“Servono 20mila sterline, altrimenti la vita della ventottenne ragusana è a rischio. Il drammatico appello lanciato ieri dal marito della signora Mariella Russo (affetta da Mcs) ha scosso le coscienze e l’opinione pubblica iblea e ha registrato una serie di adesioni e prese di posizione che non possono rimanere inascoltate. Occorre da subito intervenire”.
Inizia così una lunga missiva che il segretario Generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola, ha inviato all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino.
Nella nota il segretario della Cgil ricorda la cronistoria della patologia della quale la ventottenne Mariella Russo è affetta e come il caso stia scuotendo l’opinione pubblica. “Lei ricorderà, signor assessore – scrive Giovanni Avola -, che dalla mia nota del 13.11.2013 si sono intrecciate una serie di positive interlocuzioni con i Suoi collaboratori per aiutare la Signora Mariella Russo. Ora, con la presente mi permetto di sottoporLe la richiesta di una possibile soluzione che, però , è legata a tempi strettissimi. Dall’11 gennaio 2014 la signora Russo è ricoverata presso l’ospedale londinese per l’ennesimo ciclo terapeutico che sarà concluso il prossimo 3 febbraio. Per il preventivo spese ospedaliere di 20.666,80 Sterline (pari a circa 24.000,00 Euro) gli uffici regionali hanno già approvato il relativo rimborso in misura di 12.443 euro per cui mancano circa 10.000,00 euro che la famiglia Russo non ha e non si può permettere altri mutui, essendo già profondamente indebitata. Per le dimissioni del 3 Febbraio i familiari della signora Russo dovranno dunque versare all’ospedale la somma richiesta, senza la quale non saranno consegnati i vaccini necessari per la sopravvivenza dei prossimi mesi. E di vaccini la signora Russo ne dovrà fare ben 14 al giorno”.
Così il segretario della Cgil esorta la Borsellino. “Bisogna salvare Mariella – commenta Giovanni Avola -, non si può abbandonarla al suo destino Comprendo e rispetto il quadro normativo regionale che prevede il rimborso delle spese effettuate nella misura del 50%, ma ritengo che la singolarità e la drammaticità della patologia e le condizioni economiche della famiglia della paziente, debbano giustificare il ricorso ai fondi speciali della Presidenza della Regione”. Da qui la conclusione accorata: “Signor Assessore, per chi come lei nel corso dell’ultimo anno si è adoperata per eliminare gli sprechi e gli abusi nella Sanità siciliana – conclude il segretario della Cgil -, non sarà difficile poter giustificare il rimborso con fondi speciali per salvare una giovane mamma”.