Interdittiva per mafia a carico di Desireè Crapula, figlia del capomafia Michele.
L’interdittiva riguarda le due attività della figlia del boss, “Il Fiorista” ed il chiosco al cimitero, del quale più volte ci eravamo occupati, denunciando proprio la mafiosità delle attività commerciali.
Ci è voluto tempo, ma oggi siamo arrivati alla verità!
L’interdittiva è stata notificata dal commissariato di Polizia ed adottata dalla Prefettura di Siracusa, guidata dal Prefetto Giuseppe Castaldo, sempre particolarmente attento al territorio ed ai rapporti con la mafia. La Prefettura, è ovvio, ha lavorato in stretto raccordo con la Procura Distrettuale Antimafia di Catania.
Desireè Crapula è moglie di Francesco Giamblanco, coinvolto nei fatti che portarono all’arresto del deputato regionale Giuseppe Gennuso, poi entrambi scarcerati dal Riesame. Proprio Desireè Crapula (LEGGI ARTICOLO) è colei che, secondo le indagini dei Carabinieri, dava gli ordini persino di picchiare le persone.
Rimangono ancora aperte le altre attività ad Avola della Famiglia Crapula, come il chiosco bar di Aurelio (detto Cristian) – Waikiki bar -, le nuove attività in costruzione intestate alla moglie dell’altro figlio, Rosario e l’impresa di limoni proprio di quest’ultimo.
Anche su questo speriamo che, presto, si possa fare chiarezza arrivando all’interdittiva, visto che sia Christian che Rosario, come Desireè, sono citati nelle carte giudiziarie:
“Il Crapula Michele aveva costituito all’interno del clan Trigila un gruppo proprio e benchè arrestato manteneva e risulta mantenere ancora il controllo del gruppo attraverso la moglie Magro Venera e i figli Desireé, Aurelio (detto Cristian) e Rosario”.
L’auspicio è che i cittadini di Avola capiscano cosa accade nel loro territorio, quale siano le attività mafiose dei Crapula che da anni denunciamo fra minacce e querele.
Oggi Avola è più libera!