La mafia dei terreni in Provincia di Siracusa e il notaio Gianbattista Coltraro nell’interrogazione del Sen. Giarrusso

“La Direzione investigativa antimafia di Messina ebbe nel luglio 2013 ad eseguire 2 distinti provvedimenti di sequestro preventivo, nonché di confisca dei beni, per un valore complessivo di oltre 600.000 euro, riconducibili ad Orlando Galati Giordano e ad Antonino Carcione, ritenuti esponenti di spicco del clan mafioso “Tortoriciani”, operante lungo la fascia tirrenica della provincia di Messina”.

A parlare è il senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Michele Giarrusso, con una interrogazione parlamentare sulla mafia dei terreni in Provincia di Siracusa.

 

“In particolare, ad Antonino Carcione furono confiscati i terreni precedentemente sequestrati, nel luglio 2012, ed individuabili in 14 appezzamenti ubicati a Carlentini (Siracusa), di cui risultava intestatario in comproprietà con il fratello e la cognata, acquistati, inoltre, ad un prezzo ritenuto eccessivo e sproporzionato in riferimento ai redditi dichiarati; nonostante i fatti suddetti, Antonino Carcione continua, indisturbato, nella sua opera finalizzata ad impossessarsi di un numero sempre maggiore di appezzamenti terrieri nel siracusano e, più precisamente, nei comuni di Augusta (commissariato per mafia), Carlentini e Melilli, ove si stanno verificando cessioni di terreni arbitrarie, senza che i legittimi proprietari ne siano a conoscenza; invero, in un solo ed unico atto sarebbero state alienate circa 190 particelle, in cui figurano Michele Ausilio, quale parte venditrice e, ancora una volta, Antonino Carcione come parte acquirente.

La compravendita sarebbe stata perfezionata alla presenza del notaio e deputato regionale, Gianbattista Coltraro, eletto al suo esordio sul proscenio politico nelle fila di “Sicilia Democratica”, con un numero di preferenze pari a 4124, a parere dell’interrogante notevole per un esordiente, il quale, intervistato per “L’Indiscreto”, programma di inchiesta del canale web “Sicilynside”, ha più volte ribadito la liceità dell’atto. Inoltre a riguardo ha dichiarato di avere, altresì, provveduto ad eseguire preventivamente tutti gli accertamenti necessari alla stipula, tra cui la verifica dell’intestazione catastale reale degli immobili, l’esistenza di precedenti ipoteche o vincoli o pignoramenti presso l’ufficio del territorio dell’Agenzia delle entrate, nonché la regolarità urbanistica e catastale degli immobili; tuttavia il citato atto risulta all’interrogante essere incontestabilmente falso, in ordine a 2 motivi: innanzitutto, in ambito provinciale non risulta alcuna corrispondenza tra Michele Ausilio e le particelle di terreno oggetto della compravendita;

in secondo luogo tali terreni appartengono da diversi anni, se non generazioni, a numerose famiglie dei comuni di Carlentini, Augusta e Melilli. Inoltre, la corresponsione di 70.000 euro per circa 140 ettari di terreno, versati, peraltro, 5 anni prima della firma del rogito, solleva, ragionevolmente, dubbi sulla bontà dell’operazione; a parere dell’interrogante è opportuno ribadire come l’acquirente Antonino Carcione provenga da una famiglia ben nota alle cronache giudiziarie per fatti di criminalità organizzata, nonché per risultare coinvolta in un giro di truffe ai danni dell’Unione europea, inerenti ai finanziamenti stanziati per i terreni agricoli; sono numerosi i casi in cui i terreni vengono acquistati più o meno lecitamente al fine di richiedere i fondi Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura); a giudizio dell’interrogante è ragionevole supporre che sia questo il reale motivo alla base delle innumerevoli ed improvvise vendite truffaldine, specialmente in considerazione del fatto che l’erogazione dei contributi regionali risulta essere commisurata all’estensione del terreno; attraverso questo espediente delle compravendite fasulle, ad oggi sono numerose le famiglie che, di fatto, si sono trovate private dei propri terreni: alcune ne sono venute a conoscenza in seguito ad istallazioni di recinzioni corredate di cavo spinato elettrificato; altre, in seguito alla richiesta di visura catastale, hanno scoperto di non essere più ufficialmente titolari del diritto di proprietà del terreno; altre ancora ne sono state informate proprio successivamente alla presentazione di domande per l’assegnazione dei fondi regionali, che sono stati, chiaramente, rifiutati; azioni negatorie sono state promosse dai legittimi proprietari e, in particolare, già dal settembre 2014, sono state depositate presso gli uffici del Comando compagnia della Guardia di Finanza di Augusta denunce a carico di Antonino Carcione e Michele Ausilio, cui hanno fatto seguito una serie di accertamenti che, pur tuttavia, non hanno ancora portato ad alcuna conclusione;

