Riceviamo con richiesta di pubblicazione la riflessione di Ettore Rizzone.
Il Sindaco di Modica, attacca Salvatore Terranova, sindacalista della C.G.I.L per avere guidato la più che legittima manifestazione di protesta dei soci-lavoratori delle cooperative sociali, che non vengono retribuiti da anni, aprendo la campagna elettorale.
Meglio tardi che mai!
Lui, proprio lui (il Sindaco), che in campagna elettorale si impegna trecentosessantacinque giorni l’anno, 366 in quelli bisestile.
Lui, proprio lui, che inaugura il restauro del vespasiano (ben fatto) del Centro Storico, nel quale per
fortuna, facendosi riprendere non ha mostrato quali atti vi si possono compiere.
Non avrebbe fatto male a restaurare anche quello dello “Stretto”, ancorché non si può pregiare del cartello segnaletico, che, oggi, non si limita ad indicare la direzione per il Centro Storico, ma reca anche la ambiziosa aggiunta “Old town”.
Ricordandosi dell’Imperatore Vespasiano ha pensato bene che “pecunia non olet”, ma se il vespasiano nel Centro Old town non spuzza, quello dello Stretto olet (spuzza).
Lui, proprio lui, che non ha mai perso una sola occasione per “inaugurare”, nel pubblico e nel privato, persino quella della riapertura al traffico del ponte GUERRIERI, che avrebbe preferito intitolare a se stesso.
Lui, proprio lui, che si è fatto riprendere alla guida della ruspa spazzaneve in occasione della eccezionale nevicata.
Lui, proprio lui, che in occasione della venuta a Modica del Presidente della Regione On. Crocetta a seguito della recente alluvione, ha scelto di farsi riprendere mentre saliva i gradini di Palazzo San Domenico, sul gradino più basso rispetto a quello calpestato dal Presidente, al fine di non evidenziare la sua maggiore statura fisica.
Quanta deferenza e delicatezza! Qualcuno, però, maligna e spiega quel comportamento come finalizzato a captarne la benevolenza.
Tra i rosari delle esibizioni finalizzate ad ottenere consensi, ultima in ordine di tempo quella della accoglienza “principesca”, ma si potrebbe citarne molte altre se non si corresse il rischio di annoiare i lettori.
Tutto potrebbe essere giustificato, se fosse giustificabile e non lo è, soprattutto se le manifestazioni sindacali (non del Sindaco) degli altri vengono bollate dal Nostro come “campagna elettorale”.
Atteso che non sono previste immediate scadenze elettorali provo a rappresentare le indiscutibili, queste si, vere colpe del Sindaco in materia di politica finanziaria a quanti fossero interessati a conoscerle.
Enumeriamone almeno quelle di cui abbiamo avuto conoscenza, non certamente perché c’è stata data nei dovuti confronti sindacali e nemmanco dalle dovute informazioni alla rappresentanza sindacale unitaria (RSU) ed alle OO. sindacali territoriali, quali ad esempio di quelle che ineriscono gli atti finanziari (bilanci, annuali e poliennali, piani di riequilibrio, piani triennali delle opere pubbliche, etc etc) e degli esiti dei medesimi.
La più palpabile e certa è quella del non avere dato riscontro alle reiterate richieste
della Regione di notizie relative alla “democrazia partecipata” per l’uso degli strumenti finanziari con la conseguenza della perdita di 50.000 euro circa di trasferimento regionale aggiuntivo. Il che dimostra che per il Nostro è mera eresia il coinvolgimento dei corpi intermedi, rappresentativi della società economica e culturale. Di contro si spendono 50.000 euro circa per il conferimento di incarico professionale ad esperta in materia finanziaria, dopo avere mandato in esilio il funzionario esperto in possesso di tutti i requisiti culturali e professionali, di cui ha dato ampia prova in circa dieci anni di funzioni dirigenziali in materia di Entrate comunali, di Bilancio e di riequilibrio finanziario (unico piano di riequilibrio approntato dallo stesso con parere favorevole del Collegio dei Revisori adottato dal Consiglio Comunale alle ore 24,00 del 31 dicembre 2012) esitato favorevolmente dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti.
Incidentalmente faccio rilevare che fra le motivazioni dell’atto di incarico professionale alla ex presidente del Collegio dei Revisori si recita “per carenze quantitative e soprattutto qualitative”. Di contro nessuno dei piani adottati da questa Amministrazione, l’ultimo dei quali oltre il termine (30.09.2016) prescritto dalla legge, con motivazioni contraddittorie e risibili è stato esitato favorevolmente dalla Sezione Regionale di Controllo, anzi è stato eccepito pesantemente con la relativa propria Ordinanza, per altro inviata per opportuna conoscenza alla Procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa.
L’abilità nella quale eccelle questo Sindaco è quella di ricondurre a sé i meriti e nell’attribuire ad altri demeriti e colpe. Per tali ultimi è emblematica la giustificazione addotta dallo stesso nell’audizione avanti la Corte dei Conti in ordine alla ripetizione
nella parte Entrate dei bilanci di somme (ultimamente 20.000.000) di somme mai riscosse e poco credibili, addebitando il tutto alle incapacità dell’Ufficio interessato, omettendo, però, che l’atto con il quale è stato preposto l’apicale responsabile dell’Area di posizione organizzativa è a Sua firma.
