Gli attacchi simultanei dell’Isis a Parigi del 13 novembre, che hanno provocato 130 morti e 352 feriti di cui almeno 100 in gravi condizioni, ripropongono drammaticamente la questione del terrorismo islamico che già tanta morte aveva provocato a partire dall’11 settembre 2001 con l’attentato alle torri gemelle di Manhattan che causò la morte di 2752 persone, anche se all’epoca i fondamentalisti islamici agivano sotto la bandiera di Al Qaeda.
La questione del terrorismo islamico pone almeno due questioni : la prima ci obbliga ad interrogarci sul perchè siano dovuti trascorrere 14 anni da quel tragico 11 settembre 2001 affinchè i grandi del mondo si convincessero che il terrorismo internazionale rappresenta inequivocabilmente un pericolo molto serio per l’intera umanità e la seconda impone una riflessione su un possibile doppio gioco di alcuni Stati che fanno parte del G20.
La prima domanda può trovare risposta solo nella sottovalutazione dei Governi europei che di fatto non sono mai riusciti a concretizzare un progetto unitario volto ad affrontare in maniera credibile ciò che appariva palesemente come il fenomeno che avrebbe cambiato il corso della storia dell’intero Occidente, ed invece, molti capi di Governo, illustri opinionisti, si sono affannati a definire i terroristi islamici come una sorta di fanatici e scalmanati che mai sarebbero riusciti a seminare terrore e morte in tutta la popolazione occidentale.
Quanto alla seconda questione ovvero all’ipotizzato doppio gioco di alcuni Stati, la risposta viene fornita dal Presidente russo Putin in una conferenza dopo il vertice del G20 in Turchia del 15 e 16 novembre u.s.
In pratica, Putin ha dichiarato senza mezzi termini che alcuni Paesi membri del G20 ( Arabia Saudita, Qatar, Emirati e Turchia ) finanziano il terrorismo islamico.
I sospetti che alcuni Governi più avveduti di altri avevano avanzato sin dal 2001, oggi trovano conferma !
Ora finalmente tutti, con rare eccezioni, parlano di guerra dichiarata all’Europa e si comincia con grave ritardo a parlare dell’esigenza d’un progetto europeo volto a pianificare strategie condivise per annientare il terrorismo islamico.
Ma alla luce delle dichiarazioni di Putin e tenuto conto delle incertezze (in realtà ipocrisie) di vari Stati occidentali circa le modalità d’intervento, si riuscirà davvero ad agire prima che questi criminali provochino altri morti innocenti creando panico e disorientamento in tutte le popolazioni occidentali ?
Mi piace pensare che dopo tanto terrore, tanti morti innocenti, chi governa gli Stati sappia dare prova concreta di credere davvero a quell’unità degli Stati d’Europa che si realizza difendendosi vicendevolmente dagli attacchi tesi a pregiudicare la civiltà, la cultura e la democrazia dei popoli occidentali.