Incendio a Vittoria, tre autoarticolati distrutti: un ferito grave

Un uomo trasferito nella notte all’ospedale Cannizzaro di Catania: era all’interno di un autoarticolato che ha preso fuoco. Si trova in terapia intensiva al Centro grandi ustioni con ustioni sul 15 per cento del corpo: collo, mani, viso a braccia, con lesioni di secondo e terzo grado.

La prognosi, al momento, è di trenta giorni. Secondo episodio in meno di un mese; questa volta la ditta colpita è la C.A.A.I.R. di Vittoria, in prossimità del mercato ortofrutticolo. Tre autoarticolati distrutti e danneggiato un quarto.

I mezzi si trovavano all’interno del parcheggio della ditta. Il rogo si è sviluppato intorno alla mezzanotte. Sul posto i vigili del fuoco ed indagini affidate ai Carabinieri della Compagnia di Vittoria che stanno acquisendo immagini della videosorveglianza.

Anche il primo cittadino di Vittoria, Giovanni Moscato, è intervenuto sulla questione “E’ il secondo episodio in poco più di un mese – ha dichiarato – e questo è sintomatico di un clima pesante che deve preoccuparci. Peraltro, in questo caso è rimasto ferito nel rogo un autista che si trovava nella cabina di uno degli autoarticolati. L’attenzione va mantenuta alta, perché la città non può ripiombare negli anni bui degli attentati e delle intimidazioni mafiose. Sono certo che le forze dell’ordine sapranno fare luce sull’accaduto”.

La reazione della Cna Comunale di Vittoria:

“Vittoria – dicono il presidente della Cna comunale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio – è sotto assedio. Un assedio che dura da anni, da decenni. La città ha cercato e cerca di difendersi, di resistere come può dagli attacchi duri, ciclici ma continui di una criminalità che negli anni è diventata forte e credibile, non solo socialmente, ma soprattutto economicamente. Qui, più che in ogni altro luogo in Sicilia, la criminalità è diventata impresa. Chi mette in atto un assedio si pone uno scopo preciso: conquistare il territorio in qualsiasi modo”.

“In questi anni – dicono ancora La Terra e Stracquadanio – la criminalità economica è riuscita a conquistare pezzi di città. Il terreno di chi resiste e opera nella legalità si è via via ridotto, si è assottigliato, è diventato un moncherino di matita, impossibile oramai da temperare. C’è chi ancora si oppone. Forse siamo pochi e poco organizzati. Ma manteniamo alta la dignità di Vittoria. La cosa non ci consola, anzi ci preoccupa perché avvertiamo questa solitudine. Anche questa volta la città “sana” farà finta di nulla?  Assorbiremo questa notizia come sempre in modo pigro? Tutto verrà metabolizzato in poco tempo? La nostra organizzazione sprizza sdegno e rabbia da tutti i pori. Non possiamo accettare di ripiombare nel baratro supinamente. Non possiamo più essere anime spente prima che corpi. L’economia sana di questa città deve ribellarsi altrimenti è consapevolmente complice”.

L’associazioni Antiracket sottolinea che la vittima dell’attentato, Giuseppe Biundo è uno dei fondatori dell’Antiracket vittoriese e manifesta la propria solidarietà.

“Nessuno pensi di poter condizionare la città di Vittoria, reduce da angherie e prepotenze mafiose negli anni bui trascorsi, che sono stati superati con arresti eccellenti. La battaglia contro le consorterie mafiose già iniziata da tempo continuerà e sarà incessante. Lo Stato e le sue Istituzioni sono con noi, le forze dell’ordine sono sempre presenti, così come la Procura e la Prefettura”.

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