“Il fenomeno mafioso che si registra in provincia di Ragusa rappresenta, storicamente, la risultante tra una proiezione dei sodalizi facenti capo, da una parte a Cosa Nostra catanese, dall’altra, in particolare i comuni di Vittoria, Comiso, Acate e Scicli, alla Stidda gelese”.
Inizia così la parte riguardante la provincia di Ragusa, contenuta dalla relazione della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) per il primo semestre 2015.
Noi oggi, però, vogliamo fare un passo in avanti, con nomi e cognomi e volti (dagli storici ai nuovi). Perché chi conosce non ha scuse e non può esimersi dal denunciare!
Per la Dia a Vittoria il “gruppo stiddaro Carbonaro-Dominante” ha il “capo attualmente detenuto”, Filippo Ventura e starebbe “riorganizzato i propri ranghi a seguito del ritorno sul territorio di alcuni esponenti apicali, da poco scarcerati” e da pentiti che, ultimato il proprio periodo di collaborazione, sono tornati sul territorio a delinquere.
Partiamo da quello che è considerato il capomafia, Filippo Ventura (detto Filippo u marmararu o “zzu Filippu“) e da qui, una volta per tutte, facciamo i nomi e cognomi di persone che delinquono (o che ne hanno fatto parte). Quello che segue è uno schema realizzato da noi (copyright La Spia).
Il reggente è, senza ombra di dubbio, Gionbattista Ventura.
Gionbattista (detto Titta u marmararu o “u zzu Titta“) è fratello di Filippo, già condannato per svariati reati (fra i quali anche omicidio, associazione per delinquere, traffico di droga, rapina, porto illegali di armi). Purtroppo le alchimie della giustizia lo hanno riportato in libertà e, da questa posizione, ha ricominciato a delinquere e presto auspichiamo ritornerà in galera.
Gionbattista ha una attività con parvenza di legalità (l’agenzia funebre che porta il suo nome, ma è intestata ad un “soggetto terzo” e della quale abbiamo più volte parlato – LEGGI ARTICOLO) e tante altre attività tutte totalmente illegali. Vediamole nel dettaglio:
Gionbattista Ventura ha raccolto dal fratello l’eredità e la reggenza del clan. Si occupa, direttamente o tramite i sodali, di una miriade di estorsioni. Imprenditori, nell’ambito della filiera del Mercato ortofrutticolo di Vittoria e non, che purtroppo non denunciano e pagano cifre esorbitanti a questo delinquente.
Oltre alle estorsioni, Gionbattista Ventura, in proprio e per il tramite di Angelo Elvis e di Jerry (figli del capomafia Filippo, nuove leve senza scrupoli), si occupa di droga che viene acquistata a Catania e rivenduta sulla piazza vittoriese e limitrofa (i due, più volte, sono stati arrestati per droga, non ultimo pochi giorni fa).
Angelo Elvis e Jerry sono criminali di spicco del clan e nascondono armi e droga, con modalità mafiose, cercano di imitare le orme del padre Filippo e dello zio Gionbattista.
Altro nome di spicco, nel “campo” è quello di Andrea Arcerito, arrestato a fine 2014.
Nel settore della droga sono stati segnalati anche Michele Marinelli (da poco arrestato), Emanuele Garofalo (arrestato nel 2011 per droga) e Marco Papa (arrestato nel 2004).
Gionbattista Ventura avrebbe anche un’ottima disponibilità di armi. Armi del clan che, poco tempo fa, sono state ritrovate (anche se in minima parte rispetto a quella che sembra essere la disponibilità) dall’ottimo lavoro della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di Vittoria. In quella operazione venne tratto in arresto dalla Polizia (22 ottobre 2015) Rosario Greco, con diversi precedenti per mafia e Marco e Andrea Di Martino.
Non stupirebbe se, alcuni omicidi avvenuti nel vittoriese in passato, fossero alla fine attribuiti a elementi di spicco del clan.
Proprio sul fronte della pericolosità, spicca Andrea Gambini (con precedenti per lesioni, percosse, ricettazione, minacce, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, furto, guida in stato d’ebbrezza), arrestato l’ultima volta nel luglio 2015 dopo un tentato omicidio.
Ritornando alla filiera del Mercato ortofrutticolo, i Ventura avevano la proprietà di una azienda (la Linea Pack) che produceva cassette. L’azienda è poi passata di proprietà, ma tale “passaggio” è fortemente dibattuto tanto da far ritenere che chi la ha acquistata (Francesco Giliberto, guarda caso proprio cognato del figlio di Gionbattista Ventura, Angelo detto u checco) sia nei fatti un prestanome. Angelo u checco, ritornato l’estate scorsa in libertà, è stato subito inserito all’interno della Linea Pack, in cui lavorerebbe anche Ivan Lo Monaco (pregiudicato con piccole condanne per rissa e rapina). Nel contesto anche Giuseppe Cammalleri (cognato di Francesco Giliberto ed agli arresti domiciliari per furto).
Facendo un passo indietro, ritornando alla “linea diretta” dello schema di comando del capomafia Filippo, ci sono i fedelissimi (oggi in galera) Paolo Cannizzo (detto “Paolo u niuru”) e Salvatore Fede.
Poi gli arrestati nel 2008 dell’operazione “Flash back” (successivamente condannati nei primi gradi di giudizio) Giovanni Busacca (detto “a veccia”), Angelo Di Mercurio, Giuseppe Ottaviano e Giovanni Candiano.
Sui mafiosi Angelo e Salvatore Di Mercurio abbiamo scritto gli ultimi giorni di dicembre 2015 (LEGGI ARTICOLO). I due fratelli continuano ad essere nella filiera del Mercato e hanno da poco aperto un locale, gestito dai due ma intestato a familiari incensurati. Il locale, come abbiamo raccontato, è luogo di ritrovo per diversi pluripregiudicati vittoriesi.
Nel filone dei Di Mercurio, ma sempre a disposizione del clan Ventura, va aggiunto Marco Giurdanella, pluripregiudicato senza scrupoli che nel suo curriculum ha di tutto, dalle risse alla droga (anche estorsioni) e che, nel luglio 2015, ha violato ben sette volte in sette giorni le misure di prevenzione.
Discorso a parte va fatto per i Consalvo e Venerando Lauretta (messi infatti nella parte alta dello schema).

Venerando Lauretta, esponente del clan mafioso Dominante e affiliato alla Stidda, è stato arrestato più volte per associazione mafiosa, l’ultima delle quali nel 2008 e condannato in appello nel 2012. Ultimamente denunciato per minacce di morte.
I Consalvo, Giacomo, il padre e Michael, il figlio, oggi sono agli arresti (era stato arrestato anche l’altro figlio, Giovanni, poi scrcerato).
Se in passato potevano ritenersi nei fatti sotto il comando di Filippo Ventura, ultimamente (come dimostrano le risultanze dell’operazione “Box” della Polizia di Stato) avevano formato un gruppo a sé. stante (LEGGI ARTICOLO).
Come sempre sta ai vittoriesi riconoscerli ed isolarli. Agli imprenditori va il compito e l’invito alla denuncia, per non rimanere succubi di “mezzi uomini” disposti a tutto pur di guadagnare…
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