Ai tanti e pesanti rilievi eccepiti dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti l’Amministrazione oppone ricorsi temerari, assegnando rilevante parcella per il primo ricorso all’unico avvocato incaricato ed ancor più rilevanti ai due avvocati incaricati per il secondo ricorso.
L’ovvia deduzione dovrebbe essere la sanzione per il danno erariale procurato all’Ente
e, che comporti il risarcimento per il danno contabile a carico di chi ha deciso di resistere in giudizio nella certezza di essere soccombente.
Si rileva che il primo ricorso avanti la Corte dei Conti a sezioni riunite è stato massacrato dalle stringenti valutazioni giuridiche della medesima. Ergo?
Imperterrita l’Amministrazione Abbate, all’attività della quale da lungo tempo non
partecipava l’Assessore al Bilancio Dott.Giannone (assenza molto significativa) a fronte dei reiterati memo-rilievi della Sezione Regionale di Controllo che “negli Enti strutturalmente deficitari, quale è il Comune di Modica, è vietata spesa non obbligatoria per legge, fintanto che non vengono eliminati i debiti fuori bilancio”, continua a spendere e spandere, persiste ed accentua la scelta degli sprechi, della creazione di nuovi debiti fuori bilancio, altro che eliminazione di quelli esistenti, dell’assunzione di debiti con fornitori di beni e servizi ordinati con una semplice pacca sulla spalla e l’immarcescibile pagherò, in assenza di alcun atto di impegno di spesa non essendo la spesa né imputabile, meno che mai coperta.
Ed è così che i modicani hanno potuto godere di un numero interminabile di luminarie, di feste, di scerbature, di potature, etc etc, di sprechi indicibili, di accoglienze regali, di panem et circenses, magari qualcuno compiaciuto oggi, inevitabilmente deluso e rattristato domani a seguito della inevitabile dichiarazione di dissesto, da cui sortirà un carico di tasse elevate al massimo per almeno tre generazioni, compresi i compiaciuti ed ammiratori di oggi.
L’inevitabile conseguenza di tale gestione finanziaria comporterà non pochi danni agli incolpevoli, mentre altri hanno lucrato ed anche la perdita di prestigio per la Città, che dovrà attraversare un lunghissimo periodo di “Austerità”, gravosa in termini economici e di qualità della vita.
Tutto questo non è imputabile ad un destino baro e crudele, ma ad un uomo, che da Sindaco ha creato una voragine di debiti, alcuni dei quali magari non conteggiati nei piani di riequilibrio, quali quelli nei confronti dei dipendenti comunali, degli operatori ecologici dell’IGM, delle cooperative sociali e dei suoi soci per i quali siamo in molti a chiederci come riescono a sbarcare il lunario.
Ultima perla del Sindaco, che tutto può persino disapplicare la legge, come ha detto agli insegnanti di doposcuola e di attività integrative quando ha soppresso il loro servizio, di grandissima utilità al fine di contrastare la criminalità e l’illegalità, come affermato anche da Cantone, magistrato mitico.
Così disse agli insegnanti il Nostro :”se la norma dice così io la disapplico, voi andate a fare niente negli uffici anzi ad intralciare l’attività degli attuali addetti per la vostra totale mancanza delle professionalità richieste, ma deve essere così”. Ipse dixit.
L’ultimissima delle Sue azioni pregevoli è costituita dalla restituzione legittimamente pretesa dalla Cassa Depositi e Prestiti per mancata rendicontazione dei corrispondenti debiti pagati di ben 13.900.000 euro, che si sarebbero potuti spalmare in 30 anni a tasso agevolato se si fossero pagati i debiti anziché essere utilizzati in termini di cassa e non già per la destinazione vincolata.
Per essere estremamente chiaro devo precisare che tali debiti rimarranno sul groppone anche di quelli che gli hanno espresso consenso e voto entusiasta. La restituzione è stata effettuata mediante anticipazione del tesoriere (senza tasso agevolato), il cui ammontare complessivo, alla data odierna è di circa 20.000.000 di euro. Chi è esperto provi a calcolare l’interesse passivo per tale entità di anticipazione permanente nell’anno.
Ma la colpa non è del Nostro, è delle Amministrazioni precedenti, che certamente anche esse hanno da farsi perdonare in fatto di disinvoltura finanziaria, per avere fatto uso di anabolizzanti delle entrate di bilancio, che servivano a giustificare corrispondenti spese, ma non essendo vere e realistiche finivano con il creare i cosiddetti debiti fuori bilancio.
Occorre, però, chiarire che mentre le precedenti Amministrazioni assumevano mutui per investimenti, quest’ultima, che in meno di una legislatura ha creato da sola debiti tanti quanti hanno fatto le precedenti messe tutte insieme, non lo ha fatto certamente per realizzare sviluppo e migliore qualità di vita, ma solo per meglio apparire.
Con tanto rispetto per l’Istituzione, non per l’uomo politico, spero tanto nella sua resipiscenza in questo fine legislatura.
di Ettore Rizzone