considerato che: l’Agenzia delle entrate, stante l’incongruità dell’atto di vendita, tra l’estensione dei terreni e la somma di denaro corrisposta, avrebbe dovuto a giudizio dell’interrogante, di ufficio, procedere con una serie di accertamenti; a quanto risulta all’interrogante, sono state, finanche, alienate particelle di terreno su cui gravano ipoteche bancarie, e che, pertanto, non possono essere oggetto né di vendita, né di cessione; non emerge, in alcun modo, la persona di Michele Ausilio quale intestatario e/o proprietario dei terreni che, dall’atto notarile redatto dal notaio Coltrato, risultano venduti a Antonino Corcione; in particolare, il suddetto atto appare anomalo anche alla luce del fatto che il pagamento della somma di denaro (70.000 euro) corrisposto per i terreni, è stato effettuato nel luglio 2006, e quindi molto prima del rogito, che invece è stato firmato solo nel 2012, e più precisamente il 31 agosto 2012, ossia 2 mesi prima delle elezioni (28 ottobre) che hanno visto la vittoria dell’allora sconosciuto, persino agli stessi abitanti di Augusta, notaio Giambattista Coltraro, che, peraltro, ad oggi, figura al primo posto per quanto riguarda i redditi dichiarati, pubblicamente rintracciabili sul sito dell”Ars (Assemblea regionale siciliana); a parere dell’interrogante, solleva qualche perplessità la quasi concomitante elezione del notaio Coltraro quale deputato dell’Assemblea siciliana, nonché l’impressionante mole di preferenze accordategli nonostante fosse un neofita della politica, con la disponibilità a formulare un atto palesemente fasullo, alla presenza di un ben noto esponente del clan dei Tortoricesi; il notaio, in qualità di pubblico ufficiale, è tenuto a svolgere una funzione di controllo preventivo della legalità, e non solo ha il dovere di osservare e far rispettare la normativa, ma non può e non deve ricevere atti proibiti dalla legge;

sebbene l’esonero di responsabilità per omesse visure è consentito al notaio solo nei casi in cui vi sia espressa e concorde dispensa proveniente da entrambe le parti, e solo se dettata da ragioni di urgenza o da gravi motivi, non appare allo scrivente che sussistano i motivi di esenzione di responsabilità per il notaio, che invece, nella sua veste di pubblico ufficiale risulta responsabile delle proprie azioni, in quanto ha adottato comportamenti in violazione della legge professionale; risulta, inoltre, all’interrogante che il caso in esame comporti per il notaio anche una responsabilità penale, dovendo egli rispondere per il reato di falso, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, nonché delle circostanze che li hanno generati, e quali iniziative intendano promuovere al fine di osteggiare il proliferare di tali situazioni; se intendano, nell’ambito delle proprie competenze, adottare le opportune iniziative affinché venga verificata la liceità degli atti adempiuti nonché delle eventuali responsabilità del notaio Coltraro anche ai fini di un’azione di deferimento presso il Consiglio nazionale del notariato e, nel caso, quali provvedimenti intendano assumere per prevenire e contrastare condotte a giudizio dell’interrogante criminose quali quelle descritte in premessa;

se risulti, in considerazione del fatto che tutti gli atti notarili sono soggetti per legge a controlli periodici da parte dell’Agenzia delle entrate (ogni 4 mesi) e del Ministero della giustizia (ogni 2 anni), che sia stata intentata un’azione penale contro il notaio Coltraro a seguito dei suddetti controlli e, in caso contrario, quali siano le motivazioni del mancato esercizio dell’azione; come intendano, nei limiti delle proprie attribuzioni, contrastare la partecipazione di personaggi appartenenti a cosche mafiose ai progetti ove vengono erogati contributi regionali”.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

