Il “turismo della vergogna” e lo scempio della memoria: Angelo Provenzano diventa guida turistica…

Vergogna, anzi, profonda indignazione.

Sono queste le sensazioni che ognuno di noi dovrebbe provare nel vedere il figlio del capo dei capi, Angelo Provenzano, spiegare ai turisti la Sicilia, la mafia ed organizzare con loro vere e proprie conferenze.

Si badi bene, Angelo Provenzano (che non ha mai rinnegato il padre Bernardo) può legittimamente fare ciò che vuole, il problema è che lo Stato non dovrebbe permettere una vergogna inaudita di queste proporzioni. Specchio di questo Paese.

Questo è il Paese dove vittime e carnefici si scambiano i ruoli, senza il rispetto per le vittime e senza la giusta condanna (prima ancora morale) per i secondi.

Ci vorrebbe uno scatto di orgoglio, una “rivolta” a certi personaggi come Angelo Provenzano che  cercano di fare soldi, raccontando le tragedie provocate dal padre.

Che si intervenga per porre fine a questo “scempio della memoria”. Che si eviti questo turismo della vergogna.

Che si abbia il pudore di tacere e non lucrare. Almeno questo!

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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