“Quali iniziative il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, intenda adottare per verificare le attività imprenditoriali in cui risultano coinvolti, direttamente o indirettamente, i familiari del capomafia Michele Crapula“.
E’ questa una delle domande poste dal senatore Giuseppe Lumia, componente e già presidente della Commissione Antimafia, in un’interrogazione parlamentare (LEGGI SUL SITO DEL SENATO) su Avola e sulle inchieste giornalistiche che noi, come “La Spia”, pubblichiamo da mesi.
“Quali iniziative il Ministro dell’Interno – scrive ancora Lumia – intenda intraprendere per favorire l’affidamento del bene confiscato ai Crapula e dare un chiaro segnale ai cittadini di Avola nel senso della legalità”
Quali iniziative intenda intraprendere per verificare l’eventuale coinvolgimento del clan Crapula a seguito delle elezioni comunali, vista l’elezione del consigliere comunale pubblicamente (e con minacce) sostenuto dal figlio del capomafia Crapula e per supportare l’azione coraggiosa di giornalisti come Paolo Borrometi, delle associazioni antiracket e delle forze dell’ordine ad Avola ed in provincia di Siracusa”.
Nell’interrogazione del Senatore Lumia si trova il sunto delle nostre inchieste, come quella sul bene confiscato ai Crapula. “Allo stesso Crapula, o meglio al suocero, Aurelio Magro – scrive Lumia -, è stata prima sequestrata e poi confiscata una mega villa ad Avola e, secondo quanto rivela il giornalista Borrometi nelle sue inchieste da oltre un anno, questo bene sarebbe stato depredato e distrutto il giorno del sequestro e, addirittura, nella porta d’ingresso sarebbero state impresse le iniziali del capomafia “MC””.
Poi il già presidente della Commissione Antimafia scrive che:
“Come emerge dalle inchieste giornalistiche di Paolo Borrometi e pubblicate sul sito “La Spia”, ad Avola, il clan Crapula, una feroce falange del clan Aparo-Nardo-Trigila, operante nella realtà siracusana, starebbe continuando ad effettuare estorsioni, usura, traffico di droga ed a sfruttare l’economia legale (pub, negozi di fiori, agenzie funebri ed altro) per investire i proventi di tali affari illeciti;
il boss Michele Crapula è sposato con Venera (detta Vera) Magro, figlia del defunto (e anche lui coinvolto per mafia) Aurelio Magro ed insieme hanno tre figli, Rosario (detto Saro), Cristian e Desirée.
I tre figli, oltre alla moglie ed al cognato, Paolo Golino, risultano citati più volte in carte giudiziarie.
Addirittura il figlio più piccolo, Cristian, nel giorno del silenzio elettorale (il 10 giugno 2017) pubblicava sul social network “Facebook” un post (ripreso e pubblicato sulle pagine de “La Spia”) nel quale avrebbe minacciato tutti i suoi concittadini al fine di farli votare per il proprio candidato, poi eletto al Consiglio comunale, Salvatore Guastella“.