3 COMMENTI

  1. Caro Paolo, ho letto il tuo articolo e sono anche io contrario alla scorrettezza del caso a danni dei legittimi proprietari, come e’ ovvio che sia. Chi scrive e’ competente in materia notarile. Putruppo l’atto redatto dal notaio della vicenda di cui sopra e’ valido per i seguenti motivi: 1) perche’ ex art. 27 l.not (L.89/1913) il notaio e’ obbligato a prestare il suo ministero ogni volta che gli viene richiesto; 2) e’ vero che deve accertare ai registri immobiliari la titolarita’ del diritto di proprieta’ in capo al venditore, ma e’ anche vero che nel nostro ordinamento esiste una cosa che si chiama “usucapione”. Avendo studiato giurisprudenza sai gia’ che questo e’ uno dei modi di acquisto della proprieta’. Adesso ti stai chiedendo, “e quindi ?” … E quindi a questo punto viene il bello. In tema di acquisti per usucapione ci sono due orientamenti della Cassazione. Il primo dice che la maturata usucapione deve essere accertata giudizialmente cioe’ con sentenza, sicche’ la sentenza avra’ natura costitutiva perche’ e’ con la sentenza medesima che si consolida l’ascquisto del diritto di proprieta’ ; mentre secondo una sentenza del 2007, l’acquisto per usucapione avviene con il solo fatto del decorso ventennale del possesso continuato cosi’ come dice la legge (se guardi il codice si vede benissimo), e che la eventuale sentenza del giudice avrebbe la sola funzione di accertare la maturata o meno usucapione ma non costituisce titolo di proprieta’. Basta qundi in questo caso una semplice dichiarazione al notaio. Il ragionamento che fa quest’ultimo orientamento risiede nel fatto che l’acquisto del diritto di proprieta’ e’ dipeso per il fatto in se’ del possesso continuato e non gia’ per l’intervento di una sentenza costitutiva. Comprendi adesso la portata di questo orientamento? E stiamo parlando di Cassazione, cioe’ vuol dire che in passato ci sono stati altri casi del genere! E’ con la prima sentenza che si accerta la proprieta’ in capo ai veri proprietari. Penso che questo orientamento della cassazione sia una vera cazzata perche’ sappiamo quali sono le conseguenze pratiche. La colpa non e’ ne’ del notaio in se’, ne’ della cassazione col suo buon ragionamento, ma e’ della mancanza di buon senso. A mio avviso sia la Cassazione dovrebbe tornare sui suoi passi e inoltre il notaio che e’ un P.U. deve rifiutarsi di ricevere l’atto in caso cosi’. Meglio violare la cassazione che violare la legge. Se sei una persona onesta’ e fai del bene allora si che si rispetta il bene privato di ogni persona e quindi il bene pubblico.

  2. Complimenti Piter per la tua disamina perfetta. Posso testimoniare che le cose purtropo stanno realmente come dici , essendo vittima di un caso molto simile, anche se non pervenuto all’atto di compravendita ma solo perchè accortami in tempo del raggiro che si stava perpretando. Sono cmq costretta a difendermi avendo un eccellente notaio trascritto un testamento olografo in cui il de cuius dichiara di aver usucapito ……senza ovviamente alcun atto concreto di usucapione (prendersi cura del bene, coltivarlo, prendere frutti, pagare le tasse etc etc.). La Cassazione del 2007 ha detto delle cose completamente assurde, favorendo cose come questa accaduta a me e ai poveri proprietari dei 190 terreni in Sicilia. Dobbiamo tutti augurarci che ci siano altri come Giarrusso a sollevare la questione nelle sedi opportune, ma soprattutto c’è da augurarsi che i giudici si allontanino dall’orientamento della cass. del 2007, assicurando certezza alle cose. E c’è anche da sottolineare il comportamento delle Conservatorie che, con i paraocchi, procedono alla trascrizione di atti notarili senza effettuare nessun tipo di verifica. A tale riguardo, tanto per ribadire tristemente la maggiore serietà e coerenza degli uffici del Nord Italia, sottolineo che nelle regioni dove vige il sistema “tavolare” (cioè nel nord appunto…) la trascrizione dell’atto del notaio siciliano e quella del notaio della mia vicenda NON avrebbero potuto essere effettuate in quanto le Conservatorie ESIGONO, per l’effettuazione della trascrizione dell’atto, la sentenza del giudice che accerta l’avvenuta usucapione!

  3. Complimenti Piter per la tua disamina perfetta. Posso testimoniare purtroppo che è proprio come dici, essendo vittima di un raggiro molto simile anche se non è giunto alla vera e propria compravendita. I notai si trincerano dietro l’affermazione: non sono tenuto a …..le conservatorie dei RR.II. si trincerano pure dietro frasi come “noi non possiamo non trascrivere l’atto notarile….. e il povero proprietaro resta all’oscuro di tutto. Il notaio non è tenuto a fare alcun accertamento quando gli si chiede di pubblicare un testamento olografo in cui il de cuius lascia in eredità beni che dichiara di aver usucapito (ovviamente senza alcuna forma di accetamento da parte di un giudice). La sent della Cassazione del 2007 è completamente assurda, e non ha fatto altro che favorire inganni come quelli accaduti in Sicilia e a me. C’è solo da augurarsi che vi siano giudici capaci di allontanarsi dall’orientamento della Cass del 2007 per affermare l’orientamento precedente, che, quanto meno, assicurava l’accertamento dell’avvenuto usucapione in contraddittorio tra le parti. Riguardo poi al comportamento delle Conservatorie, sottolineo soltanto che nelle regioni dove vige il c.d. sistema “tavolare” (ovvero olte Regioni del Nord Italia) le Conservatorie non consentono nel modo più assoluto di trascrivere atti notarili o pubbliczioni di testamenti olografi con cui si trasferisce la proprietà di un bene per asserita usucapione, SENZA UNA SENTENZA DI UN GIUDICE CHA ABBIA ACCERTATO L’AVVENUTA USUCAPIONE. Purtroppo questo invece può avvenire senza problemi nelle regioni meridionali. Sarà interessante vedere come risponderanno all’interrogazione parlamentare del senatore Giarrusso.

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