In quanto Donna, devo pagare, imparare la lezione…

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LA VIOLENZA SULLE DONNE UCCIDE LA SOCIETA’ IL SILENZIO FA PIU’ VITTIME DELLA VIOLENZA

Imparare a chiamare le cose con il proprio nome è il primo indispensabile passo per cominciare a riconoscerle, individuarle e dunque ad osservarle e considerarle per quello che sono. Solo così è possibile cercare di capire e trovare soluzioni.

Quindi non si è sbagliato, ti ha voluto far male

Ha frainteso, non ha voluto capirti

Era solo uno schiaffo scappatogli per rabbia, è un soggetto violento.

Molte volte la paura di non essere tutelate ed ancor di piu’ capite porta le vittime di violenza ( che sia essa domestica, psicologica , fisica) a non volere aprirsi e denunciare fatti e avvenimenti molto spesso seppelliti da scuse e motivazioni di comodo, veloci, poco credibili ma sostanzialmente allevianti per non dare un volto, una connotazione ad un uomo , per non ammettere a se stesse di avere riposto fiducia a quelle mani a quel viso a quel corpo a quella maschera.

Una delle maschere più sfruttate è quella del “raptus”: un attimo imprevedibile durante il quale può accadere di tutto. “Il raptus è un po’ come il prezzemolo, si adatta a qualunque storia” Il “raptus” arriva di solito “dopo l’ennesimo litigio”

Poi viene il turno della “gelosia” il massimo della considerazione sociale utilizzato sia come movente che come attenuante.La gelosia (dal latino zelosus, aggettivo di zēlus passando per il greco ζηλoς (zelos), emulazione, brama, desiderio) è un sentimento umano, sicertamente, peccato che da un po’ di anni a questa parte viene utilizzato come fattore esecutario di violenza inaudita, di ricatti psicologici e fisici, un “dramma della famiglia come tante” e cosi’ come spesso accade, Lei dovrebbe essere la vittima, ma si cercano delle colpe che possano giustificarne l’esecuzione. Se è straniera è più facile. Se è uscita di casa dopo aver sporto una denuncia per stalking, beh, se l’è cercata.

Ma in tutto cio’ le colpevoli siamo noi Donne, CHE NON DENUNCIAMO, CHE CI ARRENDIAMO, CHE ACCANTONIAMO, CHE DIMENTICHIAMO!

E cosi’ lasciamo indietro anche noi, la nostra dignità, il nostro diritto alla vita, il diritto di essere amate ed il dovere di amare, il diritto di rispettarci.

152 (centocinquantadue), è questo il numero delle donne vittime di femminicio di queste morti, 117 sono state causate in ambito familiare il motivo principale è stata proprio la Gelosia!

Dalla reiterata violenza, all’uccisione ECCO PERCHE’ NON BISOGNEREBBE TACERE!

Esistono associazioni, strutture capaci e pronte ad accogliere ogni vostra istanza di aiuto o di ascolto

A Modica l’associazione “ FUORI DALL’OMBRA” che proprio oggi sulla propria pagina facebook postava le seguenti parole di una canzone di branduardi:

Devi trattarla bene, di te si fida.

Lei sempre ha avuto pane per la tua fame, nei giorni del dolore

lei ti ha voluto bene, quando ti ha visto triste ti è rimasta accanto.

Devi trattarla bene, esserle amico.

Lei sempre ha avuto pane per la tua fame, nel freddo dell’inverno

lei ti ha tenuto caldo, quando ti ha visto stanco con te ha camminato.

Devi trattarla bene, di te si fida.

Lei sempre ha avuto pane per la tua fame, lei che con te ha diviso

la gioia e il pianto, quando ti ha visto solo lei ti ha parlato.

Devi trattarla bene, esserle amico Quando la vedi triste parlale piano

e quando viene notte proteggila dal male, ridi della sua gioia,

consolala se piange.

“Devi trattarla bene”

DOVETE TRATTARVI BENE!!!!

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Alessia Sudano, classe 1976, modicana di adozione ma catanese nel DNA. Da numerosi anni si occupa di marketing strategico o come lo definisce simpaticamente lei “emozionale”. E' una persona curiosa, allegra, intransigente, testarda, madre e donna in carriera, tratta la vita alla sua maniera "a colpi di sorrisi". Da sempre impegnata nella solidarietà e nel sociale, anche come capo scout nel gruppo A.g.e.s.c.i. "Modica 2", nella promozione del territorio e della cooperazione in ambiti politici, culturali ed economici. E' stata la promotrice del progetto provinciale "Guerilla Parking" attraverso il quale sia è dato impulso alla lotta al degrado delle strutture ludiche esterne a favore di una fruizione più confortevole per i più piccoli abitanti del territorio. Non vive il tempo secondo la definizione greca di krònos, a questo preferisce di gran lunga il kairòs, adora gli animali, ama dipingere, scrivere e ascoltare sola la musica giusta. Cura da anni la rubrica “Punti di svista” per la testata giornalistica "La Spia" perché a suo dire "ci sarà sempre qualcosa che merita attenzione e che non ha la giusta considerazione". La massima che da sempre ispira la sua vita è "parlate da uomini saggi, comportatevi come gente comune".

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