L’inizio del nuovo anno è stato in agrodolce per le formazioni iblee impegnate nei vari campionati di pertinenza.
Passalacqua Spedizioni Ragusa nel campionato di massima serie femminile di basket e Modica nel campionato di Eccellenza di calcio iniziano il nuovo anno così come avevano finito il 2013.
Per le “Aquile” biancoverdi il 2014 è iniziato con il successo sul campo delle venete del San Martino dei Lupari, mentre i “tigrotti” hanno iniziato il nuovo anno “ruggendo” sul campo dell’Acireale.
Se per le cestiste ragusane la vittoria e il primato confermano la bontà del lavoro svolto in estate dalla dirigenza che ha costruito un roster capace di dare del filo da torcere alle campionesse in carica di Schio, quello che di buono sta facendo il “nuovo” Modica fa capire che spesso puntando sulle risorse locali (forse sarebbe il caso di farlo anche in altri settori e non solo nello sport) è la cosa più giusta e logica che si possa fare di questi tempi. In “soldoni”, la nuova dirigenza modicana ha “abbattuto” i costi di gestione e con un bagno di umiltà sta conseguendo consensi e punti.
A Vittoria il 2014 è iniziato con la sconfitta casalinga con lo Sport Club Siracusa, ma la sconfitta contro i “leoncelli” (che hanno reso pan per focaccia) non allarma sicuramente l’ambiente biancorosso che dopo le tante polemiche post natalizie sta cercando di ritrovare la giusta serenità per continuare una stagione che dovrà servire (così come a Modica) da transizione e per gettare le basi per un futuro meno difficoltoso e con la giusta programmazione.
A Ragusa si è veramente toccato il fondo e forse siamo alla frutta. Otto giocatori rimasti senza sapere niente del loro futuro, una società che in sostanza non esiste più e un presidente che punta l’indice sull’amministrazione comunale rea a suo dire di non essere stata capace di chiudere una trattativa con un imprenditore piemontese disposto a rilevare la società.
Il vecchio proverbio recita. “moglie e buoi dei paesi tuoi”. Ecco questo detto si può trasformare in “presidenti calcio e buoi dei paesi tuoi” perché credo che così com’è successo a Modica, solo chi ha a cuore le sorti della blasonata maglia azzurra potrà evitare tutte le “umiliazioni” che non solo la squadra ma l’intera città ha subito negli ultimi mesi.
Purtroppo chi viene da fuori, spesso lo fa per interessi personali e non perché senta il dovere di fare qualcosa di buono per la città e poi magari appena qualcosa non va nel verso giusto (o come credeva) molla tutto scaricando ad altri la responsabilità. Il Ragusa ha bisogno dei ragusani per salvare quel poco che ormai c’è da salvare, finire con dignità la stagione e poi magari ripartire nella prossima facendo leva sulle risorse proprie, facendo tesoro degli errori commessi e senza farsi “abbindolare” dalle promesse al vento del primo arrivato da oltre lo Stretto.