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco e Polizie municipali” che hanno perso la vita in “eventi connessi all’espletamento di funzioni d’istituto e dipendenti da rischi specificamente attinenti a operazioni di polizia preventiva o repressiva o all’espletamento di attività di soccorso”.

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