Il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, annuncia la querela per me a seguito della mia inchiesta giornalistica sul ballo dell’Unesco (LEGGI). Il tutto per, secondo il Sindaco, “aver buttato fango sulla città”.

Intanto, però, il Commissario di Polizia di Noto, Paolo Arena, ha notificato alla figlia del capomafia Rino Albergo l’interdittiva antimafia per le sue attività.
Da oggi a Noto sarà ripristinata la legalità, la Prefettura di Siracusa ha emesso l’interdittiva per le attività della famiglia del boss Rino Albergo che più volte abbiamo denunciato (LEGGI ARTICOLO) e sulle quali, nel libro “Un morto ogni tanto”, avevo chiesto di fare chiarezza.
Toccherà adesso al Sindaco di Noto revocare, come richiede la legge, le licenze al boss Rino Albergo.
Adesso il Sindaco di Noto chiederà scusa a chi ha fatto, come me, semplicemente il proprio dovere di denuncia giornalistica? O continuerà ad attaccarmi, nonostante i provvedimenti che riguardano proprio quelle attività che io ho denunciato?
LA POSIZIONE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA
“È ora di finirla, l’utilizzo del danno di immagine è una antichissima arma retorica utilizzata contro i giornalisti cui si vuole chiudere la bocca. Saremo in tutte le sedi dalla parte non solo di Paolo Borrometi, ma di ogni cronista. Ecco i politici contro la libertà d’informazione: prima insultano i giornalisti e poi minacciano le querele, non specificando bene neanche su cosa. È il caso del Sindaco di Noto, che non risponde – se non con insulti – all’inchiesta del collega Paolo Borrometi e poi, alla risposta (garbata e senza insulti) di Paolo, dice ‘ci vediamo in Tribunale’. Faccia, Sindaco. Noi esprimiamo solidarietà a Paolo Borrometi e lo invitiamo ad andare avanti a scrivere su qualsiasi malefatta su Noto e non solo. Questa è libertà di informazione”.
Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI